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Che legge è uscita per i detenuti nel 2025?

Clea Pagano
Clea Pagano
2025-07-17 21:45:51
Numero di risposte : 8
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Nel 2025, l’Italia si trova di fronte a una proposta di amnistia e indulto che potrebbe liberare fino a 20.000 detenuti. La proposta di amnistia e indulto nasce con l’obiettivo di decongestionare le carceri, ma rischia di alimentare un senso di insicurezza tra i cittadini italiani. L’annuncio di una possibile amnistia ha diviso la politica italiana, generando tensioni tra le forze di governo e l’opposizione. Alcuni esponenti politici vedono questa misura come una soluzione necessaria, mentre altri la considerano una resa dello Stato di fronte alle proprie inefficienze. La liberazione di 20.000 detenuti potrebbe comportare un aumento della microcriminalità nelle città italiane, specialmente nelle periferie e nelle aree più vulnerabili. Molti temono che la liberazione di detenuti per reati minori possa trasformarsi in una minaccia concreta alla sicurezza delle città. La proposta di amnistia e indulto potrebbe avere un impatto significativo sulla sicurezza in Italia. La possibilità di amnistia e indulto è una risposta alla crisi del sovraffollamento carcerario in Italia. Il sovraffollamento carcerario è una questione critica in Italia, con le carceri che ospitano oltre 62.000 detenuti, superando la capienza ufficiale di 51.283 posti. L’Italia si trova di fronte a una sfida significativa nella gestione della sicurezza e della giustizia. In questo contesto, la proposta di amnistia e indulto rappresenta una misura controversa e complessa.
Miriam Palmieri
Miriam Palmieri
2025-07-17 20:52:48
Numero di risposte : 11
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Il provvedimento aumenta la pena per chi istiga alla disobbedienza delle leggi se il fatto è commesso all’interno di un istituto penitenziario o attraverso scritti o comunicazioni dirette a persone detenute. Nasce il reato di «rivolta all’interno di un istituto penitenziario», che punisce le condotte di promozione, organizzazione o direzione e partecipazione a una rivolta consumata all’interno di un istituto penitenziario da tre o più persone riunite, mediante atti di violenza o minaccia, tentativi di evasione o atti di resistenza anche passiva che impediscono il compimento degli atti d’ufficio o del servizio necessari alla gestione dell’ordine e della sicurezza. L’articolo 15 interviene in materia di esecuzione della pena per donne incinte e con figli, con l’abrogazione della disposizione che prevede il rinvio obbligatorio e l’introduzione del rinvio facoltativo della pena e la previsione dell’impossibilità del rinvio facoltativo se da ciò derivi una situazione di pericolo, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti. Per le donne incinte o le mamme con bambini sotto l’anno di età scatta l’obbligo per il giudice di eseguire la misura della custodia cautelare negli istituti a custodia attenuata. Il decreto interviene a favorire il lavoro dei detenuti, anche all’esterno, avvalendosi di organizzazioni non lucrative in attuazione di principi di solidarietà sociale e di sussidiarietà orizzontale, con l’estensione della definizione di «persone svantaggiate» anche ai detenuti o internati negli istituti penitenziari e agli ex degenti di ospedali psichiatrici anche giudiziari.