Quali sono le caratteristiche di un'impresa familiare?

Luca Moretti
2025-06-23 01:56:21
Numero di risposte
: 18
L’impresa familiare è un’impresa individuale, condotta da una persona fisica, nella quale uno o più familiari del titolare prestano in modo prevalente e continuativo la propria attività di lavoro.
La disciplina relativa al lavoro nell’impresa familiare si applica esclusivamente quando non è configurabile un diverso rapporto di lavoro, quindi non si applica tale disciplina quando la prestazione di lavoro familiare è riconducibile ad un diverso titolo giuridico, come ad esempio mandato derivante da una procura generale, costituzione di una società di fatto, rapporto di lavoro subordinato, collaborazione coordinata e continuativa.
Per poter parlare di lavoro nell’impresa familiare devono sussistere i seguenti presupposti:
costituzione dell’impresa, natura dei partecipanti, svolgimento da parte del familiare di un’attività di lavoro continuativa e prevalente rispetto a qualsiasi altra attività lavorativa, accrescimento della produttività dell’impresa conseguente al lavoro del partecipante.
Fanno parte dell’impresa familiare, oltre al titolare che gestisce l’impresa in via esclusiva e ha la qualifica di imprenditore, i familiari che prestano la loro attività.
Si intendono familiari i seguenti soggetti: coniuge o parte dell’unione civile, parenti entro il 3° grado, affini entro il 2° grado.
L’impresa familiare conserva la natura dell’impresa individuale e il titolare rimane l’unico soggetto con la qualifica di imprenditore.
Gli altri partecipanti non vengono considerati contitolari dei beni aziendali ma solo collaboratori.
Quindi, la responsabilità dell’azienda ricade esclusivamente sul titolare della ditta individuale che risponde di tutte le obbligazioni dell’impresa con il suo intero patrimonio personale ed è l’unico che può andare incontro al fallimento.

Gabriella Pagano
2025-06-09 08:17:53
Numero di risposte
: 13
L'impresa familiare è costituita dall'imprenditore che di regola è il fondatore e al quale spettano tutti gli atti di ordinaria gestione, dal coniuge, dai parenti entro il 3º grado e dagli affini entro il 2º grado.
Dell'impresa inoltre possono far parte i figli adottivi e naturali.
Il rapporto familiare deve persistere durante tutto l'arco della vicenda cosicché il divorzio e le invalidità matrimoniali sono motivo di scioglimento ma non la separazione legale che in quanto tale non fa venir meno il vincolo familiare.
Dal punto di vista del lavoro la prestazione deve essere non saltuaria ma non necessariamente a tempo pieno, salvo diverso accordo.
Le mansioni possono essere le più varie.
I familiari hanno diritto al mantenimento in rapporto alle condizioni economiche della famiglia, alla partecipazione agli utili, ai beni acquistati con gli utili, e agli incrementi dell'azienda.
I creditori personali dei familiari non possono pignorare i beni dell'impresa né espropriare la loro quota.
Il pignoramento potrà avvenire esclusivamente sugli utili corrisposti.
I familiari deliberando a maggioranza decidono sull'impiego degli utili e degli incrementi nonché degli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione, gli indirizzi produttivi e la cessazione dell'impresa.
Sono cause di perdita della quota di partecipazione la morte, il recesso, la cessazione del rapporto familiare, impossibilità sopravvenuta a prestare il proprio lavoro, l'esclusione deliberata dalla maggioranza dei membri.
Il familiare non può cedere la sua partecipazione ad estranei, essa è trasferibile solo a favore degli altri membri della famiglia nucleare e con il consenso unanime dei familiari già partecipanti.

Irene Neri
2025-06-09 04:18:56
Numero di risposte
: 17
L’impresa individuale può assumere la forma di impresa familiare quando a essa collaborano i familiari dell’imprenditore. L’istituto dell’impresa familiare è disciplinato dall’art. 230 bis del codice civile, secondo il quale si può parlare di impresa familiare quando il collaboratore presta la sua attività di lavoro in modo continuativo nell’impresa o nella famiglia. Per familiare deve intendersi: il coniuge, parenti entro il terzo grado, parenti affini entro il secondo grado. Il familiare che partecipa all’impresa familiare gode di una serie di diritti, economici e di altra natura, proporzionali alla quantità e qualità del lavoro prestato. I diritti di natura economica riconosciuti al familiare sono: diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia, diritto a partecipare agli utili e agli incrementi dell’azienda, diritto dei beni acquistati con gli utili dell’impresa familiare. Da sottolineare il fatto che l’impresa familiare è sempre un’impresa individuale, nella quale le decisioni sono prese dall’imprenditore che rimane anche l’unico che assume il rischio derivante dall’esercizio dell’impresa. In caso di insolvenza dell’impresa l’unico soggetto passibile di fallimento rimane l’imprenditore stesso, i familiari infatti partecipano solo agli utili conseguiti dall’impresa, ma non alle perdite. Anche da un punto di vista fiscale, come da quello civilistico, viene previsto che la partecipazione al reddito debba essere proporzionale alla qualità e alla quantità del lavoro prestato dal familiare nell’impresa. La norma fiscale dispone che le quote spettanti a tutti i collaboratori non possono in ogni caso superare il 49% degli utili conseguiti dall’impresa, mentre il 51% di tale reddito deve restare assegnato all’imprenditore.
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