Quali sono i reati di frode fiscale?

Pierina Villa
2025-07-23 00:09:05
Numero di risposte
: 15
Il reato evasione fiscale comprende molteplici comportamenti atti a violare gli obblighi di natura tributaria nei confronti dell’Erario.
La Legge infatti punisce chiunque arrechi un danno allo Stato, non soltanto chi non paga le tasse nella loro interezza, ma anche chi le paga in maniera nettamente inferiore al dovuto.
I casi di reato di frode fiscale possono essere:
Dichiarazione fraudolenta, ossia la falsificazione della dichiarazioni dei redditi o dell’Iva, che diventa reato evasione fiscale quando l’imposta supera 30 mila Euro, quando l’evasione supera il 5% dell’attivo dichiarato, quando l’evaso è superiore a 1,5 milioni di Euro.
Dichiarazione infedele, ossia la dichiarazione non veritiera con condotta volontaria, ma senza l’intento di frodare, che diventa reato quando l’evasione supera i 100 mila Euro, quando i redditi non dichiarati superano il 10% del totale o quando superano i due milioni di Euro.
Dichiarazione omessa, ossia la mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi, dell’Iva e anche del 770, che diventa reato se l’imposta evasa supere i 50 mila Euro.
Emissione di fatture false, ossia l’invio o la ricezione di fatture per operazioni fittizie al fine di consentire a terze persone l’evasione, che è sempre reato, anche per una sola fattura emessa.
Occultamento o distruzione di documenti contabili al fine di nascondere il reale volume d’affari.
Omesso versamento dell’IVA che diventa reato se il debito è superiore a 250 mila Euro.
Omesso versamento di ritenute che diventa reato per un ammontare superiore a 150 mila Euro per ciascun periodo di imposta.

Ursula Montanari
2025-07-22 22:05:33
Numero di risposte
: 10
La frode fiscale, disciplinata dal d.lgs. n. 74/2000, è un reato compiuto al fine di evadere le imposte tramite l'uso di fatture false o altri documenti per operazioni inesistenti.
Il delitto di frode fiscale, dopo l'abrogazione della Legge 516 del 1982, trova la sua disciplina negli articoli 2 e seguenti del Decreto Legislativo numero 74 del 2000.
Esso si configura quando taluno, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto ed avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indichi in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi passivi fittizi.
È, altresì, sanzionata la condotta di chi emette fatture o documenti per operazioni inesistenti al fine di consentire a terzi l' evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto.
La ratio normativa Ricercando la ratio della previsione normativa, il legislatore ha inteso tutelare l'interesse erariale alla integrale riscossione delle imposte dovute, anche in considerazione del fatto che il gettito derivante dalle imposte è diretto ad alimentare le risorse pubbliche da destinare ad obiettivi di carattere sociale.
L'elemento materiale del reato si individua nella specifica condotta consistente nell'avere indicato - in una delle dichiarazioni annuali relative ad imposte sui redditi o sul valore aggiunto - degli elementi passivi fittizi, avvalendosi di fatture o di altri documenti emessi per operazioni inesistenti.
Tali fatture o documenti devono essere registrati nelle scritture contabili obbligatorie o detenuti a fine di prova nei confronti dell'amministrazione finanziaria.
Ai fini della configurazione del reato di frode fiscale, l'elemento psicologico è il dolo specifico di evasione, in quanto la condotta dell'agente deve risultare specificamente orientata al perseguimento del fine dell'evasione (posta in essere in prima persona o da parte di terzi) delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto.
Infatti, alla presentazione di una dichiarazione fiscale non veritiera fa da corollario di norma il mancato versamento del tributo o il versamento di un tributo minore.
La Corte di Cassazione ha evidenziato la specialità del reato di frode fiscale rispetto a quello di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Gli elementi comuni delle due fattispecie sono ravvisabili nella induzione in errore perpetrata mediante artifici e raggiri, mentre l'elemento qualificante la frode fiscale si individua nella specifica modalità realizzativa e, dunque, nello specifico artificio posto in essere consistente nell'emissione di fatture o altri documenti relativi ad operazioni inesistenti ai fini di evasione propria od altrui.
Sebbene nella configurazione della frode fiscale non rilevi il conseguimento del profitto, esso emerge sempre quale scopo della condotta tipica sorretta dal dolo specifico.
In riferimento al reato di cui all'art.2 d. Igs. 74/2000, va ricordato che lo stesso è integrato dalla mera indicazione, in una delle dichiarazioni annuali relative alle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, di elementi passivi fittizi, effettuata avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e finalizzata ad evadere le dette imposte.
Non è affatto necessario per l'integrazione della fattispecie che alla presentazione della dichiarazione recante tale fraudolenta indicazione faccia immediatamente seguito lo sfruttamento "economico" del falso credito Iva.
Occorre quindi la consapevole indicazione degli elementi passivi documentati dalle fatture emesse per operazioni inesistenti nel precedente anno di imposta, in relazione alle quali non sussiste il diritto alla detrazione ai sensi dell'art. 19, d.P.R. n. 633 del 1973, che conduce alla logica conclusione della sussistenza del dolo.
Per quanto attiene al dolo specifico di evasione in riferimento all'emissione delle fatture, avvenuta in precedenza, di cui all'art. 8 D.Igs. n. 74 del 2000 è stato osservato che l'elemento soggettivo del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti è rappresentato dal dolo specifico di favorire l'evasione fiscale di terzi.
Dolo che può peraltro coesistere anche con altre finalità.
Deve essere confermato l'indirizzo ermeneutico che ritiene configurabile il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti anche in caso di dolo eventuale, da intendere in termini di lucida accettazione, da parte dell'agente, dell'evento lesivo, e quindi anche del fine di evasione o di indebito rimborso, come conseguenza della sua condotta.
Può sussistere il concorso tra il reato di frode fiscale e il reato di truffa se dalla condotta di frode fiscale deriva anche un profitto ulteriore e diverso rispetto all'evasione fiscale come nel caso in cui si ottengano delle erogazioni pubbliche.
Il delitto di frode fiscale si connota come reato di pericolo o di mera condotta, avendo il legislatore inteso rafforzare la tutela del bene giuridico protetto anticipandola al momento della commissione della condotta tipica.

