Che cos'è l'universalità di diritto?

Jarno Rossetti
2025-07-07 15:24:27
Numero di risposte
: 8
L'universalità di diritto è stabilita dal legislatore, ad esempio l'azienda è definita come universalità di beni dalla legge, in quanto una pluralità di beni è destinata al medesimo scopo. Una pluralità di cose che appartengono alla stessa persona e che hanno una destinazione unitaria è considerata un tutto unico e può essere legittimamente venduta senza dover elencare specificamente le cose che la compongono. Tre sono gli elementi necessari perché si possa parlare di universalità: una pluralità di cose mobili, una destinazione unitaria intesa come funzione comune e l'appartenenza delle cose al medesimo soggetto. L'universalità di diritto si differenzia dall'universalità di fatto, che nasce per volere del proprietario, ad esempio di chi ha raccolto i libri. La destinazione unitaria non fa comunque perdere l'autonomia alle cose che formano la universalità le quali potranno quindi essere oggetto, separatamente l'una dall'altra, di singoli atti. Quando l'universalità è stabilita dal legislatore si parla di universalità di diritto, ad esempio le catene di montaggio.

Fortunata Bianco
2025-07-07 12:52:53
Numero di risposte
: 7
L'art. 816 c.c. definisce l'universalità di mobili come una pluralità di cose che appartengono alla stessa persona e hanno una destinazione unitaria.
Il concetto di universalità di beni mobili si rinviene nel disposto dell'art. 816 del codice civile, che definisce tale istituto come la pluralità di cose che appartengono alla stessa persona e hanno una destinazione unitaria.
I principali caratteri dell'universalità di mobili, come abbiamo visto, sono l'appartenenza allo stesso soggetto e la destinazione unitaria dei vari beni che la compongono.
Tale destinazione dev'essere durevole ed è frutto della decisione volontaria del soggetto cui le cose appartengono, generalmente in considerazione della loro omogeneità.
Come esempi classici di universalità di mobili si possono citare una biblioteca, una collezione di opere d'arte, un gregge.
Il codice contempla soltanto l'ipotesi di universalità di beni mobili, ma è pacificamente accolta anche la figura dell'universalità di fatto, che non ricomprende un mero insieme di oggetti, bensì anche un insieme di rapporti giuridici.
Ne sono esempio l'azienda e l'eredità.
Caratteristica fondamentale dell'universalità di mobili è la distinzione tra la stessa e i singoli beni che la compongono.
Questi ultimi, infatti, a norma del secondo comma del citato art. 816 c.c., possono anche formare oggetto di separati atti e rapporti giuridici.
Ad esempio, una biblioteca può essere alienata nel suo complesso, ma è anche possibile vendere separatamente i singoli libri che la compongono.

Clara Mariani
2025-07-07 11:47:11
Numero di risposte
: 12
L’universalità di diritto ha le seguenti caratteristiche: l’unificazione viene operata per volontà non del proprietario bensì della legge; ne possono far parte tanto beni mobili quanto beni immobili e, più in generale, diritti, obblighi e ogni altra situazione giuridica. In sintesi, quando l’universalità nasce per volere del proprietario si parla di universalità di fatto; invece, quando l’universalità è stabilita dalla legge si parla di universalità di diritto. Esempio tipico di universalità di diritto è l’eredità che può essere costituita da una pluralità di rapporti giuridici e diritti su beni di qualsiasi tipo, che la legge considera in maniera unitaria, identificandola come patrimonio del defunto o patrimonio ereditario.

Antonia Marchetti
2025-07-07 11:05:03
Numero di risposte
: 15
Universalità di diritto Pluralità di rapporti giuridici considerati come complesso unitario dalla legge, senza la necessità di un'aggregazione materiale tra i suoi eterogenei elementi.
In pratica, nella universalità di diritto è la legge che considera e regola unitariamente una serie di rapporti giuridici.
Esempio più importante di tale universalità è l'eredità.

Silverio Costa
2025-07-07 10:42:09
Numero di risposte
: 17
Le universalità di fatto sono gli insiemi di cose mobili o di rapporti giuridici considerati in maniera unitaria.
Il codice civile all'articolo 816 prevede solo le universalità di fatto, cioè quella pluralità di cose mobili appartenenti alla stessa persona cui è stata data una destinazione unitaria.
La dottrina, invece, ha individuato anche una nuova categoria di universalità non avente ad oggetto beni mobili, ma dei rapporti giuridici che si è voluto considerare in maniera unitaria.
Tornando alle universalità di fatto ne individuiamo le caratteristiche essenziali nell'essere composta da una pluralità di cose mobili e dal fatto che tutte queste appartengano allo stesso proprietario.
C'è bisogno, inoltre, della volontà del proprietario stesso di destinarle ad uno scopo comune.
L'universalità di fatto si distingue dalle cose composte poiché non v'è coesione fisica tra gli elementi che la compongono.
Si distingue dalle pertinenze perché non esiste rapporto di subordinazione tra un bene e l'altro.
Allo scopo di individuare gli elementi costitutivi di una universalità di fatto, occorre contrapporre tale nozione a quella di cosa complessa o composta o di cosa semplice.
Invece la universitates facti sono costituite da una collezione di cose, di regola omogenee, appartenenti alla stessa persona, unificate da una destinazione durevole.
Nella cosa composta vi è sintesi di più elementi o parti, nella universitas facti vi ha pluralità di cose semplici e il nesso organico di coesione, che lega gli oggetti della collezione, è semplice creazione della volontà del proprietario.
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