Quanto viene pagata l'energia idroelettrica?

Artemide Mancini
2025-08-05 09:46:49
Numero di risposte
: 9
Il costo del kWh ottenuto con i sistemi idroelettrici è sempre stato competitivo nei confronti delle fonti esauribili.
Con rata di ammortamento del 10%, la spesa annua di investimento è dell'ordine di CI/10.
Se si produce per 6000 ore annue a piena potenza, 1 kW installato fornisce 6000 kWh.
Il costo dei kWh al limite è dunque CE = CI/60.000.
Tenuto conto dell'onere della manutenzione si può ridurre il denominatore e scrivere CE = CI/50.000
Se si vuole che il costo dell'energia sia contenuto, ponendo ad es. CE = 0,05 €/kWh, risulta
Nell'impianto si può supporre la distribuzione dei costi di Tabella 1
Il macchinario idraulico deve quindi costare al limite 260 €/kW.
Si tratta di una cifra modesta e, oltre tutto, calcolata con un certo ottimismo perché se nel settore microhydro la predetta ripartizione dei costi è in certo senso verosimile, in quello minihydro l'incidenza delle opere fisse in muratura è spesso superiore e questo induce o a ricercare macchine assai economiche, come già detto, o ad aumentare il costo dei kWh oltre il valore dinnanzi indicato e ritenuto "ragionevole".
Per il mini e sopratutto per il micro-hydro invece esistono molti margini di miglioramento delle tecnologie e quindi dei costi del kWh prodotto.
Sopratutto per i piccolissimi impianti non c'è ancora tecnologia specifica e tanto meno in scala adeguata.
Qualora si ovviasse a queste considerazioni il kWh prodotto sarebbe certamente competitivo con gli attuali standard di produzione dell'energia elettrica.
In generale si può osservare che il tempo di ammortamento degli impianti idroelettrici è valutabile in 8-10 anni, mentre il tempo di funzionamento è in media superiore ai 30 anni e non sono rari gli impianti operativi da un centinaio d'anni.

Jack Moretti
2025-07-24 04:26:33
Numero di risposte
: 16
Il provvedimento dell'Autorità colloca i nuovi prezzi di cessione in una linea mediana tra quelli incentivati di cui tali impianti hanno goduto, sia pure in misura variabile, e i prezzi delle eccedenze fissati nell'ottobre del 1997.
A seguito di una indagine diretta, i prezzi delle eccedenze sono risultati insufficienti a remunerare i maggiori costi unitari di produzione degli impianti idroelettrici piccoli e piccolissimi.
Un impianto di potenza inferiore a 220 kW che venisse costruito oggi avrebbe un costo unitario di produzione molto elevato e non godrebbe di alcun incentivo.
A tale impianto, invece delle 55,9 lire per kWh previsto per le eccedenze, il provvedimento dell'Autorità riconosce 147 lire, sia nelle ore di punta, sia nelle ore vuote.
Tale prezzo scende progressivamente in funzione delle dimensioni degli impianti e della durata dei periodi di incentivazione.
I nuovi prezzi di cessione sono differenziati per dimensione degli impianti, per entità e durata degli incentivi eventualmente già percepiti.
Sono stati individuati cinque scaglioni di potenza e tre classi di impianti.
La prima classe comprende impianti completamente ammortizzati per i quali i costi riconosciuti dall'Autorità si riferiscono ai soli costi operativi di esercizio degli impianti.
La seconda classe comprende impianti che hanno fruito di incentivazioni e per i quali i costi riconosciuti comprendono sia i costi di esercizio, sia i costi di impianto.
La terza classe comprende impianti più recenti che non hanno usufruito di incentivazioni.
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