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Che legge è uscita per i detenuti nel 2025?

Emilio Moretti
Emilio Moretti
2025-08-10 03:13:00
Numero di risposte : 17
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Propongo ai governi che nell'Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell'osservanza delle leggi. In ogni angolo della terra, i credenti, specialmente i Pastori, si facciano interpreti di tali istanze, formando una voce sola che chieda con coraggio condizioni dignitose per chi è recluso, rispetto dei diritti umani e soprattutto l'abolizione della pena di morte, provvedimento contrario alla fede cristiana e che annienta ogni speranza di perdono e di rinnovamento. Per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza, io stesso desidero aprire una Porta Santa in un carcere, perché sia per loro un simbolo che invita a guardare all'avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita. Nell'Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. Penso ai detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto.
Elsa Rossetti
Elsa Rossetti
2025-08-06 04:02:28
Numero di risposte : 20
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Legge 26 luglio 1975, n. 354 art. 69-bis, come modificato dall'art. 5, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92 Misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia, convertito, con modificazioni, nella legge 8 agosto 2024, n. 112.
Kayla Bernardi
Kayla Bernardi
2025-07-28 02:55:57
Numero di risposte : 20
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Il Dl n.92 del 4 luglio 2024 prevedeva pochissime cose, tra cui l’assunzione di mille agenti penitenziari, ma è rimasto ancora senza decreti attuativi e senza finanziamenti. Il Dl n.92 del 4 luglio 2024 è l’«urgentissimo» Decreto «Carcere sicuro». Il numero totale dei detenuti registra 1248 unità in più dall’«urgentissimo» Decreto «Carcere sicuro». La visita si è svolta proprio nel giorno in cui compie un anno l’«urgentissimo» Decreto «Carcere sicuro».
Clea Pagano
Clea Pagano
2025-07-17 21:45:51
Numero di risposte : 17
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Nel 2025, l’Italia si trova di fronte a una proposta di amnistia e indulto che potrebbe liberare fino a 20.000 detenuti. La proposta di amnistia e indulto nasce con l’obiettivo di decongestionare le carceri, ma rischia di alimentare un senso di insicurezza tra i cittadini italiani. L’annuncio di una possibile amnistia ha diviso la politica italiana, generando tensioni tra le forze di governo e l’opposizione. Alcuni esponenti politici vedono questa misura come una soluzione necessaria, mentre altri la considerano una resa dello Stato di fronte alle proprie inefficienze. La liberazione di 20.000 detenuti potrebbe comportare un aumento della microcriminalità nelle città italiane, specialmente nelle periferie e nelle aree più vulnerabili. Molti temono che la liberazione di detenuti per reati minori possa trasformarsi in una minaccia concreta alla sicurezza delle città. La proposta di amnistia e indulto potrebbe avere un impatto significativo sulla sicurezza in Italia. La possibilità di amnistia e indulto è una risposta alla crisi del sovraffollamento carcerario in Italia. Il sovraffollamento carcerario è una questione critica in Italia, con le carceri che ospitano oltre 62.000 detenuti, superando la capienza ufficiale di 51.283 posti. L’Italia si trova di fronte a una sfida significativa nella gestione della sicurezza e della giustizia. In questo contesto, la proposta di amnistia e indulto rappresenta una misura controversa e complessa.
Miriam Palmieri
Miriam Palmieri
2025-07-17 20:52:48
Numero di risposte : 17
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Il provvedimento aumenta la pena per chi istiga alla disobbedienza delle leggi se il fatto è commesso all’interno di un istituto penitenziario o attraverso scritti o comunicazioni dirette a persone detenute. Nasce il reato di «rivolta all’interno di un istituto penitenziario», che punisce le condotte di promozione, organizzazione o direzione e partecipazione a una rivolta consumata all’interno di un istituto penitenziario da tre o più persone riunite, mediante atti di violenza o minaccia, tentativi di evasione o atti di resistenza anche passiva che impediscono il compimento degli atti d’ufficio o del servizio necessari alla gestione dell’ordine e della sicurezza. L’articolo 15 interviene in materia di esecuzione della pena per donne incinte e con figli, con l’abrogazione della disposizione che prevede il rinvio obbligatorio e l’introduzione del rinvio facoltativo della pena e la previsione dell’impossibilità del rinvio facoltativo se da ciò derivi una situazione di pericolo, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti. Per le donne incinte o le mamme con bambini sotto l’anno di età scatta l’obbligo per il giudice di eseguire la misura della custodia cautelare negli istituti a custodia attenuata. Il decreto interviene a favorire il lavoro dei detenuti, anche all’esterno, avvalendosi di organizzazioni non lucrative in attuazione di principi di solidarietà sociale e di sussidiarietà orizzontale, con l’estensione della definizione di «persone svantaggiate» anche ai detenuti o internati negli istituti penitenziari e agli ex degenti di ospedali psichiatrici anche giudiziari.