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Cos'è la mobilità passiva?

Sarah Colombo
Sarah Colombo
2025-07-14 23:00:53
Numero di risposte : 6
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La mobilizzazione passiva è una tecnica fisioterapica che viene svolta dal fisioterapista o da macchinari specifici su pazienti che hanno subito interventi chirurgici. Con la mobilitazione passiva, il terapista può lavorare sulle articolazioni, sui tessuti molli e sui muscoli, aumentando la mobilità articolare e la circolazione locale, riducendo il dolore e la rigidità muscolare. Può essere praticata dal fisioterapista o da alcuni specifici macchinari. Può essere utilizzata in seguito ad un intervento chirurgico, dopo un evento traumatico, per le persone con rom articolare ridotto, per ridurre il dolore, per riattivare la funzione articolare, per prevenire retrazioni e problematiche legate all’immobilizzazione. La mobilizzazione passiva è una tecnica fisioterapica che viene svolta dal fisioterapista o da macchinari specifici su pazienti che hanno subito interventi chirurgici, hanno limitazioni articolari, hanno subito un evento traumatico neurologico. Viene effettuata allo scopo di ridurre il dolore, migliorare l’articolarità, ridurre il tono e lo spasmo muscolare e riattivare la circolazione. La mobilizzazione passiva di un ginocchio viene effettuata in fase acuta (dopo un intervento, dopo un evento traumatico), per ridurre il dolore, per riattivare la circolazione, per recuperare il rom articolare, per evitare retrazioni e accorciamenti.
Michela Longo
Michela Longo
2025-07-14 19:26:06
Numero di risposte : 2
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La mobilità sanitaria si verifica quando un paziente riceve cure in una regione diversa da quella di residenza. Si distingue in: Mobilità attiva: quando una regione attrae pazienti da altre regioni. Mobilità passiva: quando i residenti di una regione si spostano altrove per ricevere cure. Il flusso di pazienti dal Sud al Nord evidenzia le profonde disuguaglianze nell’offerta sanitaria. Le regioni meridionali, come Calabria, Sicilia e Campania, registrano i maggiori saldi passivi, indicando una carenza di strutture adeguate e personale specializzato. Questa situazione comporta non solo un onere economico per le regioni di origine, ma anche disagi significativi per i pazienti e le loro famiglie, costretti a viaggiare per accedere a cure appropriate. La necessità di accedere a centri altamente specializzati, spesso concentrati nel Nord Italia, obbliga questi pazienti a spostamenti frequenti e onerosi.