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Cosa sono i sussidi alle fonti fossili e a cosa servono?

Gabriele Rizzo
Gabriele Rizzo
2025-08-07 08:58:20
Numero di risposte : 30
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I sussidi alle fonti fossili sono incentivi pubblici che possono assumere forma diretta o indiretta, ad esempio pagamenti diretti, agevolazioni fiscali o permessi di emissioni, che abbassano artificialmente il prezzo delle fonti fossili e dei loro prodotti derivati. Lo scopo sarebbe quello di calmierare il prezzo di alcuni beni per aiutare le famiglie meno benestanti. Pensiamo ad esempio ai 350 miliardi di dollari che i governi dell’Unione Europea hanno speso durante la crisi energetica per ridurre i costi delle bollette, tra iva ridotta sul gas, tagli alle accise sui carburanti e sostegni alle imprese energivore. Il problema è che questi incentivi prolungano artificialmente la vita di carbone, petrolio e gas, contribuendo a alimentare la crisi climatica. In particolare, come affermano le realtà firmatarie della lettera aperta uscita il 2 ottobre, i sussidi pubblici alle fonti fossili “distorcono la domanda di energia, perpetuano la dipendenza da fonti energetiche inquinanti e minacciano la sicurezza energetica europea, oltre a fornire sussidi a industrie che contribuiscono significativamente alle emissioni climalteranti”. L’IPCC ha stimato nel Sesto Report di Valutazione che eliminandoli si potrebbero ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 10% entro il 2030. Noi chiediamo maggiore trasparenza nella quantificazione dei sussidi alle fonti fossili, dato che c’è molta opacità nelle stime sia a livello europeo che dei vari governi. Ma soprattutto chiediamo che questi fondi vengano reindirizzati nella transizione alle rinnovabili a beneficio delle persone. Per esempio sussidiando le pompe di calore e interventi di isolamento delle case, che contribuirebbero a ridurre enormemente le spese di riscaldamento delle famiglie.
Ninfa Marino
Ninfa Marino
2025-07-26 17:27:29
Numero di risposte : 14
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I sussidi alle fonti fossili rappresentano una spesa pari al 3,8 per cento del Pil nazionale. Sono i numeri principali che si leggono nell’annuale edizione del report “Stop sussidi ambientalmente dannosi” di Legambiente. E’ quanto ha speso l’Italia nel 2023 in attività direttamente o indirettamente dirette a sostenere i combustibili fossili. I sussidi pubblici di Sace e Cdp che, solo nel 2023, hanno finanziato infrastrutture destinate ai combustibili fossili hanno raggiunto 6,4 miliardi di euro. Segue la voce trasporti: in particolare, le agevolazioni fiscali per le auto aziendali, che pesano per 1,2 miliardi. Energia e trasporti sono i settori più interessati dai sussidi.
Elda Battaglia
Elda Battaglia
2025-07-25 19:14:28
Numero di risposte : 30
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I governi di 82 paesi hanno risposto raddoppiando il sostegno ai combustibili fossili. Le misure economiche verso i combustibili fossili da parte di 82 Paesi appartenenti all’Ocse sono quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente. Il costo fiscale globale del sostegno ai combustibili fossili in 82 economie è quasi raddoppiato, passando da 769,5 miliardi di dollari nel 2021 a 1.481,3 miliardi di dollari nel 2022. L’81 per cento del costo fiscale totale delle misure di sostegno è stato diretto ai consumatori. La parte restante, circa il 3 per cento, è andata a sostegno dei servizi generali, che non sono rivolti specificamente a produttori e consumatori. L’analisi sottolinea anche una ripresa del sostegno alla produzione e al consumo di carbone, che ha raggiunto i 36,1 miliardi di dollari nel 2022, con un aumento del 60 per cento rispetto al 2013. I sussidi al riscaldamento per famiglie che consumano carbone e massimali di prezzo per il carbone utilizzato nella produzione di energia elettrica rientrano tra le misure di sostegno ai combustibili fossili. Le misure di sostegno esistenti sono state introdotte per mitigare gli impatti dell'aumento dei prezzi energetici sulle famiglie e sulle imprese a seguito della guerra in Ucraina.
Teresa Longo
Teresa Longo
2025-07-11 23:18:35
Numero di risposte : 28
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I sussidi sono incentivi finanziari forniti dai governi o dalle banche per sostenere la produzione di determinati prodotti oppure il perpetrarsi di determinate attività. Vengono chiamati “dannosi” perché si tratta di sovvenzioni che vanno ad arrecare una perdita o un danno all’ambiente e alla biodiversità. Queste due categorie poi, sono sovrapponibili perché un sussidio dannoso per l’ambiente andrà ad avere conseguenze sulla biodiversità e viceversa. Per definizione i sussidi sono incentivi finanziari forniti dai governi o dalle banche per sostenere la produzione di determinati prodotti oppure il perpetrarsi di determinate attività. I sussidi possono assumere varie forme, tra cui agevolazioni fiscali, trasferimenti finanziari diretti, riduzione dei tassi di royalty o prestiti a basso interesse. Il risultato però, non cambia mai. Perché esistono i sussidi alle fossili? Lo scopo primario di questo tipo di attività è quello di rendere più accessibile e meno cara l’energia, così da promuovere una massimizzazione dei profitti ed una crescita economica. Tuttavia, ad oggi, il prezzo da pagare è molto alto, in particolare sotto 3 punti di vista: Dal punto di vista del cambiamento climatico, incoraggiare l’uso e la produzione di energia da fonti non rinnovabili e quindi inquinanti, va ad aumentare la quantità di gas ad effetto serra nell’atmosfera.
Raffaella Gallo
Raffaella Gallo
2025-07-11 19:41:22
Numero di risposte : 19
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Con il termine “sussidi” si intendono tutte quelle misure incentivanti che servono per mantenere i prezzi per i consumatori al di sotto dei livelli di mercato. Si tratta quindi di vantaggi economici e ne esistono di diverso tipo: energetici, agricoli, industriali e molti altri. I sussidi impliciti sono il 92% del totale. I sussidi globali sui combustibili fossili nel 2020 hanno raggiunto i 5.900 miliardi di dollari. I sussidi pubblici ai combustibili fossili forniti dai governi di 52 nazioni avanzate o emergenti – che rappresentano il 90 per cento della fornitura globale di energia prodotta da fonti fossili – abbiano raggiunto una media di 555 miliardi di dollari all’anno, tra il 2017 e il 2019. Se il 10% dei sussidi ai combustibili fossili fosse destinato al sostegno delle fonti rinnovabili, potremmo completare subito la tanto necessaria transizione energetica verso fonti più pulite. La realtà è che potrebbero bastarne ancora meno. Dato che ogni anno gli incentivi concessi ai combustibili fossili valgono migliaia di miliardi di dollari, tra diretti e indiretti. Ed è difficile quantificarli con esattezza, dal momento che non esiste un sistema univoco per conteggiarli. Anzi, a seconda delle necessità, si diffondono i numeri che servono. Ma una cosa è certa: si tratta di un sacco di soldi.