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Chi ha voce in capitolo sui legati?

Amedeo Lombardi
Amedeo Lombardi
2025-06-03 17:54:56
Numero di risposte : 1
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Il testamento poteva anche contenere disposizioni a titolo particolare: ad esempio i legati. Mediante legati il testatore attribuiva alle persone indicate, i legatari, singoli beni o comunque singoli diritti, sottraendogli agli eredi. I quattuor genera legatorum I giuristi romani individuarono 4 tipi di legati. Il legato per vindicationem doveva essere disposto con le parole “do lego”, accompagnate dall’indicazione sia dell’oggetto sia del destinatario. Il legato per damnationem si disponeva con le parole “heres meus damnas esto”, integrate dalla indicazione della persona del legatario e dell’oggetto della prestazione. Il testatore faceva carico all’erede di compiere una prestazione di dare o di facere in favore della persona indicata, dando luogo ad una obligatio in cui l’erede era il debitore e il legatario il creditore. Il legato sinendi modo aveva effetti obbligatori. Era l’imposizione all’erede di consentire che il legatario prendesse possesso di una cosa determinata. Il legato per praeceptionem poteva inizialmente essere disposto solo a favore di uno dei coeredi istituiti nel testamento. Era un legato di proprietà e poteva quindi avere ad oggetto solo cose proprie del testatore.
Pericle Mariani
Pericle Mariani
2025-06-03 15:42:42
Numero di risposte : 7
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Il legato si distingue dalla quota di eredità, la quale da sempre luogo ad una successione universale e, quindi, ha come effetto il subentrare dell'erede nella stessa situazione giuridica del de cuius e comporta la confusione ereditaria. Tre soggetti danno vita al rapporto: il disponente nonché il testatore, l’erede onerato, il legatario. L'oggetto delegato può essere la proprietà di una cosa, un diritto reale, un'obbligazione, la remissione di un debito ecc… Il legato, al contrario, anche se comprende una serie di beni o tutto il patrimonio, dà luogo ad una successione particolare, il legato è inoltre dipendente dalla successione testamentaria e costituisce un onere a carico di essa.
Prisca De rosa
Prisca De rosa
2025-06-03 15:16:18
Numero di risposte : 6
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Nel Medioevo, il Capitolo era l’assemblea quotidiana dei monaci in cui si leggevano le Regole del loro ordine e si prendevano decisioni importanti. La riunione si svolgeva nella Sala Capitolare e, sebbene vi partecipassero tutti i monaci, non tutti avevano diritto di parola: i novizi e i “conversi” ne erano esclusi. Il termine “capitolo” è legato al latino ire ad capitulum (“andare alla lettura di un capitolo delle Scritture”). Secondo quanto riportato su Wikipedia, il capitolo “nell’ambito di una Chiesa cattedrale (e più raramente di una chiesa concattedrale), di una chiesa abbaziale (tipicamente benedettìna) o di una chiesa collegiata, ovvero di un ordine cavalleresco, è un soggetto autonomo nelle decisioni che riguardano i suoi membri, e per questo motivo solo chi ne fa parte può intervenire nelle votazioni e nei dibattiti”. L’origine dell’espressione risale al diritto canonico, in cui significava avere diritto di parola e di voto nei capitoli ecclesiastici, i collegi di canonici di una chiesa. Da qui nasce l’espressione “avere voce in capitolo”, che oggi utilizziamo in senso figurato per indicare chi ha autorità o diritto di intervenire in una discussione o decisione.