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Cosa cambia per le associazioni dal 1 gennaio 2025?

Luna De rosa
Luna De rosa
2025-07-17 09:19:13
Numero di risposte : 17
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Dal 1° gennaio 2025 invece, salvo ulteriori proroghe o rettifiche normative, tutte le associazioni di qualsiasi tipologia - indipendentemente dal volume della propria attività e dalla loro iscrizione al RUNTS - avranno l'obbligo di apertura Partita IVA, fatturazione, registrazione delle proprie fatture e gestione della contabilità. Tutti gli enti associativi, sportivi, non commerciali e associazioni culturali generiche, iscritte al RUNTS e non, dovranno quindi attrezzarsi per affrontare il passaggio dall’attuale regime di esclusione IVA al regime di esenzione IVA. Non sarà più possibile perciò rilasciare semplici ricevute non fiscali a fronte delle entrate da corrispettivi specifici, ma sarà necessario emettere fattura. Agli enti verrà chiesto di emettere fattura elettronica – seppur esente da IVA – nei confronti dei loro soci a fronte del pagamento di corrispettivi specifici, di contributi e di quote supplementari. In alternativa, potranno dotarsi di un registratore di cassa ed emettere scontrini fiscali, sempre in condizione di esenzione IVA. La normativa interesserà tutte le associazioni che svolgono attività economiche, le attività no profit e gli enti del Terzo Settore, indipendentemente dal volume delle proprie entrate o dalla loro iscrizione al RUNTS. L'adeguamento alla nuova normativa prevede apertura di Partita Iva e modifica dei propri statuti anche se le proprie attività economiche sono connesse alle attività istituzionali. In generale, le associazioni interessate sono quelle: Sportive dilettantistiche Religiose Assistenziali Culturali Politiche Sindacali Di categoria Di promozione sociale Di formazione extrascolastica Che somministrano alimenti e bevande. In breve, dovranno aprire Partita Iva tutti gli enti di tipo associativo che svolgono attività di prestazione di servizi o cessione di beni nei confronti dei propri associati.
Andrea Damico
Andrea Damico
2025-07-17 06:52:15
Numero di risposte : 11
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Dal 1° gennaio 2025 le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate dalle associazioni che attualmente beneficiano dell'esclusione IVA fossero assoggettate a imposta. Tuttavia, grazie alla proroga approvata il 9 dicembre 2024, l'entrata in vigore della riforma slitta al 10 gennaio 2026. Il termine per l'applicazione delle nuove regole è quindi fissato al 10 gennaio 2026. Attualmente, molte associazioni politiche, sindacali, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e formazione extrascolastica beneficiano dell'esclusione dall'IVA per le loro attività istituzionali, come le cessioni di beni e servizi ai soci o tesserati. Con l'entrata in vigore del nuovo regime previsto dal Dl n. 146/2021, le operazioni delle associazioni sarebbero state soggette a IVA dal 1° gennaio 2025. La proroga, però, fa slittare il termine, permettendo alle associazioni di continuare ad operare senza gli adempimenti IVA fino al 10 gennaio 2026. Il Milleproroghe 2025 ha rinviato questa riforma, posticipando l'entrata in vigore delle nuove disposizioni al 10 gennaio 2026. Gli enti beneficiari dell'esenzione IVA, tra cui le ASD, continueranno a operare sotto il regime attuale fino alla nuova scadenza. Con l'approvazione del Decreto Milleproroghe 2025, il governo ha dato tempo agli enti del Terzo Settore di adeguarsi al nuovo sistema fiscale, evitando problematiche burocratiche e fiscali per il momento.
Oretta Pellegrino
Oretta Pellegrino
2025-07-17 06:16:59
Numero di risposte : 12
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Il 1 gennaio 2025 entrerà in vigore per tutti gli enti no profit la nuova normativa riguardante il regime IVA. In particolare si passerà dal regime di esclusione IVA a quello di esenzione. Con il regime precedentemente in vigore l’attività istituzionale\statutaria di un’associazione svolta a favore dei soci, cioè quella non commerciale, era esclusa dal regime IVA. Questo vuol dire che per tutta l’attività statutaria svolta a pagamento nei confronti dei soci l’associazione poteva emettere una semplice ricevuta non fiscale, evitando quindi l’emissione di una fattura. Con il nuovo regime, per queste attività sarà invece necessaria l’emissione di una fattura, anche se con IVA esente. Si dovrà emettere fattura elettronica per: tutta l’attività statutaria svolta a pagamento a favore dei soci delle associazioni culturali, ricreative, sindacali, di categoria, assistenziali, di promozione sociale ecc…. Diversamente, il pagamento delle quote associative, le donazioni\contributi liberali e i contributi pubblici, restano escluse dal campo IVA, ed in questo caso si continua ad emettere semplice ricevuta. Conseguentemente, le associazioni che non hanno P Iva perché svolgevano esclusivamente la propria attività statutaria con i soci, dovranno ora aprire P Iva ed emettere fattura elettronica nei casi sopra indicati. Passa invece dal regime di esclusione a quello di imponibilità IVA, la somministrazione di alimenti e bevande svolta dalle Associazioni di Promozione Sociale a favore dei propri soci. Quindi in questo caso non solo si dovrà emettere fattura, ma anche pagare l’IVA.