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Come l'UNESCO tutela i beni culturali?

Evita Coppola
Evita Coppola
2025-08-13 05:48:43
Numero di risposte : 24
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L’Organizzazione della Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura nacque ufficialmente il 4 novembre 1946 a Parigi. L’atto costitutivo venne ratificato da 20 dei 37 paesi presenti. Lo scopo dell’UNESCO è dichiarato nel primo articolo della sua Costituzione. Art. I – Scopi e funzioni 1. L’Organizzazione si propone di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza rafforzando, con l’educazione, le scienze e la cultura, la collaborazione tra le nazioni, allo scopo di garantire il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, a profitto di tutti, senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione, e che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli. Tale momento storico portò nel 1950 alla costituzione della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (CNI UNESCO) che ha lo scopo di favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi UNESCO in Italia.
Ugo Benedetti
Ugo Benedetti
2025-08-01 13:05:22
Numero di risposte : 27
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La Convenzione per la tutela del patrimonio culturale e naturale definisce il genere di sito naturale o culturale di cui si possa considerare l’iscrizione alla Lista del patrimonio mondiale. Fissa i doveri degli Stati membri nell’identificazione di siti potenziali, nonché nella loro protezione e conservazione. Incoraggia gli Stati membri a sensibilizzare gli abitanti circa i beni del patrimonio mondiale e a migliorare la loro protezione attraverso programmi di educazione e di informazione. Gli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione si impegnano nella tutela e nella conservazione dei Beni iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale. La ratifica porta vari vantaggi agli stati che la attuano: Salvaguardia della nostra eredità che consiste in quei beni universalmente riconosciuti come eccezionali, promuovendo le diversità della cultura e la ricchezza della natura nel mondo. Turismo sostenibile: un sito iscritto nella Lista del Patrimonio dell’umanità gode di prestigio, grazie ad una maggior sensibilizzazione del pubblico circa il valore unico del luogo, e maggiore attrattiva. Ciò ha dei riscontri positivi sull’economia dell’area nel tempo. Fondo del patrimonio mondiale: accessibilità ai fondi internazionali per la tutela di beni in pericolo. Consulenza tecnica e formazione per i siti iscritti nella Lista. Il World Heritage Centre (WHC) - centro del patrimonio mondiale - creato nel 1992, coordina le attività relative al patrimonio mondiale e assicura la gestione quotidiana della Convenzione.
Vinicio Basile
Vinicio Basile
2025-07-23 10:48:46
Numero di risposte : 27
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L’UNESCO è conosciuta principalmente per l’individuazione e il riconoscimento del patrimonio comune dell’umanità, sia di monumenti e resti archeologici sia di siti ambientali e naturalistici, ma anche di forme espressive non materiali, come le culture orali o le tradizioni. Questo compito di conservare e proteggere la cultura umana assume la forma attuale dopo la Convenzione riguardante la protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale del 1972, in seguito alla quale iniziano a compilarsi liste dei siti da tutelare, sia culturali che naturalistici, secondo due filoni paralleli di lavoro, liste continuamente aggiornate. L’assunto di fondo della Convenzione è che i beni artistici e naturalistici costituiscano un’eredità, un “lascito” per tutti, “insostituibili fonti di vita e di ispirazione”, e la comunità internazionale ha il dovere di tutelare e tramandare questa eredità perché i siti del patrimonio mondiale appartengono a tutte le popolazioni del mondo. Da qui ne è scaturito un impegno importante che ha portato alla costituzione di un Comitato intergovernativo per il Patrimonio Mondiale, il World Heritage Committee, formato da rappresentanti di 21 Stati Parti della Convenzione eletti dall’Assemblea Generale con il compito di rendere attuabile la Convenzione nel mondo. Inoltre il Comitato interviene per definire gli aiuti finanziari, per la decisione finale riguardante le nuove immissioni nelle liste del Patrimonio e controlla i rapporti sullo stato di conservazione dei beni iscritti. Con il tempo per l’UNESCO diventa un impegno sempre più concreto quello di tutelare le diverse forme di espressione culturale, salvaguardando anche l’enorme mole di documenti deperibili, manoscritti e stampa, ma anche le “immagini in movimento”, che formano una parte notevole del patrimonio mondiale culturale. Nel 1992 nasce quindi un progetto ambizioso, il Memory of the World con gli obiettivi di: Facilitare la conservazione, attraverso le tecniche più avanzate, del patrimonio documentario mondiale Favorirne l’accesso universale, riconoscendo e rispettando le diverse culture e i diritti di proprietà Incrementare la conoscenza mondiale della sua esistenza e del suo significato Nel 2003 l’UNESCO stipula la Convenzione per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Intangibile, con la finalità di tutelare e conservare il ricco patrimonio di tradizioni e di culture orali. Tale patrimonio culturale intangibile, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi interessati in conformità al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e continuità, promuovendo così il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. Contestualmente all’adozione della Convenzione, nel 2003 viene anche proclamata la Dichiarazione UNESCO concernente la distruzione intenzionale del patrimonio culturale, nella quale si raccomanda agli Stati di prendere tutte le misure appropriate per prevenire, evitare, far cessare e reprimere gli atti di distruzione intenzionale di opere o siti culturalmente rilevanti.