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Assumere un familiare in SRL: cosa serve sapere?

Egisto Monti
Egisto Monti
2025-06-08 21:33:41
Numero di risposte: 6
La premessa è chiara: il rapporto tra familiari si presume gratuito. Risulta sempre necessaria una rigorosa prova degli elementi costitutivi e di svolgimento del rapporto di lavoro subordinato, basato cioè sul concreto ed effettivo assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, gerarchico e disciplinare del proprio datore di lavoro. La prova da fornire della sussistenza del rapporto di lavoro subordinato è particolarmente rigorosa allorquanda bisogna dimostrare tutti gli elementi tipici della subordinazione e, soprattutto, l’assoggettamento al potere direttivo e organizzativo del presunto dipendente. Non basta certo, ma è fuor di dubbio che è necessario applicare al familiare tutte le regole del rapporto subordinato, innanzitutto registrandolo nel libro unico lavoro ed emettendo la busta paga. Rilevante al riguardo è l’esercizio del potere direttivo e di controllo sul lavoratore e mettendo in evidenza, a supporto del potere direttivo, le sanzioni disciplinari. L’assunzione del coniuge è possibile e il relativo costo è fiscalmente deducibile solo in presenza del requisito dell’effettiva subordinazione, e quindi dell’effettivo rapporto di lavoro, risultanti dalla citata verifica di legittimità.
Arduino Costa
Arduino Costa
2025-06-08 18:48:27
Numero di risposte: 4
Generalmente non ci sono regole che vietano l’assunzione di familiari in azienda, salvo in determinati casi. Ci sono infatti delle precisazioni da fare in merito ai compensi presunti percepiti da un collaboratore familiare. Per capire quando è possibile assumere un familiare in azienda bisogna tener conto di due fattori: la forma di esercizio dell’attività aziendale e il legame di parentela che sussiste tra le parti. Quando si possono assumere i familiari, per esempio, nel caso della società di capitali il titolo oneroso della prestazione lavorativa è sempre presunto, indipendentemente da un eventuale legame di parentela tra il lavoratore e uno o più soci dell’impresa. In alternativa è possibile giustificare la legittimità di un rapporto di lavoro tra familiari dimostrando che la prestazione lavorativa viene effettuata nell’ambito di un concreto esercizio del potere direttivo e gerarchico del socio che ha il controllo della società. È comunque possibile rinvenire una legittimità nel rapporto di lavoro subordinato quando coinvolge i seguenti familiari: figlio maggiorenne, fratello o sorella, zii e cugini. Non sempre però la collaborazione familiare necessita dell’assolvimento degli obblighi nei confronti dell’Istituto previdenziale competente: questo, infatti, non è necessario quando la collaborazione è meramente occasionale. In primis è bene ricordare che per prestazione occasionale si intende quella svolta in maniera non sistematica e stabile, ossia non integrante comportamenti di tipo abituale e prevalente nell’ambito della gestione e del funzionamento di impresa.