Come si finanzia un'associazione culturale?

Romolo Damico
2025-07-24 05:11:11
Numero di risposte
: 11
Le associazioni recuperano i fondi per finanziare la loro attività in vari modi: la quota d’iscrizione, annualmente conferita dai soci all'associazione, che è necessario versare per fare parte dell'associazione e per avere diritto di voto nell'assemblea;
eventuali contributi ulteriori, richiesti ai soci dal Consiglio Direttivo dell'associazione, per fare fronte ai costi delle attività proposte o ad eventuali debiti;
le donazioni, effettuate dai soci o da terzi, o eventuali contributi di comuni, province, regioni, enti pubblici ecc....
i corrispettivi versati dai soci per partecipare a determinate attività organizzate dall'associazione, come corsi, seminari, convegni ecc...;
i corrispettivi ricavati dall'attività commerciale organizzata in via marginale dall'associazione, cioè i proventi ricavati da attività verso i soci, se tali attività non rientrano nello scopo dell'associazione, e tutti i proventi ricavati da attività verso i terzi non soci.
In tal caso i proventi dell'attività commerciale non devono mai superare i proventi derivanti dall'attività non commerciale.
quanto ricavato da raccolte pubbliche di denaro, che possono essere organizzate saltuariamente durante l'anno.
Il denaro raccolto andrà depositato nel conto corrente dell'associazione, aperto presso un istituto di credito.
Solitamente, sono delegati ad operare sul c/c il presidente e il tesoriere.
E' utile rilevare che tutte le decisioni riguardante la gestione economico finanziaria sono prese dal Consiglio Direttivo.
Quanto ricavato andrà utilizzato per raggiungere lo scopo dell'associazione, e non potrà essere investito per altri scopi diversi dalla missione dell'ente.
E' inoltre necessario ricordare che le somme raccolte sono dell'associazione, e non dei soci, e sono vincolate al raggiungimento degli scopi associativi.
Gli introiti e le spese andranno rendicontate su fogli cassa settimanali o mensili, rendicontazione che permetterà di compilare il bilancio annuale che l’assemblea dei soci dovrà approvare.
Abbiamo già rilevato che non è escluso che l’associazione possa conseguire alla fine dell’anno un avanzo economico, che verrà accantonato e trascritto nel bilancio dell’anno successivo.

Maruska Palmieri
2025-07-24 01:35:47
Numero di risposte
: 17
Le APS dispongono di diversi modi per ottenere i fondi necessari per il loro funzionamento e per lo svolgimento della propria attività.
Il più comune è senz’altro la richiesta di una quota d’iscrizione ai vari soci, necessaria per farvi parte ed avere diritto di voto nelle assemblee.
A queste andranno ad aggiungersi le quote di partecipazione dei soci alle diverse attività dell’Associazione.
Questi fondi verranno integrati attraverso eventuali contributi straordinari richiesti ai soci al fine di coprire maggiori costi o eventuali perdite derivanti dallo svolgimento delle attività istituzionali.
Erogazioni liberali, siano esse effettuate dai soci o da terzi, per sostenere le finalità istituzionali dell’associazione.
Contributi delle Istituzioni.
5×1000: per diventare un’Associazione con accesso al 5×1000 bisogna presentare la domanda d’iscrizione all’Agenzia delle Entrate.
Entro un termine prestabilito, occorre inviare la dichiarazione sostitutiva di atto notarile che attesti la persistenza dei requisiti che danno diritto all’iscrizione.
Qualora venga erogato il contributo, l’Associazione dovrà redigere, entro un anno dalla ricezione dell’importo, uno specifico rendiconto dal quale risulti in modo chiaro e trasparente, anche a mezzo di una relazione illustrativa, l’utilizzo delle somme ricevute.
Gli enti che hanno percepito contributi di importo inferiore a 20.000 euro sono obbligati alla redazione e conservazione per dieci anni del rendiconto, ma non sono tenuti ad inviarlo.
I fondi così raccolti, oltre ad essere escluse dal regime IVA, non concorrono alla formazione del reddito e sono esenti da ogni altro tributo.
Entrate derivanti da attività commerciali svolte in maniera ausiliaria e sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali.

Luciana Ruggiero
2025-07-23 23:56:02
Numero di risposte
: 18
Le fonti di finanziamento accessibili alle onlus, avendo un orientamento, da statuto, di tipo no profit, possono passare per numerosi canali, a partire da quelli di tipo istituzionale, fino a quelli di tipo privato, dove non mancano occasioni di reperire fondi. I fondi per il terzo settore Innanzi tutto le associazioni che ottengono l’iscrizione presso l’Agenzia delle Entrate, accedono anche al 5 x 1000 che di per sé è una forma di finanziamento. Vedere se ci sono bandi regionali, di assegnazione di fondi, almeno in parte a fondo perduto, soprattutto per quanto concerne l’assistenza a giovani o anziani, con opzioni di inclusione sociale. Controllare se ci sono stanziamenti specifici a livello di provincia o comune, spesso tramite assegnazione di risorse materiali di vario tipo. La quasi totalità di questi fondi è di provenienza europea. Come già accennato altre tipologie di finanziamenti per onlus sono invece rappresentati dall’offerta delle banche, o di un canale che può avere carattere anche specifico come il crowdfunding. Per quanto riguarda le banche, di anno in anno, ci sono stanziamenti che vengono assegnati per sostenere dei progetti specifici, oppure come fonte di approvvigionamento di liquidità di vario tipo. In questa direzione troviamo: l’intera gamma di prodotti No Profit di Unicredit, che prevede anche una buona sezione dei finanziamenti per onlus e che ha carattere abbastanza personalizzato. Bnl che utilizza, per dare supporto alle associazioni ed organizzazioni no profit, l’apposita area creata all’interno della Divisione Corporate.