Cosa cambia per gli istituti tecnici?

Giuseppe Romano
2025-08-27 06:08:57
Numero di risposte
: 26
A partire dall’anno scolastico 2026/2027, previa emanazione entro 180 giorni di apposito regolamento governativo, trova attuazione il riordino degli istituti tecnici, con l’obiettivo di allineare i percorsi formativi alle esigenze del mercato del lavoro e alle competenze richieste dall’industria 4.0.
I nuovi istituti tecnici, caratterizzati da nuovi indirizzi e quadri orari, articolati in due macrosettori, saranno strutturati in un’area di istruzione generale nazionale e in un’area di indirizzo flessibile, comprensiva di una eventuale area territoriale.
L’Area di indirizzo flessibile è finalizzata all’acquisizione delle competenze e dei saperi scientifico-tecnologici e giuridico-economici di carattere generale e specifici dei diversi indirizzi, mentre l’eventuale attivazione dell’area territoriale sarà indirizzata allo sviluppo di competenze coerenti con le esigenze del territorio e i fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni.
I nuovi percorsi tecnici sono orientati al consolidamento delle competenze trasversali degli studenti e dovranno adattarsi ai diversi stili di apprendimento e favorire flessibilità, innovazione e sperimentazione didattica.
Gli istituti potranno utilizzare, al fine di potenziare gli insegnamenti obbligatori di entrambe le aree e/o per attivare ulteriori insegnamenti, la quota di autonomia del 20 per cento dell’orario complessivo.
In coerenza con i risultati di apprendimento previsti dal Profilo educativo, culturale e professionale, potranno essere previsti gli spazi di flessibilità, nel limite del 30 per cento del monte ore del quinto anno.

Ugo Ferraro
2025-08-22 11:18:10
Numero di risposte
: 23
La nuova legge introduce il modello 4+2, cioè 4 anni, più 2 anni di specializzazione.
Con questo modello, gli studenti dei percorsi quadriennali potranno avere accesso diretto ai corsi degli ITS Academy, oppure in alternativa riceveranno un titolo di studio spendibile nel mondo del lavoro al pari di un diploma quinquennale che consente di iscriversi all’università.
Nascono poi i “campus”, cioè reti che collegano l’offerta didattica degli istituti tecnici e professionali, degli ITS Academy e dei centri di formazione professionale, al fine di garantire una maggiore interazione con il mondo del lavoro.
Nei campus saranno presenti esperti provenienti dalle imprese per integrare le competenze che non sono presenti tra i docenti.
Verranno potenziati, inoltre, lo studio delle materie Stem, delle lingue, la didattica laboratoriale e i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento.

Giobbe Giordano
2025-08-17 15:36:17
Numero di risposte
: 16
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Scuola, che introduce importanti novità per gli istituti tecnici.
Il Decreto avvia un riordino dell’istruzione tecnica, con nuovi indirizzi di studio e nuovi quadri orari.
Le novità entreranno in vigore a partire dal primo anno.

Giovanni Serra
2025-08-07 03:57:37
Numero di risposte
: 13
Al fine di sostenere il rilancio del Paese consolidando il legame tra crescita economica e giustizia sociale, a partire dall’anno scolastico 2025/2026, negli istituti tecnici e professionali saranno ridefiniti i profili dei curricoli vigenti.
Previsti i meccanismi necessari a dare continuità agli apprendimenti.
Prevista la formazione dei docenti degli istituti tecnici.
Promossi accordi per l’integrazione e la condivisione delle risorse professionali, logistiche e strumentali.
Prevista l’erogazione della formazione direttamente dai CPIA.
Promossi i processi d’internazionalizzazione degli istituti tecnici e professionali.
Diventa inoltre necessario prevedere dei meccanismi volti a garantire la continuità degli apprendimenti tra gli istituti tecnici e i percorsi dell’istruzione terziaria nei settori tecnologici e la funzione orientativa finalizzata all’accesso a tali percorsi, riguardo alle esigenze del territorio di riferimento e in coerenza con gli ITS Academy.
Il Decreto dovrà prevedere inoltre specifiche attività formative da destinare al personale docente degli istituti tecnici, finalizzate alla sperimentazione di modalità didattiche laboratoriali, innovative, coerenti con le specificità dei contesti territoriali.
Sono previsti e regolamentati gli accordi tra gli enti formativi nelle singole regioni e/o tra regioni diverse, al fine di integrare e condividere le risorse professionali, logistiche e strumentali di cui dispongono gli istituti tecnici e professionali.
Fra le misure che dovrà prevedere il decreto ministeriale, vi è anche la possibilità di erogare l’istruzione nei Centri provinciali d’istruzione per gli adulti qualora determinati servizi non fossero erogati in rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado o qualora fossero erogati in misura non sufficiente rispetto alle richieste dell’utenza e del territorio.
Al fine di realizzare lo spazio europeo dell’istruzione in coerenza con gli obiettivi dell’unione europea in materia d’istruzione e formazione professionale, sono previste delle misure volte a supportare lo sviluppo dei processi d’internazionalizzazione degli istituti tecnici e d’istruzione e formazione professionale.

