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Qual è il termine di prescrizione per il risarcimento danni per responsabilità professionale?

Filippo Martinelli
Filippo Martinelli
2025-08-03 09:25:57
Numero di risposte : 21
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La responsabilità professionale di un operatore qualificato è sottoposta a precisi termini di prescrizione. Questo significa che il diritto di agire per il risarcimento del danno può estinguersi trascorso un determinato periodo di tempo e cioè: Responsabilità contrattuale: il termine è di 10 anni, decorre dall’inadempimento del professionista. Responsabilità extracontrattuale: il termine è di 5 anni e decorre dal momento in cui il danneggiato ha conoscenza del danno. Il calcolo del termine di prescrizione dipende da diversi fattori: Dies a quo (inizio del termine): La prescrizione decorre dal momento in cui il cliente ha avuto conoscenza del danno e del suo collegamento causale con l’inadempimento. Interruzione: Un atto formale, come una diffida o un riconoscimento del debito da parte del professionista, può interrompere il termine, che ricomincia a decorrere ex novo. Sospensione: Situazioni specifiche, come il rapporto tra genitori e figli, possono sospendere il decorso del termine. In alcune professioni, come quella medica, i termini di prescrizione sono influenzati dalla scoperta tardiva del danno. La giurisprudenza, ad esempio, ha stabilito che per i danni “occulti” il termine decorre dalla scoperta del problema. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10506/2022, ha ribadito che, in caso di responsabilità professionale del medico, il termine di prescrizione decorre dalla conoscenza effettiva del danno subito dal paziente, indipendentemente dalla data dell’intervento.
Elda Marini
Elda Marini
2025-07-27 08:11:47
Numero di risposte : 12
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La sentenza della Corte Suprema di Cassazione n. 15239 del 2014 affronta un tema cruciale nel campo della responsabilità professionale sanitaria. In tema di responsabilità civile da trattamento sanitario e ai fini dell'individuazione del termine prescrizionale per l'esercizio dell'azione risarcitoria, non è ipotizzabile il delitto di lesioni volontarie. La Corte d'Appello di Milano aveva già rigettato l'appello del ricorrente, confermando la prescrizione dell'azione risarcitoria, considerando che il termine prescrizionale era decorso sia per la prescrizione quinquennale che per quella decennale. La sentenza offre una luce sulla responsabilità dei professionisti sanitari, evidenziando l'importanza di documentare il consenso informato e di operare sempre nell'interesse del paziente. Necessità di un consenso chiaro e documentato per ogni intervento. Tuttavia, la Cassazione ha chiarito che l'assenza di consenso non implica automaticamente una condotta dolosa da parte del medico, se l'intervento è stato eseguito con l'intento di curare il paziente.