Come si misura la corruzione?

Ippolito Greco
2025-07-22 09:33:25
Numero di risposte
: 11
La corruzione è un fenomeno sfuggente e in larga parte nascosto, è difficile prevedere dove si possa manifestare.
In Italia, come in altri Paesi, persiste un’assenza di dati scientifici sul fenomeno corruttivo che vadano oltre la misurazione della percezione della corruzione.
Il 21 luglio, dalle 12 alle 13, l’Autorità Nazionale Anticorruzione presenta “Come misurare la corruzione: il nuovo portale di Anac”, un progetto che mette a disposizione della collettività un insieme di indicatori scientifici in grado di stabilire quanto sia alto il rischio che si possano verificare fatti di corruzione.
Delle “red flag” che si accendono quando si riscontrano anomalie.
L’iniziativa è stata realizzata grazie al progetto “Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione della trasparenza”, finanziato dal Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità istituzionale 2014-2020”.

Anselmo Coppola
2025-07-22 09:20:49
Numero di risposte
: 15
La corruzione, in Italia e nel mondo, viene quantificata su basi soggettive, sovente condizionate dai rumors di inchieste giudiziarie e cronache giornalistiche, più che su dati oggettivi.
Le classifiche annuali, stilate a livello internazionale, si riferiscono infatti alla “percezione della corruzione”.
L’ANAC ha inteso ribaltare tale prospettiva, individuando criteri oggettivi di valutazione dei rischi di corruzione di una regione, o di un territorio.
Sono stati individuati e attivati 70 indicatori scientifici, una sorta di “red flag”, che riguardano dati di contesto.
Sono stati presi in esame quattro elementi: criminalità, istruzione, capitale sociale, economia del territorio e fenomeni ad essi collegati: scioglimento per mafia; reddito pro-capite e ricorso frequente ai contract splitting.
Utilizzando le informazioni contenute in varie banche dati, a cominciare dalla banca dati Anac sugli appalti, l’Autorità ha individuato questa serie di “indicatori di rischio corruzione”, che rilevano e segnalano le anomalie.
Gli indicatori sono inseriti su base territoriale, e l’intento è di perfezionare e aggiornare con regolarità tali rilevatori, i quali indicano il quadro di contesti territoriali più o meno esposti a fenomeni corruttivi sui quali investire in termini di prevenzione e indagine, ma anche di orientare l’attenzione dei watchdog della società civile.
Tra gli obiettivi del Progetto, quello di fornire strumenti alle amministrazioni e alla politica per operare con maggiore precisione nei territori, per prevenire e combattere la corruzione, bensì pure quello di fornire un’immagine corretta dell’Italia nel mondo, e consentire agli investitori stranieri o di altre regioni d’Italia, di valutare le caratteristiche del territorio d’insediamento di nuove attività produttive.
Il progetto di misurazione del rischio corruttivo è uno strumento utile anche per definire le scelte del territorio e per aprire un dibattito pubblico, avvicinando sempre più i cittadini alla vita politica attiva.
Tali obiettivi rientrano nella più estesa finalità di sostenere la prevenzione e il contrasto all’illegalità, quindi promuovere la trasparenza nell’azione della pubblica amministrazione.
La sezione “Misura la corruzione”, dove all’interno risulta possibile, in maniera agile e partecipativa, verificare il rischio di corruzione di ogni città o provincia italiana.
Accedendovi, chiunque potrà visionare il proprio territorio d’interesse e, sulla base di indicatori scientifici, suddivisi nei tre filoni tematici di contesto, di appalto e comunali, stabilire quanto sia alto il rischio che si possano verificare fatti di corruzione.

Giuliana Giuliani
2025-07-22 06:55:10
Numero di risposte
: 8
La corruzione, in Italia e nel mondo, è sempre stata quantificata sulla base di “percezioni” più che su dati oggettivi, trovando oltretutto difficoltà nel prevedere dove essa possa manifestarsi.
Il portale introduce una vera e propria rivoluzione in termini di misurazione del fenomeno corruttivo, individuando dei criteri oggettivi di valutazione dei rischi di corruzione di una regione, o di un territorio.
Tra gli obiettivi principali dell’iniziativa: sviluppare una metodologia di riferimento per la misurazione del rischio di corruzione da condividere in ambito europeo;
fornire una quantificazione analitica di indicatori di rischio di corruzione e di contrasto distinti per settori e categorie di amministrazioni;
perfezionare e aggiornare con regolarità indicatori sintetici su base territoriale.
Il portale permette facilmente di verificare la probabilità che si possano verificare atti di corruzione sul territorio italiano mediante l’utilizzo di un set di indicatori che rilevano e segnalano eventuali anomalie.
Individuati sulla base di informazioni contenute in differenti banche dati, a partire dalla banca dati ANAC sugli appalti, tali indicatori sono messi a disposizione della collettività garantendo la partecipazione attiva di tutta la popolazione.
Tre sono le tipologie di indicatori utilizzati:
Indicatori di contesto: analizzano dimensioni tematiche legate all’istruzione, alla presenza di criminalità, all’economia locale e alle condizioni socio-economiche dei cittadini.
L’analisi di contesto ha preso in considerazione 18 indicatori elementari su base provinciale, raccolti sulle quattro dimensioni tematiche sopra indicate.
A questi si aggiungono 5 indici compositi e altri 25 indicatori elementari non correlati alle quattro dimensioni.
Indicatori di rischio corruttivo negli appalti: il rischio di corruzione negli appalti è valutato attraverso 17 indicatori calcolati a livello provinciale, considerando gli acquisti di tutte le amministrazioni localizzate nella provincia a cui si riferiscono.
Indicatori di rischio a livello comunale: raggruppano possibili variabili o indicatori significativamente associati al verificarsi di episodi di corruzione a livello di singola amministrazione.
Gli indicatori possono essere considerati come dei red flags, che segnalano situazioni potenzialmente problematiche permettendo di avere il quadro di contesti territoriali più o meno esposti a fenomeni corruttivi sui quali investire in termini di prevenzione e/o di indagine.