Separati dei beni: doppia prima casa possibile?

Erminia Gatti
2025-05-09 18:05:57
Numero di risposte: 6
Una coppia coniugata può avere due prime case all’interno dello stesso comune o in comuni differenti.
L’aspetto più interessante di questa agevolazione fiscale è che ricade direttamente sulla persona.
Ciò significa che due membri della stessa famiglia ne possono usufruire separatamente.
Quindi, nel caso di copia sposata in separazione dei beni, se la moglie ha una proprietà e il marito ne possiede un’altra possono ottenere entrambi il bonus allo stesso tempo.
Secondo la legge due coniugi che possiedono due prime case, non possono usufruire ambedue dell’esenzione dell’IMU e della TASI.
“Ogni nucleo familiare, nel caso specifico, può avere soltanto una prima casa soggetta alle esenzioni previste dalla legge”
Lo ha chiarito, in più occasioni, il Dipartimento delle finanze del Ministero dell’Economia.
Marito e moglie però, secondo quanto riportato dalla circolare applicativa dell’IMU 3/DF del 18/05/2012, hanno il diritto di scegliere l’abitazione che intendono dichiarare come prima casa.
Qualora, invece, gli immobili sono collocati in differenti Comuni sarà necessario verificare la residenza abituale di ciascun coniuge.

Federica Ferrari
2025-05-09 18:04:42
Numero di risposte: 9
Due coniugi possono avere due prime case oppure due prime case in Comuni diversi.
In realtà ci sono due categorie di agevolazioni fiscali, la prima collegata alla «prima casa» e le altre alla «abitazione principale».
In una stessa famiglia si possono avere contemporaneamente due abitazioni acquistate con il bonus prima casa in quanto l’agevolazione ricade sulla persona e non sul nucleo familiare.
Per cui, in una coppia in separazione dei beni, se il marito ha una proprietà e la moglie un’altra, entrambi possono ottenere il bonus contemporaneamente.
I coniugi che abitano e risiedono in due case diverse nello stesso Comune possono usufruire dell’esenzione dall’Imu e dalla Tasi collegata all’abitazione principale.
La risposta è negativa.
Difatti, come abbiamo detto, perché si possa parlare di «abitazione principale» non basta il cambio di residenza.
Non basta neanche che i due coniugi vivano separati.
Pertanto se marito e moglie hanno la dimora abituale e la residenza anagrafica in case diverse situati nello stesso Comune, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile e, quindi, possono essere godute una sola volta per famiglia.
Se marito e moglie hanno la residenza in due immobili posti in Comuni diversi e vi abitano abitualmente possono usufruire delle agevolazioni per l’abitazione principale.
In tale circostanza, la legge consente di mantenere i benefici sulla prima casa per entrambe le abitazioni, qualora sussistano reali esigenze a supporto del trasferimento di residenza anagrafica e della dimora abituale in altro Comune.

Pierina Villa
2025-05-09 14:45:25
Numero di risposte: 8
Una volta effettuata la separazione dei beni ed attribuito ad uno dei due coniugi il pieno possesso dell'abitazione attualmente in comproprietà, è possibile effettuare per l'altro un nuovo acquisto agevolato di un appartamento come prima casa.
Per quel che riguarda acquisto o donazione della quota di casa in comproprietà sarà il notaio a dover indicare qual è la soluzione più efficiente alla luce del patrimonio dei coniugi una volta effettuata la separazione dei beni.
In ogni caso la nuova abitazione verrà considerata prima casa solo ai fini dell'acquisto agevolato, mentre per quel che riguarda l'Imu, come prevede la legge, i coniugi proprietari due case nello stesso comune possono avere l'esenzione dall'imposta esclusivamente per l'immobile utilizzato come residenza familiare, a prescindere dall'eventuale residenza anagrafica nell'altro appartamento.
Occorre per questo presentare la dichiarazione Imu per indicare al Comune sul quale dei due appartamenti si intende, appunto, usufruire dell'agevolazione.

Grazia Amato
2025-05-09 13:07:54
Numero di risposte: 10
Nel caso di acquisto effettuato da due coniugi, non c’è problema se entrambi risiedono nel Comune ove è ubicata l’abitazione oggetto di acquisto oppure se vanno a risiedervi entro 18 mesi dalla data del rogito.
Nemmeno vi è problema se essi risiedano in due Comuni diversi a patto che l’immobile acquistato sia ubicato in uno di questi Comuni, in tale Comune la famiglia abbia la sua residenza, si tratti di un acquisto compiuto in regime di comunione legale dei beni.
La sentenza della Cassazione n. 13334 del 28 giugno scorso ribadisce questi concetti, già più volte affermati in sede di giurisprudenza di legittimità.

Marieva Barbieri
2025-05-09 12:36:04
Numero di risposte: 7
Doppia prima casa? A volte si può. Chi ha il beneficio di disporre di una seconda casa sa che i costi da sostenere sono piuttosto elevati.
Ad ogni modo l’aspetto interessante di questa agevolazione è il fatto che ricade direttamente sulla singola persona: due membri della stessa famiglia possono usufruirne separatamente.
MA ATTENZIONE ci riferiamo al solo caso della separazione dei beni dove la moglie può acquistare una proprietà e il marito possederne un’altra godendo entrambi del bonus prima casa.
Quindi in linea di massima il bonus prima casa può essere goduto UNA SOLA VOLTA anche se in alcuni casi è possibile utilizzare il bonus per due volte.
Nel primo caso vige il principio di residenza della famiglia per cui non è necessario che entrambi i coniugi abbiano la residenza nell’immobile agevolato.
Diversamente nella separazione dei beni non vige il concetto di residenza, dunque il mancato trasferimento del coniuge entro i 18 mesi dal rogito comporta la decadenza dai benefici.
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