Shaira Valentini
2025-07-22 21:11:37
Numero di risposte
: 16
È punito con la reclusione da quattro a otto anni chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi.
Il fatto si considera commesso avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti quando tali fatture o documenti sono registrati nelle scritture contabili obbligatorie, o sono detenuti a fine di prova nei confronti dell'amministrazione finanziaria.
Se l'ammontare degli elementi passivi fittizi è inferiore a euro 100.000, si applica la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni.

Isabel Silvestri
2025-07-22 21:11:22
Numero di risposte
: 12
La frode fiscale è un reato compiuto al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto mediante uso di fatture false o altri documenti per operazioni inesistenti.
Quando questo non accade, cioè quando il cittadino toglie del denaro che sarebbe destinato allo Stato, provocando così un reale danno allo stesso, si parla di effettiva frode fiscale.
Nella fattispecie ciò avviene evadendo le imposte sui redditi o sul valore aggiunto tramite fatture false o altri documenti per operazioni inesistenti, per sé o per terzi.
La dichiarazione fraudolenta è il tipo di frode fiscale più diffuso in Italia, con conseguenze estremamente negative per l’economia del paese.
Attraverso fatture o altri documenti per operazioni inesistenti si evadono le imposte sui redditi o l'imposta sul valore aggiunto, con lo scopo di ingannare la Pubblica Amministrazione.
Con ‘operazioni inesistenti’ ci si riferisce a:
Operazioni mai effettuate: si pensi a fatture emesse per beni o servizi mai acquistati
Operazioni effettuate ma per le quali è stato indicato in fattura un importo diverso: si pensi ad un bene acquistato per 100, ma per il quale ricevo una fattura di 600
Operazioni effettuate ma tra parti diverse: si tratta di un aspetto particolarmente delicato, perché in tal caso l'acquisto è stato realmente effettuato, ma da un fornitore diverso da quello indicato nella fattura.

Massimo Bianchi
2025-07-22 21:09:16
Numero di risposte
: 10
Quando la Legge, considerando le violazioni tributarie particolarmente gravi per il danno all’Erario ritiene insufficienti le sanzioni amministrative, applica quelle previste dal Codice Penale.
Quando l’evasione delle tasse supera determinate soglie diventa reato di evasione fiscale in riferimento al D.lgs 74 del 2000.
Le soglie di imposta evasa cambiano a seconda del tipo di imposta e di illecito.
Dichiarazione fraudolenta: falsificazione della dichiarazione dei redditi o dell’Iva ottenuta con l’inserimento di elementi passivi fittizi oppure alterazioni delle fatture contabili.
Diventa reato quando l’imposta supera 30 mila Euro.
Dichiarazione infedele: dichiarazioni non veritiere con condotta consapevole e volontaria, ma senza l’intento di arrecare una frode.
Diventa reato quando l’evasione supera i 100 mila Euro.
Dichiarazione omessa: mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi, Iva e anche del 770.
Diventa reato se l’imposta evasa supere i 50 mila Euro.
Emissione di fatture false: emissione o ricezione di fatture per operazioni inesistenti per consentire a terzi l’evasione dell’imposta sui redditi o dell’Iva.
A prescindere dall’importo, è sempre reato anche con una sola fattura emessa.
Occultamento o distruzione di documenti contabili: quando vengono distrutti o nascosti documenti di cui è obbligatoria la conservazione al fine di nascondere il reale volume d’affari o l’ammontare dei redditi.
È sempre reato in quanto la conservazione di questi documenti è obbligatoria.
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