Qual è la contagiosità dell'influenza nel 2025?

Demi Rizzi
2025-07-14 03:14:45
Numero di risposte
: 11
La situazione dell'influenza sembra sia esplosa, pur non avendo raggiunto il picco.
Evidentemente è normale che sia così, i bambini e i ragazzi hanno smesso di andare a scuola e hanno portato i virus in casa con i nonni, gli zii, i genitori, e i parenti vari.
Così l'influenza è esplosa, come ampiamente atteso.
Il picco è previsto per la metà di gennaio.
I casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, risultano essere circa 582.500, per un totale di circa 5.186.300 casi a partire dall'inizio della sorveglianza.
La percentuale dei campioni risultati positivi all'influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 16,8%, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente.
In particolare, su 810 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, 136 sono risultati positivi al virus influenzale.
Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori.
Il livello d'incidenza è pari a 9,9 casi per mille assistiti.
Casi giù in tutte le fasce di età, maggiormente nei bambini sotto i cinque anni di età, in cui l'incidenza è pari a 23,6 casi per mille assistiti.

Marzio Lombardi
2025-07-14 03:13:25
Numero di risposte
: 5
Nessuna informazione specifica sulla contagiosità dell'influenza nel 2025.
L'ultimo rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, con dati relativi al periodo 13-19 gennaio, segnalava un livello d'incidenza in Italia a 15,0 casi per ogni mille assistiti, in crescita di 0,6 sulla settimana precedente.
Il numero di casi di sindromi influenzali e similinfluenzali sta crescendo con minore intensità.
L'incidenza è in aumento solamente nelle fasce di età pediatrica, soprattutto nei bambini sotto i cinque anni di età, in cui il rapporto è di 34,2 casi per mille assistiti.
Dati stabili per quanto riguarda invece i giovani adulti e gli anziani.
Il 31% dei campioni analizzati tra il 13 e il 19 gennaio è risultato positivo all’influenza.
In particolare, su 3.023 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori che fanno parte della rete RespiVirNet, 937 sono risultati positivi al virus influenzale, 742 di tipo A e 195 di tipo B.
Tra questi, preoccupa soprattutto il sottotipo H3N2, responsabile della cosiddetta influenza Australiana, capace di evadere facilmente le difese immunitarie e più aggressivo nei sintomi.
Tra i campioni analizzati si sono poi riscontrati 202 casi di positività al VRS, 82 per SARSCoV-2 e i rimanenti 421 per altri virus respiratori.

Giulietta Conte
2025-07-14 03:06:01
Numero di risposte
: 13
L’influenza si trasmette facilmente per via aerea.
I virus si diffondono attraverso goccioline di saliva e di muco emesse con starnuti, colpi di tosse o parlando a distanza ravvicinata.
Quando tali virus raggiungono le mucose delle vie respiratorie, provocano l’infezione.
Sono virus in grado di sopravvivere anche al di fuori del corpo, non a caso la trasmissione può avvenire pure da mani, oggetti e superfici contaminati dalle secrezioni respiratorie.
Ciò spiega perchè l’influenza si diffonde più facilmente tra familiari, compagni di scuola o colleghi e nei luoghi chiusi e affollati come i mezzi pubblici.
L’influenza è una malattia infettiva acuta che coinvolge l’apparato respiratorio il cui contagio segue un andamento tipicamente stagionale: in Italia, il picco si registra indicativamente da dicembre a febbraio, complici i ribassi stagionali e gli sbalzi di temperatura.
L’influenza comporta un’ampia gamma di quadri sintomatologici, che vanno dall’assenza di manifestazioni fino ai decorsi clinici gravi come polmonite, encefalite.
Tra i sintomi più comuni si riscontra febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari, mal di testa e malessere generale.
La maggior parte delle persone guarisce entro una settimana e nei soggetti sani raramente dà luogo a complicazioni.
Tuttavia possono insorgere complicazioni serie nei soggetti considerati a rischio come bambini, anziani, persone affette da patologie croniche, donne in gravidanza, obesi gravi, personale sanitario e soggetti con difese immunitarie debilitate.
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