Marianita D'angelo
2025-07-29 23:41:02
Numero di risposte
: 22
Per prima cosa, più pratica, meno teoria: il focus sarà sulle competenze pratiche. Immaginatevi a lavorare con macchine CNC vere, imparare software come AutoCAD e fare un sacco di pratica hands-on. Poi ci sarà una vera collaborazione con le aziende: ogni anno gli studenti lavoreranno su progetti reali con imprese del settore. Un modo per entrare nel mondo del lavoro… già da dentro la scuola. Nel quarto anno arriva lo stage obbligatorio: un’esperienza sul campo per mettere alla prova le competenze acquisite e iniziare a capire davvero cosa vi aspetta là fuori. Infine, flessibilità curricolare: le scuole potranno usare fino al 25% dell’orario per insegnamenti personalizzati. Un collegamento con il futuro: gli istituti tecnici saranno meglio connessi a percorsi post-diploma come gli ITS Academy o le università, soprattutto in campi come ingegneria, informatica ed economia. Un ponte diretto verso il vostro futuro! Immaginate dunque di passare più tempo in laboratorio a costruire cose reali, imparare a usare strumenti che userete nel vostro futuro lavoro e avere un prof che magari arriva direttamente da un’azienda a insegnarvi i trucchi del mestiere.

Giacomo Valentini
2025-07-22 12:22:36
Numero di risposte
: 14
L'articolo 1 del decreto prevede il riordino degli istituti tecnici, con l’introduzione di nuovi indirizzi e quadri orari a partire dall’anno scolastico 2026/2027.
La riforma, prevista dalla Missione 4, Componente 1 del PNRR, mira ad allineare maggiormente i percorsi formativi alle esigenze del tessuto produttivo del Paese, in particolare verso l’innovazione digitale e il piano nazionale Industria 4.0.
Il decreto stabilisce che, entro 180 giorni dalla sua pubblicazione, dovrà essere adottato un regolamento per definire gli indirizzi, le articolazioni, i quadri orari e i risultati di apprendimento dei diversi istituti tecnici, basandosi sul profilo educativo, culturale e professionale dello studente e sul curricolo dei percorsi di istruzione tecnica.
L'Allegato A al decreto 45 2025 definisce il profilo educativo, culturale e professionale dello studente degli istituti tecnici, delineando le competenze chiave da acquisire al termine del percorso quinquennale.
Tra queste, spiccano la capacità di affrontare problemi complessi, l'adozione di un approccio sistemico e l'applicazione di metodi scientifici e tecnologici.
Il profilo include anche competenze linguistiche, digitali e relazionali, fondamentali per l'inserimento in contesti lavorativi dinamici e internazionali.
L'Allegato B dettaglia invece il curricolo dei percorsi di istruzione tecnica, suddiviso in un'area di istruzione generale e un'area di indirizzo.
L'area generale comprende discipline comuni a tutti gli indirizzi, come italiano, matematica, scienze e lingue straniere, mentre l'area di indirizzo è specifica per ciascun settore (economico o tecnologico-ambientale) e può essere adattata alle esigenze del territorio e del mondo del lavoro.
Il curricolo prevede anche una quota di autonomia del 20% dell'orario complessivo, che le scuole possono utilizzare per introdurre moduli formativi in collaborazione con le imprese locali.
Questo offre alle aziende l'opportunità di partecipare attivamente alla formazione degli studenti, contribuendo a sviluppare competenze specifiche richieste dal mercato e favorendo un più rapido inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Viene anche specificato il numero complessivo delle classi attivate negli istituti tecnici non potrà essere superiore a quello delle classi presenti nell’anno scolastico 2023/2024.
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