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Qual è lo strumento utile per valutare il bisogno di cure palliative?

Monia Marchetti
Monia Marchetti
2025-07-14 14:56:38
Numero di risposte : 10
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L’utilizzo di strumenti validati a livello internazionale costituisce un aiuto indispensabile per identificare precocemente questi pazienti. SPICT e NECPAL sono quelli di più comune utilizzo. Lo SPICT è uno strumento di valutazione sviluppato nel 2010 dal Primary Care Research Group dell’università di Edimburgo ed è utilizzato per l’identificazione dei pazienti affetti da una o più patologie croniche in fase avanzata, a rischio di deterioramento clinico e di morte, al fine di impostare dei percorsi di cure palliative precoci, senza finalità prognostica. Lo strumento validato in lingua italiana, SPICT-ITTM, è disponibile a questo link ed il suo utilizzo è libero. La conoscenza e l’utilizzo di strumenti di valutazione dei bisogni di cure palliative di semplice uso e d’impatto immediato come lo SPICT TM-IT permette a tutti i MMG, anche a coloro che non hanno specifico interesse a sviluppare competenze in ambito di cure palliative, di guardare i propri pazienti con occhi adeguati alle diverse condizioni cliniche, psicologiche, assistenziali ed ai loro bisogni spirituali ed infine di iniziare un’adeguata comunicazione con paziente e con i famigliari che porti ad un approccio palliativo ed a una tempestiva pianificazione condivisa delle cure. Non esiste un numero minimo di indicatori per stabilire la necessità di cure palliative di base o specialistiche, ma si può ritenere che la presenza di 2 indicatori generali di deterioramento clinico e 1 indicatore specifico di patologia siano significativamente correlati alla necessità di instaurare un approccio palliativo al paziente. La conoscenza del paziente e la disponibilità di una cartella clinica aggiornata favoriscono l'utilizzo vantaggioso di questo strumento. Per un MMG che conosca i propri assistiti e disponga di una cartella clinica aggiornata, questo strumento può essere vantaggioso e può consentire in pochi minuti di identificare coloro che potrebbero beneficiare di un approccio palliativo.
Isabel Rossi
Isabel Rossi
2025-07-14 12:52:14
Numero di risposte : 10
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Gli strumenti possibili per l’IFeC – primo riferimento per l’assistenza domiciliare e direttamente coinvolto con l’équipe, nell’Unità Valutativa Multidisciplinare (UVM), nella stesura del Progetto Assistenziale Personalizzato (PAP) – per il riconoscimento dei pazienti con bisogni di cure palliative, per supportare i clinici non specializzati in cure palliative nell’identificare i pazienti con bisogni di questo tipo di assistenza e non di definire i criteri per l’intervento di équipe specialistiche e dovrebbero essere utilizzati in associazione a uno strumento di valutazione della complessità dei bisogni che orienti nella scelta del modello delle cure palliative più appropriato per il singolo paziente. La legge 38/2010 che regolamenta le cure palliative in Italia identifica tra l’altro oltre che nell’assistenza diretta, nella relazione di cura lo strumento più efficace per aiutare il paziente a vivere quanto più attivamente possibile fino alla fine. Il documento FNOPI-SICP indica operativamente, una serie di strumenti utili per intercettare tempestivamente i bisogni e fungere da raccordo con la Rete di cure palliative, sia per quanto gli adulti, sia per la popolazione pediatrica. Il tempo di relazione è tempo di cura.
Radio Fontana
Radio Fontana
2025-07-14 12:36:54
Numero di risposte : 8
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L’Integrated Palliative Outcome Scale (IPOS) come strumento per pianificare le cure e per misurare gli esiti degli interventi di cure palliative: un case report. L’Integrated Palliative Outcome Scale (IPOS) è uno strumento per pianificare le cure e per misurare gli esiti degli interventi di cure palliative. L’Integrated Palliative Outcome Scale (IPOS) è utilizzato per valutare gli esiti degli interventi di cure palliative.