Come si fa il calcolo dell'avviamento?

Italo Basile
2025-07-26 03:52:46
Numero di risposte
: 10
Per riuscire a quantificare l’avviamento azienda esiste un calcolo semplice. La formula che si usa è A = W – K, dove rispettivamente:
W è il valore economico del capitale.
Si determina in funzione dei flussi di risultato attesi e soggiace sempre a delle condizioni di rischio.
K rappresenta il valore contabile del capitale o meglio il patrimonio netto rettificato dell’impresa.
Per calcolarlo occorre sapere il patrimonio netto contabile, le rettifiche patrimoniali in aumento e in diminuzione oltre che agli oneri fiscali latenti.
L’indicatore più complesso da valutare è il valore economico del capitale che si può determinare sia con metodi finanziari che patrimoniali o reddituali.
Solitamente il calcolo si affida a professionisti o periti esterni all’impresa, più di frequente a un commercialista.

Kai Sala
2025-07-26 03:26:32
Numero di risposte
: 17
Per la determinazione del suo valore intervengono molteplici fattori e pertanto le prassi aziendalistiche di valutazione possono seguire diverse metodologie. In sede di accertamento fiscale, all’amministrazione finanziaria è consentito valutare l’avviamento attraverso l’uso del metodo previsto dall’articolo 2, comma 4, DPR 460/1996.
Il valore di avviamento è determinato: sulla base degli elementi desunti dagli studi di settore o, in difetto, sulla base della percentuale di redditività applicata alla media dei ricavi accertati o, in mancanza, dichiarati ai fini delle imposte sui redditi negli ultimi 3 periodi d’imposta anteriori a quello in cui è intervenuto il trasferimento, moltiplicata per 3.
La percentuale di redditività non può essere inferiore al rapporto tra il reddito d’impresa e i ricavi accertati o, in mancanza, dichiarati ai fini delle stesse imposte nel medesimo periodo.
Il moltiplicatore è ridotto a 2 nel caso in cui emergano elementi validamente documentati.
È possibile ridurre il moltiplicatore a 2 quando emergano elementi validamente documentati nel caso in cui ricorra almeno una delle seguenti situazioni: l’attività sia stata iniziata entro i 3 periodi d’imposta precedenti a quello in cui è intervenuto il trasferimento; l’attività non sia stata esercitata, nell’ultimo periodo precedente a quello in cui è intervenuto il trasferimento, per almeno la metà del normale periodo di svolgimento dell’attività stessa; la durata residua del contratto di locazione dei locali, nei quali è svolta l’attività, sia inferiore a 12 mesi.
Leggi anche
- Come si calcola l'indennità di avviamento?
- Cosa sono le 18 mensilità di perdita di avviamento?
- Come non pagare l'indennità di avviamento commerciale?
- Cos'è l'indennità di buonuscita per i locali commerciali?
- Cosa succede dopo 12 anni di affitto?
- Che cos'è l'indennità per la perdita dell'avviamento?
- Come si calcola il valore di avviamento?
- Quando il locatore deve dare la buonuscita?
- Come calcolare l'avviamento commerciale?