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Quante tasse si pagano su un affitto di 800 euro?

Raffaella Pellegrino
Raffaella Pellegrino
2025-11-24 15:56:27
Numero di risposte : 19
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Quanto si paga di tasse su una casa in affitto a 800 euro? Le tasse da pagare sono quelle relative a Imu, sul possesso di seconde case per due rate annue, una a giugno e una a dicembre, e all’Irpef che si calcola sul reddito annuo del proprietario di casa anche per il reddito derivante dalla locazione. Possiamo in generale dire che per un affitto da 800 euro si arriva a pagare di tasse anche la metà quasi. Partendo da un ipotetico affitto di 800 lordi mensili, corrispondente a 9600 euro lordi annuali, il guadagno reale si aggira sui 7600 euro netti annuali, che equivalgono a 630 euro al mese. Bisogna poi sottrarre da tale l’Imu che deve essere pagata in due rate, acconto di giugno e saldo di dicembre, e che su un’ipotetica casa di 250mila euro, è di circa mille euro all’anno. Considerando anche la quota Imu, il guadagno che si ottiene da una casa in affitto a 800 euro scende da 630 a 550 euro al mese per 6.600 euro totali all’anno di guadagno reale. Chi sceglie la cedolare secca deve pagare un’aliquota del 21% sull’importo annuo dell’affitto a canone libero e del 10% sull’importo annuo dell’affitto a canone concordato.
Shaira Valentini
Shaira Valentini
2025-11-12 07:50:59
Numero di risposte : 26
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Si tratta di: Imu, a livello comunale, che non si paga sulla prima casa ma è dovuta sulla seconda Irpef, vale a dire l’imposta sul reddito, in quanto il canone di locazione va a sommarsi agli altri redditi percepiti dalla persona addizionali comunali e regionali. C’è anche la possibilità di optare per il pagamento di una cedolare secca in alternativa all’Irpef ordinaria e alle varie addizionali. Si tratta di una tassazione agevolata, che prevede un’aliquota fissa del 21% ma che scende al 10% in alcuni comuni specifici. Infine, bisogna tener conto anche che c’è un pagamento da effettuare ogni anno, relativamente alla registrazione e successivo rinnovo del contratto di locazione, che è pari al 2% del canone di locazione moltiplicato per le varie annualità previste, in aggiunta a una marca da bollo di 16 euro per ogni 4 pagine del contratto e comunque ogni 100 righe. Consideriamo ora l’aliquota Irpef. Da 0 a 15.000€ tale aliquota è fissata al 23%.
Sirio Valentini
Sirio Valentini
2025-11-03 23:04:45
Numero di risposte : 26
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Per calcolare quante tasse sull’affitto si pagano, facciamo due esempi, ipotizzando un reddito fino a 28.000 euro. Tassazione ordinaria: Canone mensile: 800 euro Totale anno: 9.600 € Base imponibile: 95% = 9.120 Con un reddito fino a 28.000 euro, l’aliquota è del 23% Tasse da pagare 9.120 x 23% = 2.097,60 euro. Se si sceglie il contratto concordato, con tassazione ordinaria: Reddito annuo: 9.600 euro Base imponibile ridotta: 95% = 9.120 Ulteriore deduzione del 30%: 9.120 – 30% = 6.384 euro Tasse da pagare: 6384 x 23% = 1.468,32 euro. Cedolare secca Aliquota al 21%: Canone annuo 9.600 euro Base imponibile 100% Tasse da pagare: 9.600 x 21% = 2.016 euro. Cedolare secca al 10% (contratto concordato): Tasse da pagare: 9.600 x 10% = 960 euro. Se il reddito del locatore supera i 28.000 euro, per la parte eccedente si applica un’aliquota IRPEF del 35%, in questo caso, la cedolare secca diventa ancora più vantaggiosa, a meno che non vi sia l’esigenza di portare in detrazione crediti d’imposta. A parità di canone, il contratto concordato in cedolare secca e la soluzione fiscalmente più conveniente. È doveroso precisare che il canone concordato è soggetto ai parametri definiti a livello territoriale dalle associazioni di categoria, pertanto la valutazione sull’opportunità di scegliere se locare a canone libero o concordato va fatta caso per caso.