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Cosa prevede la legge Severino?

Leone Montanari
Leone Montanari
2025-08-09 07:36:30
Numero di risposte : 25
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La Legge Severino dispone l’incandidabilità e la decadenza dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei sindaci e degli amministratori locali che si trovino in determinate condizioni. Tra le altre limitazioni vi è l’incandidabilità alle cariche di deputato, senatore e membro del Parlamento Europeo di chi avesse riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, di maggiore allarme sociale. Il quesito punta a cancellare interamente la legge Severino, puntando al ritorno in vigore della legge precedente, che prevede l’interdizione dei pubblici uffici, ma solo come pena accessoria decisa dal giudice. In pratica si vuole eliminare il meccanismo automatico di incandidabilità per chi sia stati condannato definitivamente per una serie di reati. In pratica una serie di reati prevedono l’impossibilità di presentare la propria candidatura.
Erminio Bellini
Erminio Bellini
2025-08-01 09:35:44
Numero di risposte : 18
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La Legge Severino è stata attuata dopo le stime che l'Unione Europea e l'OSCE avevano stipulato sulla corruzione in Italia, un fenomeno che danneggiava la penisola per 60 miliardi di euro l'anno e la stessa Europa sul 1% del Pil. Anticorruzione, concussione, ineleggibilità, sospensione, decadenza e incandidabilità sono i temi centrali su cui si concentra la Legge Severino, nonché i decreti attuativi messi in atto dall'ex Ministro della Giustizia Paola Severino. Anticorruzione: l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) attua le sue competenze per la prevenzione alla corruzione in Italia. Concussione: chi viene condannato per questo reato sarà non idoneo per eventuali cariche nella Pubblica Amministrazione nonché per cariche politiche. Ineleggibilità: ineleggibili e non candidabili coloro che sono stati condannati a più di due anni di reclusione per i reati punibili almeno fino a quattro anni. Sospensione: ha valore retroattivo e prevede, anche a nomina avvenuta regolarmente, la sospensione di una carica comunale, regionale e parlamentare se la condanna avviene dopo la nomina del soggetto in questione. Per coloro che sono in carica basta anche una condanna non definitiva per l'attuazione della sospensione che può durare per un massimo di 18 mesi. Incandidabilità: regola l'incandidabilità per le cariche nel Parlamento italiano, nel Parlamento Europeo e negli enti locali per tutti coloro che hanno condanne legate alla corruzione.
Angelo Ruggiero
Angelo Ruggiero
2025-07-22 07:40:52
Numero di risposte : 25
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Il decreto prevede l'incandidabilità al Parlamento italiano ed europeo per le seguenti categorie: - di coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, di maggiore allarme sociale - coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, contro la Pubblica Amministrazione - coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 4 anni. Il decreto prevede che l'accertamento d'ufficio della condizione di incandidabilità comporta la cancellazione dalle liste. Le condizioni che determinano l'incandidabilità alla carica di deputato o senatore si applicano anche per l'assunzione e lo svolgimento delle cariche di Governo. L'incandidabilità alla carica di senatore, deputato o parlamentare europeo ha effetto per un periodo corrispondente al doppio della durata della pena accessoria dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici. In tutti i casi, se il delitto è stato commesso con abuso dei poteri o in violazione dei doveri connessi al mandato, la durata dell'incandidabilità o del divieto di incarichi di Governo è aumentata di un terzo. La sentenza di riabilitazione è l'unica causa di estinzione anticipata sull'incandidabilità e ne comporta la cessazione per il periodo di tempo residuo.
Fabrizio Ferretti
Fabrizio Ferretti
2025-07-22 06:29:24
Numero di risposte : 12
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Il decreto legislativo che porta la firma dell’ex ministro della Giustizia Paola Severino prevede incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna. Ha valore retroattivo e prevede, anche a nomina avvenuta regolarmente, la sospensione di una carica comunale, regionale e parlamentare se la condanna avviene dopo la nomina del soggetto in questione. Per coloro che sono in carica in un ente territoriale basta anche una condanna in primo grado non definitiva per l’attuazione della sospensione, che può durare per un periodo massimo di 18 mesi.
Vito Sanna
Vito Sanna
2025-07-22 06:01:48
Numero di risposte : 20
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La legge Severino, risalente al 2012 e nata al fine di mettere un freno alle infiltrazioni criminali e alla corruzione, d’ora in poi sarà meno stringente. Con la legge Severino, che fu approvata sotto il governo Monti nel 2012, si stabilì che coloro che avevano ricevuto una condanna superiore a 2 anni «per delitti non colposi», non avrebbero potuto candidarsi alle elezioni per 6 anni. Ma con la Riforma Cartabia, per il governo, coloro che patteggiano non hanno diritto a perdere la possibilità di candidarsi. Leggiamo nel parere come l’incandidabilità «perde i suoi effetti», e quindi i condannati che hanno patteggiato «non incorrono più in una situazione di incandidabilità, potendo così concorrere alle prossime elezioni». Tale modifica ha valore retroattivo, e per questo potrà essere applicata già dalle prossime elezioni. Ma la modifica riguarda soltanto alcuni casi: per esempio, se il giudice decide di applicare una pena accessoria, quale l’interdizione dai pubblici uffici, resta l’incandidabilità nonostante il patteggiamento. Chi in passato ha patteggiato una pena sino a 2 anni, dunque, potrà candidarsi alle elezioni.