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Quali associazioni rientrano nel Terzo settore?

Damiana Martini
Damiana Martini
2025-08-17 07:50:12
Numero di risposte : 27
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Gli Enti del Terzo Settore sono organizzazioni non commerciali o commerciali, costituite come Associazione, Comitato, Fondazione o impresa che, perseguendo finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, si caratterizzano per lo svolgimento in esclusiva o in via principale di una o più attività di interesse generale e per l’assenza di scopo di lucro. Un Ente del Terzo Settore può ottenere una qualifica specifica: Organizzazione di Volontariato; Associazione di Promozione Sociale; Impresa Sociale; Ente Filantropico. Gli Enti Religiosi possono invece ottenere il riconoscimento se svolgono almeno una delle attività di interesse generale definite dalla legge; il riconoscimento può anche essere limitato ad una parte dell’Ente in presenza di una netta divisione organizzativa delle funzioni. Non possono essere riconosciuti come Enti del Terzo Settore gli enti pubblici, gli enti privati con finalità economiche, i sindacati, i partiti politici e le società commerciali non riconosciute come Imprese Sociali.
Marina Pellegrino
Marina Pellegrino
2025-08-12 03:07:14
Numero di risposte : 22
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Nella categoria “altri enti del terzo settore” possono rientrare tutte le organizzazioni che non si iscrivono nelle precedenti sezioni del Runts, e che quindi non acquistano una delle qualifiche tipiche di Ets. La qualifica di Ets “generico” può essere acquisita dalle associazioni, riconosciute o non riconosciute, dalle fondazioni o dagli altri enti di carattere privato diversi dalle società, costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. La sezione “altri enti del terzo settore” rappresenta la categoria residuale di Ets e può quindi comprendere anche soggettività non categorizzate dalla legge. In questo senso, la locuzione “altri enti” risulta evidentemente flessibile e di fatto suscettibile di ricomprendere in futuro nuove forme giuridiche. Le previsioni del codice del Terzo settore non si applicano alle fondazioni bancarie, pur trattandosi di enti che concorrono al perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Non fanno parte del Terzo settore le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati, le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche. Sono escluse anche le amministrazioni pubbliche, intese in senso lato, comprese le istituzioni educative, le aziende pubbliche e loro consorzi e associazioni, gli istituti autonomi case popolari, le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale.
Marcello Benedetti
Marcello Benedetti
2025-07-31 17:01:18
Numero di risposte : 25
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Sono enti del Terzo settore le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale. Il Terzo settore esiste da decenni ma è stato riconosciuto giuridicamente in Italia solo nel 2016, con l’avvio della riforma che lo interessa, ne definisce i confini e le regole di funzionamento. Per far parte del Terzo settore è necessario essere: un ente privato che agisce senza scopo di lucro svolgere attività di interesse generale farlo per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale essere iscritto al registro unico nazionale del Terzo settore. Agire senza scopo di lucro non significa non avere profitti ma più semplicemente reinvestirli per finanziare le proprie attività, senza redistribuirli tra i membri delle proprie organizzazioni o ai propri dipendenti. Per questo motivo, fanno parte degli enti del terzo settore anche imprese sociali, cooperative o anche semplici associazioni che svolgono attività commerciali. Il terzo settore non è solo impegno sociale organizzato, ma è anche un motore importante dell’economia del paese, quella ispirata da finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale condivise. In alcuni casi il Terzo settore viene sovrapposto – erroneamente – al non profit, un complesso di enti privati che agiscono senza redistributede gli utili e, in molti casi, intervengono in ambiti simili. Non tutti gli enti non profit possono entrare a far parte del Terzo settore: tra i principali requisiti c’è lo svolgimento di una o più attività di interesse generale. Ci sono poi enti che vengono esclusi di default dalla legge, come nel caso di sindacati, partiti o alle fondazioni di origine bancaria, che sono enti non profit ma non possono essere di Terzo settore.
