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Quali sono le detrazioni Irpef per i familiari conviventi nel 2025?

Vincenzo Grassi
Vincenzo Grassi
2025-07-15 03:02:25
Numero di risposte : 10
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Le detrazioni per i familiari a carico nel 2025 rappresentano un'importante agevolazione fiscale per i contribuenti italiani. I familiari a carico includono: Il coniuge, a condizione che non sia legalmente ed effettivamente separato. I figli di età superiore ai 21 anni, fino a un massimo di 30 anni. Altri familiari conviventi, come genitori, fratelli o sorelle, purché soddisfino i requisiti di reddito richiesti. La normativa fiscale prevede che possano essere considerati familiari fiscalmente a carico quei soggetti che hanno un reddito complessivo annuo inferiore a 2.840,51 euro. Tuttavia, per i figli di età inferiore a 24 anni, la soglia massima di reddito sale a 4.000 euro l’anno. Dal 1° gennaio 2025, le detrazioni IRPEF per i figli spettano solo per quelli di età compresa tra i 21 e i 30 anni, in quanto per i figli minori di 21 anni l'assegno unico ha sostituito le detrazioni fiscali. La soglia varia a seconda della categoria: per i figli sotto i 24 anni il limite di reddito annuo è di 4.000 euro, mentre per il coniuge e altri familiari è di 2.840,51 euro. Le detrazioni per i figli a carico con più di 21 anni sono riconosciute solo per quelli con età superiore ai 21 anni e inferiore ai 30 anni. L’importo massimo della detrazione è pari a 950 euro per ciascun figlio e si calcola in base al reddito del contribuente. Se il contribuente ha più figli a carico, la soglia di 95.000 euro viene incrementata di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo. Le detrazioni per il coniuge a carico sono variabili in base al reddito del contribuente e possono essere calcolate con formule specifiche. Per massimizzare i benefici fiscali, è essenziale verificare i limiti di reddito e applicare correttamente le formule di calcolo delle detrazioni previste dalla normativa.
Samira Longo
Samira Longo
2025-07-15 01:46:03
Numero di risposte : 11
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Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 è pacifico che la detrazione fiscale, spettante in relazione alla tipologia di interventi effettuati, possa essere fruita anche dal familiare che convive con il possessore, o con il detentore, dell’immobile e sostiene le spese per l’esecuzione degli interventi “edilizi”. Per quanto concerne le spese sostenute dal 2025 è importante capire quale sia l’aliquota della detrazione spettante per il familiare convivente che sostiene le spese per gli interventi “edilizi”, soprattutto alla luce delle novità introdotte dall’art. 1 comma 10 della L. 207/2024 (legge di bilancio 2025) mediante l’inserimento dell’art. 16-ter del TUIR, che prevede nuovi limiti agli oneri detraibili per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro. Sul fatto che per la quasi totalità degli interventi possa competere al familiare convivente che sostiene le relative spese la detrazione con aliquota del 36% per quelle sostenute nel 2025 e del 30% per quelle sostenute negli anni 2026 e 2027 non pare ci siano dubbi. Qualche dubbio nasce però se al familiare convivente possano competere le aliquote maggiorate, del 50% per le spese 2025 e del 36% per le spese 2026 e 2027, per via del dato letterale della norma contenuta nell’art. 16 comma 1 del DL 63/2013, modificata dalla legge di bilancio 2025, secondo cui la detrazione “è elevata al 50 per cento delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 36 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027 nel caso in cui le medesime spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”. In attesa di conoscere quale sia l’interpretazione dell’Amministrazione finanziaria, è vero che testualmente le aliquote “maggiorate” spettano soltanto ai proprietari o ai titolari di diritti reali sull’abitazione principale, ma è anche vero che anche l’art. 16-bis comma 1 del TUIR disciplinante l’agevolazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio prevede che il bonus fiscale spetti per le spese documentate “sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi” e che la prassi ufficiale dell’Agenzia delle Entrate ha sempre esteso l’agevolazione anche ai familiari conviventi che, lo si ribadisce, devono sostenere le spese per gli interventi.
Giuseppina Leone
Giuseppina Leone
2025-07-14 23:55:26
Numero di risposte : 14
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Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 è pacifico che la detrazione fiscale, spettante in relazione alla tipologia di interventi effettuati, possa essere fruita anche dal familiare che convive con il possessore, o con il detentore, dell’immobile e sostiene le spese per l’esecuzione degli interventi “edilizi”. Ciò che però è determinante affinché il familiare convivente possa beneficiare della detrazione fiscale è che le fatture siano a lui intestate e che sia lui a sostenere la relativa spesa, provvedendo al pagamento mediante bonifico “agevolato”. Per quanto concerne le spese sostenute dal 2025 è importante capire quale sia l’aliquota della detrazione spettante per il familiare convivente che sostiene le spese per gli interventi “edilizi”. Sul fatto che per la quasi totalità degli interventi possa competere al familiare convivente che sostiene le relative spese la detrazione con aliquota del 36% per quelle sostenute nel 2025 e del 30% per quelle sostenute negli anni 2026 e 2027 non ci sono dubbi. Qualche dubbio nasce però se al familiare convivente possano competere le aliquote maggiorate, del 50% per le spese 2025 e del 36% per le spese 2026 e 2027. In attesa di conoscere quale sia l’interpretazione dell’Amministrazione finanziaria, è vero che testualmente le aliquote “maggiorate” spettano soltanto ai proprietari o ai titolari di diritti reali sull’abitazione principale, ma è anche vero che anche l’art. 16-bis comma 1 del TUIR disciplinante l’agevolazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio prevede che il bonus fiscale spetti per le spese documentate “sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi” e che la prassi ufficiale dell’Agenzia delle Entrate ha sempre esteso l’agevolazione anche ai familiari conviventi che devono sostenere le spese per gli interventi.
Michele Valentini
Michele Valentini
2025-07-14 23:46:08
Numero di risposte : 12
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Dal 2025, i figli possono essere a carico solo da 21 a 30 anni, con l’unica eccezione dei disabili. I familiari conviventi diversi dal coniuge e dai figli devono essere ascendenti e sono esclusi dall’agevolazione fiscale i parenti residenti all’estero di contribuenti che non sono cittadini italiani o europei. La detrazione è pari a 950 euro per ogni figlio, si applica solo se il figlio ha una disabilità accertata e supera i 30 anni. Per quanto riguarda i familiari a carico diversi dal coniuge e dai figli, la detrazione è pari a 750 euro e si applica ai parenti ascendenti. La manovra ha aggiunto il comma 2-bis, che esclude dalla detrazione i familiari residenti all’estero di contribuenti stranieri che non sono cittadini italiani o europei o di uno stato aderente allo Spazio economico europeo.