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Cosa cambia nel 2028 per le pensioni anticipate?

Claudia Neri
Claudia Neri
2025-08-03 03:37:26
Numero di risposte : 17
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Dall’1 gennaio 2029 scatterà l’incremento di un mese: gli uomini potranno lasciare il lavoro con 42 anni e 11 mesi di contributi e le donne con 41 anni e 11 mesi. Non scatteranno aumenti dei requisiti richiesti fino all’inizio del 2029. L’adeguamento alla speranza di vita, rimasto bloccato dal 2019 e successivamente negli anni della pandemia, continuerà a rimanere fermo anche nel futuro prossimo, almeno per un altro quadriennio. E, dunque, fino alla fine del 2028 uomini e donne potranno lasciare il lavoro, a prescindere dall’età anagrafica, rispettivamente con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva e 41 anni e 10 mesi. Fino al 2028 resteranno fermi i requisiti indicati. Dal primo gennaio 2029, al contrario, scatterà l’incremento di un mese e si arriverà a 42 anni e 11 mesi per gli uomini e a 41 anni e 11 mesi per le donne.
Elga Ferri
Elga Ferri
2025-07-29 19:34:14
Numero di risposte : 11
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Nel 2027 si verificherà un aumento dell'età pensionabile, rapportato all'aumento dell'aspettativa di vita. Le attuali proiezioni demografiche dell'Istat registrano nel 2024 una aspettativa di vita di 86,8 anni mentre nel 2021 era di 85,39 e tecnicamente quindi potrebbero comportare un aumento dei requisiti pensionistici dal 2027 come segue: Età pensionabile per la vecchiaia a 67 anni e 3 mesi. Anni di contribuzione richiesti per la pensione anticipata 43 anni e 1 mese per gli uomini, 42 anni e 1 mese per le donne. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha cercato di porre fine alle polemiche dichiarando ieri che i numeri definitivi e ufficiali sull'aspettativa di vita elaborati dall'Istat arriveranno a marzo 2025, e quello sarà il momento in cui si potrà decidere concretamente. Ha dichiarato anche l’intenzione di “sterilizzare” gli aumenti automatici, per non gravare ulteriormente su lavoratori e imprese e il suo orientamento è condiviso da altri membri del governo, come il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. In sintesi, il futuro dei requisiti pensionistici dipenderà da una prossima decisione politica che potrebbe rimettere mano alla legislazione vigente considerando sia le proiezioni demografiche, che l’impatto sociale ed economico di eventuali innalzamenti che le esigenze di bilancio. Il ministro ha richiamato la Ragioneria sulla necessità di attendere il decreto necessario a ufficializzare la modifica dei requisiti per la pensione che comunque, si sottolinea, riguardano il biennio 2027-2028.
Rosanna Esposito
Rosanna Esposito
2025-07-18 02:58:42
Numero di risposte : 19
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Se fosse davvero come risultava alla Cgil, dal 2027 si sarebbe usciti a 67 anni e 3 mesi con 20 di contributi per la pensione di vecchiaia. Cambierebbe anche la pensione anticipata. I contributi necessari, a prescinderà dall’età, passerebbero dai 42 anni e 10 mesi di oggi a 43 anni e 1 mese nel 2027 e 43 anni e 3 mesi dal 2029. Nel caso delle pensioni di vecchiaia, a partire dal 2019 l’aggiornamento ha una frequenza biennale ma è stato nullo per i bienni 2021-2022, 2023-2024 e 2025-2026 perché non si sono registrati aumenti della speranza di vita, anche a causa delle ricadute della stagione del Covid. Il prossimo passaggio legato all’aspettativa di vita è atteso nel 2027. L’ultimo rapporto della Ragioneria Generale dello Stato del 2024 sulle tendenze di medio lungo periodo del sistema pensionistico orientativamente ipotizzava che l’età di uscita rimanesse di fatto ferma a 67 anni anche nel biennio 2027-28, ma indicava anche l’andamento in crescita della speranza di vita, non escludendo quindi del tutto la possibilità di un adeguamento. La Ragioneria generale dello Stato nell’ultimo rapporto sulle pensioni del 2024 non lo aveva di fatto indicato, anche se aveva fatto notare che la speranza di vita era tornata a crescere. L’Ente, però, ha assicurato che i parametri resteranno invariati, basandosi sulle tabelle attualmente pubblicate. In ogni caso, la decisione finale spetterà al Governo, che dovrà discuterne e produrre un decreto in cui si ufficializza l’aumento o meno dei requisiti. Nel corso del 2025 si tornerà a parlare di età pensionabile, visto che ci vuole almeno un anno di tempo e il decreto per il 2027 è atteso proprio nel corso di quest’anno, molto probabilmente in seguito proprio al rapporto primaverile dell’Inps sull’aspettativa di vita.
Erminia Bruno
Erminia Bruno
2025-07-10 21:09:49
Numero di risposte : 16
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La misura, se approvata, riguarderà tutti i lavoratori che matureranno i requisiti pensionistici nei tre anni compresi tra il 2026 e il 2028. In questo periodo, l’età minima per il pensionamento resterebbe congelata ai livelli attuali, evitando l’aumento dovuto all’incremento dell’aspettativa di vita. Chi maturerà i requisiti nel triennio considerato potrà, quindi, andare in pensione con le regole attuali, senza ulteriori slittamenti. La sospensione dell’adeguamento è definitiva? No, la misura – se confermata – avrà carattere temporaneo. Dal 2029 il meccanismo automatico di adeguamento tornerà in vigore, salvo ulteriori interventi normativi. Ciò significa che l’età pensionabile potrebbe tornare ad aumentare nei successivi aggiornamenti ISTAT.
Terzo Caputo
Terzo Caputo
2025-07-10 19:42:24
Numero di risposte : 14
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Dal 1 gennaio 2028, per, la musica cambier, visto che gli adeguamenti torneranno a farsi sentire. Gi dal 2028 l'asticella dei requisiti contributivi torner a salire. Di quanto? Non pi di 2-3 mesi ad ogni biennio, anche se tutto dipende dall'effettivo aumento della speranza di vita. Va detto per che, stando all'ultimo scenario della Ragioneria Generale dello Stato, almeno per il biennio 2027-2028 non ci dovrebbe essere alcun aumento. Pertanto tutto verrebbe rimandato al 2029-2030. Dopo il 2028 i requisiti contributivi dovrebbero crescere poco a poco. Una crescita pertanto lenta, se rimane di soli 2 mesi ogni biennio. Al peggio, tra 3-40 anni, toccher cumulare altri 5-6 anni di contributi.