:

Padre del feto: quali diritti ha?

Carmela Caruso
Carmela Caruso
2025-04-30 08:35:48
Numero di risposte: 6
Le più recenti pronunce della giurisprudenza avallano la risarcibilità anche dei danni sofferti dal padre a causa della nascita di un bambino non sano, le cui anomalie non siano state tempestivamente diagnosticate dal medico. Il padre del nascituro è direttamente coinvolto in tale rapporto e deve considerarsi soggetto beneficiario della prestazione medica e dei doveri derivanti dalla professione. La negazione del diritto della gestante ad una procreazione responsabile è strettamente collegata alla lesione del diritto della coppia alla programmazione familiare. Agli effetti negativi delle condotta del medico ed alla responsabilità della struttura in cui egli opera, non può ritenersi estraneo il padre, il quale deve perciò, considerarsi tra i soggetti protetti e , quindi, tra coloro rispetto ai quali la prestazione mancata o inesatta è qualificabile come inadempimento, con il correlato diritto al risarcimento dei conseguenti danni, immediati e diretti, fra i quali deve ricomprendersi il pregiudizio di carattere patrimoniale derivante dai doveri di mantenimento dei genitori nei confronti dei figli. Il padre gode del diritto di esplicare la propria individualità all’interno di un nucleo familiare sereno e stabile, diritto che viene leso dall’incombenza di preoccupazioni, rinunce e angosce che la nascita di un bambino malato e non voluto potrebbe cagionare.
Mauro Mariani
Mauro Mariani
2025-04-21 14:25:20
Numero di risposte: 4
Con la conseguenza che, attualmente, anche i papà, una volta diventati genitori, possono usufruire di diritti specifici: tali sono il congedo obbligatorio di paternità, il congedo parentale e il congedo di paternità alternativo. Con il congedo di paternità obbligatorio i padri lavoratori dipendenti, privati e pubblici, anche in caso di adozione e affidamento, si astengono dal lavoro per un periodo i 10 giorni lavorativi, nell’arco temporale che va dai due mesi precedenti la data presunta del parto fino ai cinque mesi successivi alla nascita. Il congedo parentale è, invece, una misura riconosciuta ad entrambi i genitori, secondo la quale gli stessi possono astenersi in maniera facoltativa dal lavoro per occuparsi del bambino nei suoi primi 12 anni di vita, per un periodo complessivo, tra i due genitori, non superiore a dieci mesi, elevabili a undici se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno tre mesi. Con il congedo di paternità alternativo, invece, il padre ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice in caso di morte o di grave infermità della madre  ovvero  di  abbandono,  nonché in  caso  di affidamento esclusivo del bambino al padre. Al padre lavoratore vanno riconosciuti i riposi giornalieri anche nel caso in cui la madre è disoccupata, non lavora e, pertanto, può restare a casa a prendersi cura del bambino.
Rosa Rizzi
Rosa Rizzi
2025-04-09 20:26:28
Numero di risposte: 5
Tra i diritti principali vi è quello di partecipare attivamente alla vita del figlio, prendere decisioni importanti riguardanti la sua educazione e la sua salute, e avere il diritto di visita in caso di separazione dalla madre. Sul fronte dei doveri, il padre ha l’obbligo di provvedere al mantenimento del figlio, contribuendo alle spese necessarie per il suo benessere. Inoltre, il padre deve garantire un ambiente sicuro e affettuoso per il figlio, sostenendo il suo sviluppo emotivo e psicologico.