Come funziona il risarcimento per danni morali e psicologici e quando si può richiederlo?

Silvana D'angelo
2025-07-26 23:02:20
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Si ha diritto al risarcimento del danno morale: in caso di violazione dei diritti previsti dalla Costituzione italiana e in altre fonti normative, compresi i trattati internazionali; quando il fatto illecito consiste in un reato. L’autonomia ontologica del danno morale non può prescindere dal carattere omnicomprensivo della valutazione del danno non patrimoniale. Tuttavia è possibile ottenere il risarcimento del danno morale anche se non si è subito un pregiudizio biologico di natura fisica o psichica. Il danneggiato, però, dovrà dimostrare la sussistenza di una sofferenza interiore che sia derivata dalle modalità con cui ha percepito la lesione oppure dalle specifiche circostanze in cui si è manifestato l’illecito. L'art. 1226 c.c. ha stabilito riguardo la quantificazione del risarcimento del danno morale, come di tutti i pregiudizi di tipo non patrimoniale, che "se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato dal giudice con valutazione equitativa". Il calcolo del danno morale varia se esso è collegato o meno a una lesione psico-fisica. Quando il danno biologico è superiore a 3 punti percentuali, quello morale viene solitamente risarcito in automatico. Inoltre si può procedere alla personalizzazione del risarcimento entro le percentuali massime di aumento previste dalle Tabelle del Tribunale di Milano.