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Quali sono le novità per le detrazioni fiscali sulle spese scolastiche nel 2025?

Antonina Ferretti
Antonina Ferretti
2025-07-12 16:40:25
Numero di risposte : 10
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La legge di bilancio 2025 ha introdotto diverse novità per le famiglie in merito alle spese scolastiche detraibili. La legge di bilancio 2025 ha aumentato il limite massimo detraibile per ogni alunno, portandolo da 800 euro a 1.000 euro per la frequenza delle scuole dell'infanzia, del primo ciclo d'istruzione e della scuola secondaria di secondo grado, anche per gli istituti paritari. In sostanza, dal punto di vista del risparmio fiscale, significa che per ogni figlio si possono ottenere fino a 190 euro di detrazione (19% di 1.000), anziché 152 euro (19% di 800), contandosi così per ogni studente 38 euro in più di detrazione fiscale rispetto all'anno passato. L’impatto - si fa notare - non sarà immediato: queste spese, infatti, potranno essere detratte dalla dichiarazione dei redditi 2026, ma riguardano le spese sostenute nel 2025. Il legislatore ha stabilito, invece, un taglio alle detrazioni per chi ha redditi superiori a 75mila euro, taglio che interessa, tra le altre, anche le spese di istruzione e universitarie.
Valentina Ferri
Valentina Ferri
2025-07-12 14:14:50
Numero di risposte : 8
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L’articolo 1, comma 13, della legge di bilancio 2025 ha disposto l’innalzamento, a regime, da 800 a 1.000 euro per ogni alunno o studente, delle spese detraibili per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo d’istruzione e della scuola secondaria di secondo grado presso gli istituti paritari. La novità si applica sulle spese sostenute nel 2025, detraibili quindi nella dichiarazione 2026. La normativa vigente fino al 2024 prevedeva che le spese di istruzione, dal nido all'università, beneficiano di una detrazione del 19%, ma con massimali variabili. Scuole infanzia, primo ciclo e superiori: fino a 800 euro per studente. Piu in generale le spese detraibili sono le seguenti: Tasse d’iscrizione e frequenza, Contributi obbligatori e volontari deliberati dagli istituti scolastici, Servizi scolastici integrativi, Gite scolastiche, assicurazioni e attività extracurricolari deliberate dalla scuola, Trasporto scolastico e abbonamenti a trasporti pubblici.
Marieva D'angelo
Marieva D'angelo
2025-07-12 11:33:06
Numero di risposte : 10
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La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità per le famiglie italiane riguardo alle detrazioni per le spese scolastiche. Le modifiche riguardano in particolare l’innalzamento delle soglie massime di spesa detraibile, con l’obiettivo di sostenere i nuclei familiari nel sostenere i costi legati all’istruzione dei figli. La principale novità contenuta nella manovra riguarda l’aumento del limite massimo detraibile per ogni studente, che passa da 800 euro a 1.000 euro. Questo incremento riguarda le spese per la frequenza delle scuole dell’infanzia, del primo ciclo d’istruzione e della scuola secondaria di secondo grado, inclusi gli istituti paritari. Dal punto di vista fiscale, l’aumento significa che per ogni figlio si potrà ottenere una detrazione fino a 190 euro, rispetto ai 152 euro previsti in precedenza, con un risparmio fiscale incrementale di 38 euro per studente. La detrazione al 19% si applica a diverse tipologie di spese inerenti l’istruzione, purché effettuate con metodi di pagamento tracciabili come bonifici o PagoPA. Le detrazioni sono soggette a limiti massimi di spesa differenziati in base all’istituto frequentato. Le spese devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi, ma solo se effettuate con metodi di pagamento tracciabili. La detrazione si potrà richiedere solo sulla quota non rimborsata. Le novità si applicheranno alle spese sostenute nel 2025 e potranno essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi del 2026.
Caterina Conte
Caterina Conte
2025-07-12 11:09:20
Numero di risposte : 8
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Le spese per l’istruzione non universitaria possono essere portate in detrazione nella misura del 19%, come previsto dall’articolo 15, comma 1, lettera e-bis) del TUIR. Questo beneficio fiscale è applicabile alle spese sostenute per la frequenza scolastica nei vari ordini e gradi del sistema nazionale di istruzione, escludendo l’ambito universitario. La disciplina è stata modificata dalla legge n. 107 del 13 luglio 2015, che ha distinto le spese per la frequenza scolastica da quelle universitarie, rendendole oggetto di una detrazione autonoma a partire dall’anno d’imposta 2015. La detrazione è riconosciuta per le spese sostenute per la frequenza di istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione, secondo la definizione fornita dall’articolo 1 della legge n. 62 del 10 marzo 2000. Nello specifico, sono incluse: scuole dell’infanzia, note anche come scuole materne; scuole primarie (elementari) e scuole secondarie di primo grado (medie); scuole secondarie di secondo grado (superiori). Le istituzioni scolastiche devono appartenere a una delle seguenti categorie: scuole statali; scuole paritarie private; scuole gestite da enti locali. La detrazione spetta indipendentemente dalla natura pubblica o privata dell’istituto, purché rientrante nel sistema nazionale di istruzione. I vademecum sono aggiornati con le novità legislative più recenti e con i documenti di prassi elaborati dall’Agenzia delle Entrate. Le guide includono risposte a quesiti frequenti posti da contribuenti e professionisti del settore, oltre a indicazioni sui documenti da presentare presso CAF e professionisti abilitati.