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Cosa prevede il piano casa del governo?

Liborio Messina
Liborio Messina
2025-08-03 13:44:41
Numero di risposte : 27
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Il provvedimento semplifica le procedure per le lievi difformità. Il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità. In particolare: su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile; su le difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; su le parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cd. “doppia conformità”. Il decreto inoltre semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’Amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera. La norma mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche. Il provvedimento prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di 1/3, per progetti di recupero e rigenerazione urbana.
Zelida Vitali
Zelida Vitali
2025-07-26 12:15:32
Numero di risposte : 23
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Il nuovo Piano prevede un primo stanziamento di 660 milioni di euro, pensato per mettere in ordine nel comparto edilizio, ormai da troppo tempo fermo a causa di un’eccessiva burocrazia, norme non omogenee e assenza di una visione strategica. In particolare, l’erogazione dei fondi avverrà in due fasi: 100 milioni riservati a progetti pilota tra il 2027 e il 2028 e 560 milioni per il triennio post-2028. Tra le priorità del Piano c’è il rafforzamento delle politiche abitative per le famiglie a basso reddito e la revisione del sistema del social housing. Il governo intende incentivare modelli abitativi idonei a rispondere alle esigenze delle comunità, sia a livello residenziale che sociale, e non solo per massimizzare la redditività degli immobili. Il perno dell’intero progetto è la riforma del Testo Unico dell’Edilizia, che sarà rivisitato per semplificare le procedure, snellire i processi autorizzativi e integrare urbanistica, edilizia e tutela del territorio all’interno di un quadro normativo più coerente. Il testo normativo sarà aggiornato alla luce della ripartizione di competenze tra Stato e Regioni, al fine di ridurre gli ostacoli per cittadini e imprese. Uno degli aspetti chiave sarà la digitalizzazione delle pratiche edilizie, per favorire tempi certi e procedure trasparenti. Si interverrà anche sulle modalità di accertamento della legittimità degli immobili e sulla rigenerazione urbana, per valorizzare i tessuti edilizi esistenti senza ulteriore consumo di suolo.
Simona Bruno
Simona Bruno
2025-07-18 17:22:01
Numero di risposte : 17
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Il Piano nazionale per l’edilizia residenziale e sociale pubblica definirà le strategie di medio e lungo termine finalizzate ad una complessiva riorganizzazione del sistema casa, in sinergia con gli enti territoriali, al fine di fornire risposte ai nuovi fabbisogni abitativi emergenti dal contesto sociale, integrare i programmi di edilizia residenziale e di edilizia sociale, dare nuovo impulso alle iniziative di settore, individuare modelli innovativi di governance e di finanziamento dei progetti e razionalizzare l’utilizzo dell’offerta abitativa disponibile. Il piano prevede il contrasto al disagio abitativo mediante azioni di recupero del patrimonio immobiliare esistente e di riconversione di edifici aventi altra destinazione pubblica, secondo quanto previsto nel programma nazionale pluriennale di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico. La destinazione a obiettivi di edilizia residenziale pubblica o sociale delle unità immobiliari di edilizia privata rimaste invendute, in accordo con i proprietari. La realizzazione di progetti di edilizia residenziale pubblica e sociale tramite operazioni di partenariato pubblico-privato, finalizzate al recupero o alla riconversione del patrimonio immobiliare esistente o alla realizzazione di nuovi edifici su aree edificabili. Il piano sarà pronto entro giugno 2025. Il Governo Meloni ha deciso di investire nei prossimi anni almeno 100 milioni di euro per il recupero del patrimonio immobiliare esistente e la riconversione di edifici aventi altra destinazione pubblica, e per destinare ad edilizia residenziale pubblica sociale le unità immobiliari private rimaste invendute.
Demis Rinaldi
Demis Rinaldi
2025-07-18 15:32:01
Numero di risposte : 17
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Il Piano Casa Italia si fonda su un investimento iniziale di 660 milioni di euro, così ripartiti: 560 milioni destinati al Piano Casa Italia per il periodo 2028-2030; 100 milioni riservati a progetti pilota da avviare tra il 2027 e il 2028. Le risorse serviranno a finanziare interventi flessibili e integrati, con particolare attenzione a: riorganizzazione del sistema di edilizia sociale e delle Aziende Casa; modelli di co-housing, housing intergenerazionale e senior housing; recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; pianificazione locale personalizzata su base territoriale e sociale. Il Piano prevede anche la creazione di un nuovo modello di Aziende Casa con gestione più autonoma, flessibile e orientata all’efficienza. Saranno costituite con forma giuridica privata ma a proprietà pubblica o mista. In parallelo al Piano Casa, il MIT ha illustrato anche le linee guida per una profonda revisione del Testo Unico dell’Edilizia. La riforma mira a semplificare i procedimenti autorizzativi; chiarire la classificazione degli interventi edilizi; digitalizzare le pratiche amministrative; armonizzare le normative tra Stato, Regioni e Comuni; facilitare gli interventi di rigenerazione urbana, con incentivi e procedure snelle. Il Piano Casa italiano prevede inoltre l’istituzione di una Banca dati dell’Abitare, che consentirà di mappare il patrimonio immobiliare esistente e disponibile; individuare le aree di disagio abitativo, classificate in base a motivo e gravità; definire obiettivi e azioni specifiche a livello locale.