Qual è la differenza tra un legatario e un chiamato all'eredità?

Armando De rosa
2025-08-06 09:20:08
Numero di risposte
: 14
I legatari sono soggetti “eventuali”, ai quali, la persona deceduta (de cuius) abbia voluto lasciare dei beni specifici.
Nel primo caso di parla di successione a titolo universale, mentre nel secondo di successione a titolo particolare.
La nomina di uno o più legatari è facoltativa e in assenza di disposizioni testamentarie formali in tal senso può non esserci alcun legatario.
Gli eredi sono chiamati ad accettare o meno l’eredità che comprende il patrimonio complessivo del defunto, costituito da crediti ed eventuali debiti.
Pertanto, l’erede è tenuto al pagamento dei debiti ereditari anche in favore dei legatari.
Gli eredi sono chiamati in ogni caso.
Sia che il de cuius abbia fatto, sia che non abbia fatto testamento.
In alcuni casi, inoltre, ci sono soggetti che devono essere chiamati necessariamente al ruolo di erede e che hanno comunque delle quote riservate.
La stessa qualificazione che il testatore abbia fatto utilizzando un termine improprio, avrà nella realtà il valore di nomina come erede (o co-erede) o come legatario in base alla consistenza del lascito in proporzione al patrimonio complessivo e non in base al termine usato dal de cuius.

Felicia Conti
2025-07-31 15:10:13
Numero di risposte
: 18
Il legatario subentra solo nel o nei rapporti patrimoniali che sono stati individuati da parte del defunto.
Mentre l’eredità va accettata, in maniera espressa con manifestazione di volontà, oppure tacitamente mediante dei comportamenti che facciano presumere la volontà di diventare eredi, il legato non richiede accettazione, ferma restando la possibilità di rinunciare a quanto disposto in proprio favore da parte del legatario.
Emerge subito un aspetto che delinea una demarcazione tra le due situazioni: mentre chi subentra in tutti i rapporti patrimoniali acquisisce anche i debiti, il legatario riceve un lascito e ne beneficia in forma attiva, ma soltanto al momento di apertura della successione.
Chi è chiamato a subentrare in tutti i rapporti patrimoniali trasmissibili acquisisce anche gli eventuali debiti del de cuius: è soltanto con l’accettazione volontaria dell’eredità che, quindi, si assume la posizione di erede; il legatario, invece, acquisisce tale qualifica automaticamente al momento dell’apertura della successione senza che sia necessaria alcuna accettazione del lascito.
Una differenza notevole, dunque, poiché il legatario non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari.

Genziana Ferrari
2025-07-21 10:11:16
Numero di risposte
: 13
L’erede è chi è chiamato a succedere nella universalità dei beni, o in una quota di essi, mentre il legatario è chi si vede attribuito un singolo bene, o un individuato complesso di beni.
Il legato, dunque, è un istituto giuridico tipico della successione testamentaria.
Per quanto concerne l’ambito della titolarità dei beni l’erede entra nella titolarità di tutti i beni del defunto da solo, o in concorso con altri chiamati all’eredità.
Il legatario, invece, entra nella titolarità solo di alcuni specifici beni, o rapporti giuridici.
Il legato si acquisisce senza necessità di una accettazione formale a differenza dell’eredità.
L’erede risponde in proporzione alla sua quota per i debiti legati al patrimonio ereditario, il legatario è esente da tale responsabilità.
L’erede diventa titolare dell’eredità in modo permanente.
Mentre il legatario può beneficiare di un diritto a termine, dove il bene legato ritorna nel patrimonio ereditario al termine del periodo specificato nel testamento.
L’erede succede in “universum ius”, cioè in ogni e qualsiasi rapporto suscettibile di trasmissione, in grado di assicurare quella continuità assoluta nei rapporti già facenti capo al de cuius.
Il legatario, invece, succede esclusivamente in quel singolo individuato rapporto giuridico espressamente indicato dal de cuius nel testamento.
Per questo si dice che il legatario succede a titolo particolare, perchè la sua vicenda successoria è limitata a quel dato rapporto e non si estende mai ad altri, nè attivi, nè passivi.
L’erede non solo risponde di tutti i debiti del defunto, ma anche al di là ed oltre il valore dell’attivo, se non ha effettuato accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.
Invece, il legatario risponde solo delle obbligazioni discendenti dal singolo rapporto in cui succede, ex articolo 668 del codice civile e mai al di là ed oltre il valore dei beni ricevuti.
Per tale ragione il legato si acquista automaticamente al momento dell’apertura della successione, a differenza dell’eredità che presuppone l’accettazione.

Giacinta Ferri
2025-07-14 13:12:04
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: 16
L'erede è il successore a titolo universale, ovverosia colui che subentra nella titolarità dell'intero patrimonio ereditario o in una quota di esso.
Il legatario è il successore a titolo particolare che subentra in uno o più determinati rapporti giuridici attivi.
Il legatario quindi, a differenza dell'erede, non è titolare di una quota del patrimonio ereditario, ma solo di uno o più beni determinati.
L'indicazione di beni determinati o di un complesso di beni, che integrerebbero un'istituzione di legato, si considera a titolo universale quando risulta, dalla scheda testamentaria, che il testatore ha inteso assegnare quei beni come quota del suo patrimonio.
Il legatario, poi, non è chiamato di per sé a rispondere dei debiti ereditari, salvo diversa volontà del testatore e comunque non oltre il limite della cosa legata.
Gli eredi invece, subentrando in tutti i rapporti del de cuius, rispondono illimitatamente dei debiti, salvo abbiano accettato l'eredità con beneficio di inventario.
Un'altra differenza fondamentale tra eredità e legato sta in ciò: la prima deve essere accettata dal chiamato mentre il legato si acquista di diritto senza che si renda necessario un formale atto di accettazione.
Tuttavia, sia l'erede che il legatario possono rinunciare.
Il possesso dell'erede e del legatario è diverso, in quanto l'erede, apertasi la successione, prosegue nel possesso del de cuius mentre il legatario inizia un nuovo possesso, che può in ogni caso essere riunito al precedente.