Nazzareno Martino
Nazzareno Martino
2025-07-22 21:54:57
Numero di risposte : 29
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Le 7 tipologie di Ente di Terzo Settore previste dal Codice sono: Organizzazioni di volontariato – ODV Associazioni di promozione sociale – APS Altri Enti del terzo settore – ETS Enti filantropici – EF Reti associative Imprese Sociali – IS, comprensive delle Cooperative sociali Società di mutuo soccorso – SMS Organizzazioni di Volontariato - OdV Tipologia civilistica di ente Solo Associazioni riconosciute o non riconosciute Regole di ammissione tra i soci e di governo Costituiti e con presenza di almeno 7 soci persone fisiche e - in caso di soci soggetti giuridici - 3 ODV. In caso di soci diversi da persone fisiche, possono entrare a far parte dell’ente solo enti senza scopo di lucro e le ODV devono essere in numero almeno doppio rispetto agli altri enti. Possono far parte del CD solo soci o delegati di enti soci. I componenti del CD non possono essere pagati ma possono ottenere soltanto rimborsi per spese effettivamente sostenute e documentate Tipologia di entrate Quelle tipiche degli ETS (da attività di interesse generale, raccolta fondi, attività diverse oltre a rendite patrimoniali) Presenza di volontari Almeno due volontari ogni dipendente o lavoratore e/o parasubordinato Destinatari dell’attività Soprattutto persone non associate Denominazione obbligatoria Organizzazione di volontariato o ODV Associazioni di promozione sociale - APS Tipologia civilistica di ente Solo Associazioni riconosciute o non riconosciute Regole di ammissione tra i soci e di governo Costituiti e con presenza di almeno 7 soci persone fisiche e - in caso di soci soggetti giuridici - 3 APS. In caso di soci diversi da persone fisiche, possono entrare a far parte dell’ente solo enti senza scopo di lucro e le APS devono essere in numero almeno doppio rispetto agli altri enti Tipologia di entrate Quelle tipiche degli ETS (da attività di interesse generale, raccolta fondi, attività diverse oltre a rendite patrimoniali) Presenza di volontari Almeno due volontari ogni dipendente e/o parasubordinato oppure i lavoratori non devono essere superiori al 5% dei soci Destinatari dell’attività Associati e non associati Denominazione obbligatoria Associazione di promozione sociale o APS Altri Enti del terzo settore - ETS Tipologia civilistica di ente Associazioni riconosciute o non riconosciute, Fondazioni e altri enti del libro I del Codice civile Regole di ammissione tra i soci e di governo Libera ammissione di persone, enti senza scopo di lucro e altri enti Tipologia di entrate Quelle tipiche degli ETS (da attività di interesse generale, raccolta fondi, attività diverse oltre a rendite patrimoniali) Presenza di volontari Nessun obbligo di prevalenza di volontari Destinatari dell’attività Chiunque Denominazione obbligatoria Ente del terzo settore o ETS Enti filantropici - EF Tipologia civilistica di ente Associazioni riconosciute, Fondazioni Regole di ammissione tra i soci e di governo Libera ammissione di persone, enti senza scopo di lucro e altri enti Tipologia di entrate Quelle tipiche degli ETS (da attività di interesse generale, raccolta fondi, attività diverse oltre a rendite patrimoniali) con prevalenza di quelle da erogazioni pubbliche, private o rendite patrimoniali Presenza di volontari Nessun obbligo di prevalenza di volontari Destinatari dell’attività Sostegno di persone svantaggiate o attività di interesse generale Denominazione obbligatoria Ente filantropico Reti associative Tipologia civilistica di ente Associazioni riconosciute o non riconosciute Regole di ammissione tra i soci e di governo Almeno 100 ETS o almeno 20 Fondazioni ETS, presenti in almeno 5 tra regioni e province autonome; sono dette reti associative nazionali quelle che associano almeno 500 ETS o 100 fondazioni ETS presenti in almeno 10 tra regioni e province autonome Tipologia di entrate Quelle tipiche degli ETS (da attività di interesse generale, raccolta fondi, attività diverse oltre a rendite patrimoniali) Presenza di volontari Nessun obbligo di prevalenza di volontari Destinatari dell’attività Rappresentano, tutelano, coordinano i propri enti associati, svolgono attività di interesse generale e possono realizzare monitoraggio dei propri enti associati oltre a promuovere attività di controllo nei confronti degli stessi Denominazione obbligatoria Ente del terzo settore o ETS o - se ricorrono i presupposti - APS o ODV
Olimpia Parisi
Olimpia Parisi
2025-07-22 21:15:56
Numero di risposte : 25
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Sono Enti del Terzo Settore, se iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore: le organizzazioni di volontariato le associazioni di promozione sociale gli enti filantropici le imprese sociali, incluse le cooperative sociali le reti associative le società di mutuo soccorso le associazioni riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale. Gli enti religiosi civilmente riconosciuti possono essere considerati ETS limitatamente allo svolgimento delle attività di interesse generale.