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Che cos'è la mobilità in sanità e come funziona?

Boris Leone
Boris Leone
2025-07-15 01:21:15
Numero di risposte : 8
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La mobilità sanitaria si verifica quando un cittadino riceve una prestazione sanitaria in una regione diversa da quella di residenza, oppure, in alcuni casi, all’estero. Si tratta di un diritto garantito dal nostro ordinamento, in quanto ogni cittadino può accedere alle cure ritenute necessarie ovunque esse vengano erogate, anche fuori dal proprio territorio. Questa mobilità può avvenire per vari motivi: La presenza di centri di eccellenza non disponibili nella regione di residenza; Tempi di attesa troppo lunghi per esami o interventi; Scelte personali legate alla fiducia verso determinate strutture o specialisti. La mobilità sanitaria può essere distinta in due forme principali: mobilità interregionale e mobilità internazionale. Il paziente che intende usufruire della mobilità sanitaria deve verificare con la propria ASL di appartenenza la possibilità di ricevere il trattamento in un’altra regione e accertarsi che si tratti di una prestazione rientrante nei LEA. Il costo della prestazione viene rimborsato dalla regione di residenza del paziente alla regione che l’ha erogata. Il cittadino, in linea generale, non deve sostenere costi aggiuntivi rispetto al ticket previsto, salvo spese di viaggio, vitto e alloggio, che rimangono a suo carico. La mobilità sanitaria è particolarmente rilevante per chi è affetto da malattie rare, che richiedono trattamenti altamente specializzati, disponibili solo in pochi centri di riferimento a livello nazionale o internazionale. Un sistema efficiente di mobilità sanitaria garantisce accesso equo alle cure per tutti, favorisce la specializzazione dei centri su tutto il territorio nazionale e permette ai pazienti di curarsi dove trovano migliori competenze e tecnologie.
Giuseppina Pellegrini
Giuseppina Pellegrini
2025-07-15 00:22:59
Numero di risposte : 8
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Con la locuzione mobilità sanitaria si fa riferimento alle implicazioni economiche del diritto del cittadino ad ottenere cure, a carico del proprio sistema sanitario, anche in un luogo diverso da quello di residenza o di affiliazione. In particolare, si intende il flusso di fondi che segue un assistito dall'ente di affiliazione all'ente che eroga la prestazione sanitaria. Sul piano amministrativo e burocratico si possono definire, dal punto di vista di un ente competente o affiliante: mobilità attiva: il flusso di fondi in entrata per la compensazione di prestazioni erogate sul territorio di competenza ad assistiti di altro ente, in virtù di leggi o trattati. Mobilità passiva: il flusso di fondi in uscita per la compensazione di prestazioni erogate a propri assistiti al di fuori dal territorio di competenza, in virtù di leggi o trattati. L'osservazione ed il monitoraggio della mobilita sanitaria assume un ruolo primario nella programmazione sanitaria di ogni regione. Per mobilità sanitaria interaziendale si intende quel flusso di denaro che viene corrisposto ad una azienda sanitaria locale, a fronte di una prestazione sanitaria erogata ad un utente affiliato ad un'altra azienda, nel quadro della libera scelta dell'erogatore sul territorio nazionale. Per mobilità sanitaria interregionale si intende il meccanismo di compensazione della mobilità sanitaria tra regioni e province autonome. Le prestazioni che rientrano nel meccanismo di compensazione della mobilità sanitaria interregionale si dividono in: attività di ricovero, assegnazione di medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, specialistica ambulatoriale, farmaceutica, cure termali, somministrazione diretta di farmaci, trasporto con ambulanza ed elisoccorso. Per mobilità sanitaria internazionale si intendono i meccanismi di compensazione retti dalla normativa sulla libera circolazione e la sicurezza sociale nell'ambito dell'Unione europea, dello spazio economico europeo e della Svizzera, oppure da specifici trattati.