Quali tributi vanno in prescrizione dopo 5 anni?

Roberta Amato
2025-08-13 01:29:55
Numero di risposte
: 22
I Supremi giudici hanno chiarito che questa tipologia di tributi rientra tra le cd. “prestazioni periodiche collegate ad una causa debendi continuativa, per le quali opera il termine breve quinquennale di prescrizione” che decorre dalla notifica della cartella di pagamento o dell’ingiunzione fiscale.
Il termine decadenziale di cinque anni quindi vale solo per l’attività di accertamento mentre quello per la riscossione coattiva sarà di tre anni.
Nello stesso termine, di cinque anni appunto, devono essere riscossi i crediti degli Enti locali.
Il dies a quo parte dallo scadere del termine per il pagamento, a seguito di notifica di cartella di pagamento o di ingiunzione fiscale.
Dopo la notifica dell’accertamento esecutivo, il termine di prescrizione sarà pari a cinque anni e non a dieci.

Gerardo Damico
2025-08-10 10:30:40
Numero di risposte
: 13
Di seguito, un elenco di pagamenti che vanno in prescrizione dopo 5 anni:
Debiti condominiali
I debiti condominiali si riferiscono sia ai proprietari di abitazione che di locali adibiti ad uso commerciale.
Canoni di affitto
Relativi sia all’uso abitativo che non abitativo.
Bollette telefoniche
Le bollette telefoniche si prescrivono in 5 anni, mentre quelle di luce, acqua e gas in 2 anni soltanto.
Pagamenti periodici
L’articolo 2948 del codice civile prevede la prescrizione dopo 5 anni per tutti i pagamenti che vanno eseguiti periodicamente come ad esempio:
abbonamento ad una pay-tv
utilizzo di una piattaforma web
interessi del mutuo
utili dei soci di un’azienda
Titoli di Stato
I titoli di Stato emessi al portatore hanno una prescrizione di 5 anni.
Debiti con le assicurazioni
Le annualità delle rendite perpetue o vitalizie vengono prescritte dopo 5 anni.
Crediti che derivano da rapporti lavorativi
Per ottenere stipendi, differenze retributive, tredicesima e quattordicesima, TFR, premi di produzione, indennità sostitutiva del preavviso non pagati dal datore di lavoro, il dipendente deve agire entro i 5 anni.
Tasse e cartelle esattoriali
La prescrizione di 5 anni si riferisce alle tasse ed imposte dovute a Comune, Province e Regioni.
Nello specifico:
Imu
Tari, imposta sulla spazzatura
ICP, imposta comunale sulla pubblicità
Tosap, imposta occupazione degli spazi pubblici
DPA, diritti sulle pubbliche affissioni
Tassa di soggiorno
IPT, imposta provinciale sulle trascrizioni che si versa nel caso di un passaggio di proprietà dell’auto
Vanno in prescrizione dopo 5 anni i contributi dovuti all’INPS e all’Inail relativi ai pagamenti di previdenza ed assistenza (comprese le cartelle esattoriali relative a tali tributi).
Gli interessi sulle imposte si prescrivono anch’esse nel termine breve.
Sanzioni
Le sanzioni amministrative, penali e tributarie vanno in prescrizione dopo i 5 anni (multe stradali, ritardi fiscali, etc.)

Elsa Grassi
2025-07-30 13:10:10
Numero di risposte
: 8
Per quanto riguarda i tributi locali, come IMU e TARI, e i contributi previdenziali (INAIL e INPS), il termine di prescrizione è di 5 anni.
Tributi locali (IMU, TARI, ecc.): La prescrizione è di 5 anni.
Contributi previdenziali (INPS, INAIL): La prescrizione è di 5 anni, a meno che non intervengano atti interruttivi che possono estendere il termine.

Ivano Vitale
2025-07-21 00:12:31
Numero di risposte
: 15
Il diritto alla riscossione della sanzione si prescrive nel termine di cinque anni a decorrere dalla data di notificazione dell'atto di irrogazione. La prescrizione decennale si applica, in punto di sanzioni, solo se la definitività della sanzione deriva da una sentenza passata in giudicato. Il termine per riscuotere i crediti erariali, a seguito della notifica della cartella esattoriale e di qualsiasi altro atto amministrativo di natura accertativa, non può che ritenersi quinquennale. La prescrizione quinquennale è giustificata da un ragionevole principio di equità, che vuole che il debitore venga sottratto all'obbligo di corrispondere quanto dovrebbe per prestazioni già scadute tutte le volte che queste non siano state tempestivamente richieste dal creditore. Inoltre, nell'ipotesi in cui gli atti prodromici ovvero le cartelle fossero state notificate entro i termini prescrizionali, non essendo successivamente intervenuto entro il termine sopraindicato alcun atto interruttivo, il debito d'imposta risulta prescritto.

Liliana Morelli
2025-07-20 22:53:06
Numero di risposte
: 17
I tributi locali si prescrivono in cinque anni.
L'imposta comunale sugli immobili soggiace alla prescrizione quinquennale di cui all'art. 2948, n. 4, c.c., configurandosi alla stregua di un'obbligazione periodica o di durata.
La TARSU è un tributo locale che si struttura come prestazione periodiche, con connotati di autonomia nell'ambito di una causa debendi di tipo continuativo, ed è sottoposta alla prescrizione quinquennale di cui all'art. 2948, n. 4 cod. civ.
In caso di notifica di cartella esattoriale non fondata su una sentenza passata in giudicato, il termine di prescrizione entro il quale deve essere fatta valere l'obbligazione tributaria relativa alle sanzioni è quello quinquennale, così come previsto dall'art.20, comma 3, del d.lgs. n. 472 del 1997.
La disciplina prescrizionale di diritto speciale prevista dall’art. 20 d. lgs. n. 472/1997, è esaustiva stante il carattere speciale dell’illecito tributario.
La suddetta disciplina speciale della prescrizione in materia di sanzioni tributarie è conforme al sistema e alle norme di contabilità pubblica e il carattere di specialità rispetto alle norme di diritto comune trova fondamento nei vincoli di competenza del bilancio della Stato, in forza dei quali l'amministrazione finanziaria deve potere, almeno per grandi linee, programmare e prevedere per ciascun anno il gettito fiscale ed i tempi della riscossione, tenendo conto anche delle proprie risorse di uomini e mezzi.
La generalizzata durata quinquennale obbedisce anche a esigenze di certezza e di tutela del contribuente, in ordine ai tempi di irrogazione della sanzione stessa.
Il regime prescrizionale, in quanto generalizzato per qualunque provvedimento sanzionatorio, non può essere limitato alle sole sanzioni non contestuali all’atto impositivo e costituisce principio generale dell’ordinamento tributario.

Zaccaria Orlando
2025-07-20 22:16:53
Numero di risposte
: 22
I debiti che risalgono al 2020 o al 2019, e che hanno una prescrizione quinquennale, si estingueranno nel 2025.
Questi includono:
Bollette telefoniche
Omessa dichiarazione dei redditi
Canoni di locazione
Multa stradali
Spese condominiali ordinarie
Spese per ristrutturazioni
TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e indennità di fine lavoro
Interessi bancari
Risarcimenti danni da fatti illeciti
Rendite vitalizie
Utili dei soci in azienda
Abbonamenti a servizi come streaming e pay-tv
Imposte locali (IMU, Tari, ecc.)
Contributi INPS e INAIL
Cartelle esattoriali relative a tributi con prescrizione quinquennale.
In generale, i debiti che derivano da pagamenti periodici (ad esempio bollette e rate di mutuo) o da illeciti (come multe e danni) si prescrivono dopo 5 anni.
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