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Cosa si intende per stato di fatto e di diritto?

Siro Messina
Siro Messina
2025-07-07 14:54:37
Numero di risposte : 8
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Con il giudizio di fatto il giudice afferma l'esistenza o l'inesistenza di un determinato fatto giuridico, ossia lo accerta, mentre con il giudizio di diritto qualifica giuridicamente il fatto accertato. Si vuole anche dire che con il primo il giudice risolve la questione di fatto, mentre con il secondo risolve la questione di diritto. Giudizio di fatto e giudizio di diritto sono i due momenti in cui si articola la decisione del giudice, formulata nella sentenza, che suole essere raffigurata come un sillogismo nel quale la premessa maggiore è rappresentata dalla norma giuridica applicabile, la premessa minore dal fatto accertato e ricondotto alla fattispecie astratta prevista dalla norma, la conclusione dalla decisione. La distinzione tra giudizio di fatto e di diritto si riflette nella motivazione della sentenza, articolabile in: motivazione in fatto, consistente in una procedura argomentativa volta a convincere, sulla base dalle prove raccolte, che la ricostruzione del passato fatta dal giudice è vera o, quanto meno, plausibile. La competenza a decidere su questioni di fatto e di diritto può essere attribuita a giudici diversi. Giudice di merito è quello chiamato a decidere tanto sulle questioni di fatto quanto sulle questioni di diritto.
Clea Pagano
Clea Pagano
2025-07-07 14:18:04
Numero di risposte : 5
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Lo stato di fatto e di diritto si riferisce alla condizione dell'immobile oggetto di compravendita, comprendendo sia gli aspetti materiali che quelli giuridici. La clausola "Immobile compravenduto nello stato di fatto e di diritto, come visto e conosciuto dall’acquirente" viene solitamente percepita come in grado di trasferire, dal venditore all’acquirente, la totalità del rischio di vizi materiali e giuridici dell’immobile. Tuttavia, una redazione poco personalizzata di questa clausola può essere sanzionata con l’inefficacia della pattuizione in quanto qualificata come clausola di stile e non clausola di volontà. Ove l’intento delle parti sia realmente quello di trasferire in capo all’acquirente il rischio di vizi dell’immobile, esonerando il venditore dagli stessi, sarà necessario alternativamente dichiarare espressamente nel contratto i vizi materiali o giuridici che affliggono l’immobile. Così da rientrare nell’esimente giuridica della conoscenza effettiva da parte dell’acquirente dei vizi dell’immobile e prevedere una clausola espressa e dettagliata di esonero da responsabilità a favore del venditore.
Leone Sanna
Leone Sanna
2025-07-07 11:54:18
Numero di risposte : 11
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Stato di diritto Forma di Stato di matrice liberale, in cui viene perseguito il fine di controllare e limitare il potere statuale attraverso la posizione di norme giuridiche generali e astratte. L’esercizio arbitrario del potere viene contrastato con una progressiva regolazione dell’organizzazione e del funzionamento dei pubblici poteri, che ha come scopo sia la «diffusione» sia la «differenziazione» del potere, rispettivamente, attraverso istituti normativi e modalità istituzionali, comunemente considerati come parti integranti della nozione di Stato di diritto. Lo Stato appare sempre più uno S. di d., perché persegue i suoi fini nelle forme e nei limiti del diritto, producendo e applicando norme giuridiche. Il potere dello S. di d. risulta dunque «impersonale»; essendo giuridico, risolto nell’ordinamento, tende a scomparire. Lo S. di d. è uno Stato limitato e garantista, per la difesa dei diritti dei cittadini: pertanto si fonda sia sulla separazione dei poteri legislativo, giudiziario e amministrativo sia sulla coscienza che solo il diritto può dare alla società stabilità e ordine, con le sue norme chiare e certe, generali e astratte, un diritto sempre subordinato a quella legge fondamentale che è espressa dalla costituzione. È un diritto concepito per una lunga durata, perché deve garantire ai singoli la prevedibilità delle conseguenze delle proprie azioni.