Cleros Benedetti
2025-07-09 23:12:55
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: 18
Coloro che succedono al defunto possono essere “eredi” o “legatari”.
L’erede è chi subentra nell’intero patrimonio del de cuius o in una quota di esso.
Il legatario è colui che consegue singoli beni.
La differenza è rilevante sotto molti aspetti.
Il legatario non risponde, di regola, dei debiti ereditari e comunque la sua responsabilità è limitata al valore dei beni che gli sono stati attribuiti.
Il legatario consegue il legato automaticamente, e cioè per il solo fatto dell’apertura della successione.
L’erede diviene tale solo per effetto di una sua accettazione dell’eredità.
Proprio perché egli risponde dei debiti del defunto, la legge richiede una sua manifestazione di volontà per conseguire la qualità di erede.
Il legatario invece consegue di regola un beneficio e quindi la sua volontà di accettare si presume.

Secondo Grasso
2025-06-29 19:22:09
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: 14
Il concetto di eredità è contrapposto al concetto di legato.
Il legato è l’istituto giuridico con il quale il testatore lega a un soggetto un bene determinato, ed è per questo che nel linguaggio comune si definisce il legatario come successore a titolo particolare.
L’erede, invece, è colui che succede universalmente su tutto il patrimonio o su di una sua quota.
L’eredità è un istituto necessario perché un erede ci deve sempre essere anche in assenza di un testamento o di eredi accettanti.
Il legato, invece, è un istituto eventuale e deve essere previsto necessariamente in un testamento.
L’eredità si acquista a mezzo di un’accettazione, mentre il legato si acquista automaticamente con la morte fatta salva la possibilità di rinuncia del legatario.
I debiti competono solo agli eredi in quanto il legatario non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari.
L’erede continua il possesso del defunto con effetto dall’apertura della successione, il legatario, invece, comincia un nuovo possesso su quanto ricevuto a titolo di legato.
Il diritto del legatario può essere limitato nel tempo prevedendo sia un termine iniziale che finale.

Neri Rossetti
2025-06-29 15:38:49
Numero di risposte
: 13
L’erede è colui che succede per legittima al de cuius nella totalità dei suoi beni o in una quota degli stessi. Il legatario invece è colui a cui il testatore lascia uno o più beni specifici, ad esempio un immobile, una somma di denaro, un gioiello. La distinzione tra erede e legatario è sostanziale, in quanto l’erede subentra sia nei rapporti attivi che in quelli passivi, mentre il legatario no.

Ercole Bellini
2025-06-29 15:12:45
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: 10
Prima dell’accettazione dell’eredità, che potrà essere tacita o esplicita, la persona alla quale spetta il patrimonio ereditario prende il nome di “chiamato all’eredità”.
In seguito all’accettazione, invece, la sua qualifica diventa quella di erede, il quale non avrà più la possibilità di rinunciare all’eredità.
Dopo aver compreso cosa cambi tra il chiamato all’eredità e l’erede, vale la pena concentrarsi sulla figura del legatario rispetto a quella dell’erede, ovvero la persona che rappresenta il successore a titolo universale.
Il legatario, invece, è il successore a titolo particolare, ovvero colui che subentra in uno o più determinati rapporti giuridici attivi, per mezzo, per esempio, di un testamento.
Il legatario, dunque, non sarà titolare di una quota del patrimonio ereditario, ma soltanto di uno o più beni.
Eredità e legato, figure che potrebbero anche coincidere nel senso che un legatario potrebbe essere uno degli eredi e, dunque, pure un chiamato all’eredità.

Clodovea Bellini
2025-06-29 14:51:08
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: 17
Secondo il codice civile, chi riceve l'intero patrimonio del defunto o una quota di tale patrimonio si dice successore a titolo universale o erede. Chi invece riceve beni determinati si chiama successore a titolo particolare o legatario. Il primo ha ricevuto l'eredità del de cuius. Il secondo ha ricevuto un legato.
L'erede subentra nell'universalità del patrimonio del de cuius o in una quota di esso. Il legatario subentra solo in uno o più beni determinati dal testatore. Il legatario non è tenuto a far fronte ai debiti ereditari, mentre l'erede è obbligato a pagarli.
Il patrimonio del defunto e quello dell'erede diventano un tutt'uno e quindi il creditore del defunto può ottenere soddisfazione delle sue ragioni sia mediante i beni già appartenuti al de cuius sia mediante quelli di proprietà dell'erede e che non siano di provenienza ereditaria.
Il testatore ben può disporre che anche il legatario debba pagare in tutto o in parte i debiti ereditari. Chi riceva un legato e sia incaricato dal defunto di pagare i suoi debiti, risponde di questi debiti al massimo per un valore pari a quello del legato ricevuto.
L'erede invece risponde dei debiti anche se il loro valore è superiore al valore delle attività che compongono il patrimonio ereditario.
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