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Come pagare i compensi sportivi?

Giuseppa Romano
Giuseppa Romano
2025-07-22 03:04:39
Numero di risposte : 17
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La Riforma dello Sport, entrata definitivamente in vigore dal 1° luglio 2023, ha senz’altro catalizzato la nostra attenzione in questi ultimi mesi e settimane, e ai più può essere sfuggita l’applicazione della legge di bilancio per il 2018, in particolare l’articolo 1, comma 910, della legge n. 205/2017 il quale stabilisce che “a far data dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro o committenti debbano corrispondere ai lavoratori la retribuzione, nonché ogni anticipo di essa, attraverso gli strumenti di pagamento individuati dalla stessa norma. La tracciabilità può essere garantita dai seguenti strumenti: bonifico sul conto individuato dal codice IBAN indicato dal lavoratore; strumenti di pagamento elettronico; pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento; emissione di assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. Ne rimangono fuori i premi, che godono della nuova disciplina e che potranno essere pagati in contanti fino a 999,99 euro. Ci troviamo, pertanto, di fronte a una svolta epocale non solo per quanto attiene ai nuovi contratti e alla contribuzione previdenziale del lavoro sportivo, ma anche in merito alla “tracciabilità piena” di tutte le co.co.co., in aggiunta alle prestazioni di lavoro dipendente.
Abramo Basile
Abramo Basile
2025-07-22 00:27:27
Numero di risposte : 11
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I compensi di lavoro sportivo conseguiti nell’area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all’importo complessivo annuo di 15.000 euro. Qualora l’ammontare complessivo dei suddetti compensi superi il limite di euro 15.000, esso concorre a formare il reddito del percipiente solo per la parte eccedente tale importo. Superata la soglia di 10.000 euro, il sostituto di imposta avrebbe dovuto operare una ritenuta a titolo di imposta pari al 23% per i compensi complessivi fino a 30.658,28 euro, ma appunto esclusivamente sulla quota di guadagno eccedente i 10.000 euro. Le nuove regole innalzano a da 10.000 a 15.000 euro la fascia di totale esenzione fiscale dei compensi sportivi, ma al tempo stesso convertono in vero e proprio reddito imponibile ai fini IRPEF tutte le somme percepite al di sopra dei 15.000 euro. Non concorrevano altresì a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all’alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale. Passata la soglia complessiva di 30.658,28 euro si sarebbe applicata un’ulteriore ritenuta a titolo di acconto sempre nella misura del 23%.