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Quali sono le agevolazioni fiscali per gli immobili storici?

Filomena Grassi
Filomena Grassi
2025-08-05 10:10:50
Numero di risposte : 20
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La Corte di Cassazione recentemente conferma il principio espresso in precedenti pronunce in merito all’agevolazione Imu riservata agli immobili di interesse storico-artistico per i quali risulta trascritto il vincolo diretto di tutela ai sensi dell’art. 10 D.Lgs. 42/2004. L’art. 1, c. 747 L. 160/2019 riserva un’agevolazione ai fabbricati vincolati di interesse storico, consistente nella riduzione del 50% della base imponibile. Questo beneficio è riservato unicamente “a favore dei fabbricati di interesse storico o artistico di cui all’art. 10 D.Lgs. 22.01.2004, n. 42”. Il beneficio non si applica ai beni immobili sottoposti a “vincolo indiretto” (c.d. vincoli di zona, quali ad esempio l’ubicazione in area Unesco o la sola vicinanza/adiacenza ad altro immobile con vincolo diretto). L’agevolazione concessa per gli immobili di interesse storico o artistico non può essere oggetto di interpretazione estensiva o analogica. L’eccezionalità della norma agevolativa, anche in ragione della sua precisa e netta formulazione, ne esclude l’estensione in via interpretativa ai beni sottoposti a tutela indiretta.
Gastone Serra
Gastone Serra
2025-07-26 06:23:12
Numero di risposte : 20
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La disciplina sugli immobili storici è importante in un Paese come l’Italia nel quale insiste un patrimonio artistico di valore. Nel corso degli anni sono state emanate diverse norme per tutelarlo e preservarlo. Alcune disposizioni agevolative sono rimaste in vigore fino al 2013: a partire dal 1° gennaio 2014 sono entrati in vigore l’articolo 10 del Dlgs 23/11 e l’articolo 26 del Dlgs n. 104/13. Stiamo parlando di due importanti disposizioni normative, attraverso le quali è stata completamente riformata la disciplina dei trasferimenti immobiliari a titolo oneroso. La novità più importante è stata la totale abrogazione delle agevolazioni previste per gli immobili storici. Il vincolo sull’immobile storico deve essere trascritto, inoltre, nella conservatoria dei registri immobiliari. Nel caso in cui la trascrizione non sia stata effettuata, il proprietario non perde il diritto ad ottenere le relative agevolazioni fiscali. La tassazione diretta di un immobile storico deriva direttamente dal suo possesso ed è essenzialmente quella ai fini dell’Imu. A partire dal 2012 questa imposta ha assorbito l’Irpef e le relative addizionali. Questo significa che una persona fisica, proprietaria di un immobile storico, deve pagare esclusivamente l’Imu. Anche gli enti commerciali devono pagare l’Imu: per gli immobili storici tenuti a disposizione del pubblico non deve essere applicata la maggiorazione di un terzo. In questo caso, però, il proprietario deve valutare l’effettiva convenienza della sua scelta, perché con la tassazione ordinaria c’è una deduzione forfettaria del 35%.
Antonina Martino
Antonina Martino
2025-07-26 04:24:12
Numero di risposte : 11
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Si rinnova l’articolo 65-bis del decreto-legge n. 73 del 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 2021, relativo al credito d’imposta per la manutenzione, la protezione o il restauro di immobili di interesse storico e artistico, riconosciuto in misura pari al 50 per cento degli oneri rimasti a carico delle persone fisiche, fino a un importo massimo complessivo del citato credito di 100 mila euro. Il credito d'imposta spetta a condizione che l'immobile non sia utilizzato nell'esercizio di impresa e non è cumulabile con qualsiasi altro contributo o finanziamento pubblico e con la detrazione prevista dall'articolo 15, comma 1, lettera g), del Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986. Si rifinanzia il fondo di cui al suddetto articolo 65-bis, comma 1, del decreto-legge n. 73 del 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 2021, per un importo di 1 milione di euro annui per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027. Contestualmente, per favorire e diffondere maggiormente l’utilizzo della misura fiscale ed aumentare la consistenza degli interventi di manutenzione, protezione e restauro degli immobili, il tetto massimo di utilizzo della misura fiscale, viene innalzato a 200 mila euro a decorrere dal 2025, incentivando in tal modo l’effettuazione di una più ampia gamma di lavori conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico.
Nabil Bruno
Nabil Bruno
2025-07-26 03:45:57
Numero di risposte : 18
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Le agevolazioni fiscali per gli immobili vincolati sono: Detrazione IRPEF per interventi di restauro e risanamento conservativo. È possibile ottenere una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per interventi di restauro e risanamento conservativo sugli immobili vincolati. Detrazione IRES per donazioni e sponsorizzazioni. Le imprese possono beneficiare di una detrazione dall’Imposta sul Reddito delle Società pari al 65% delle donazioni effettuate a favore di interventi di restauro e conservazione degli immobili vincolati. Detrazione IRPEF per interventi di recupero del patrimonio edilizio. È prevista una detrazione fiscale del 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sugli immobili vincolati. Esenzione IMU e TASI per i proprietari privati di immobili vincolati adibiti ad abitazione principale. I proprietari privati di immobili vincolati adibiti ad abitazione principale possono beneficiare dell’esenzione dell’IMU e della TASI. Inoltre, dal 2020, le agevolazioni fiscali per gli immobili vincolati sono state estese anche ai fabbricati rurali, purché dichiarati inagibili o fatiscenti. Le detrazioni IRPEF per interventi di restauro e risanamento conservativo, recupero del patrimonio edilizio e donazioni/sponsorizzazioni sono cumulabili tra loro. Per ottenere le agevolazioni fiscali, è necessario rispettare tutte le condizioni ed i requisiti specifici per ciascuna agevolazione.