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Quali sono i presupposti per parlare di responsabilità professionale?

Noemi Pagano
Noemi Pagano
2025-07-27 05:34:17
Numero di risposte : 14
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La responsabilità professionale dell’avvocato consiste nell’obbligo di risarcire i danni provocati al cliente per violazione dei doveri derivanti dall’esercizio della professione legale. Essa trova il suo fondamento generale nell’art. 1176 c.c., relativo alla diligenza nell’adempimento delle obbligazioni, e nell’art. 1218 c.c., che disciplina la responsabilità del debitore in caso di inadempimento. L’avvocato deve comportarsi con: Competenza tecnica adeguata; Diligenza qualificata: superiore a quella dell’uomo medio, propria del professionista; Lealtà e correttezza nei confronti del cliente, della controparte, dei colleghi e dell’autorità giudiziaria; Aggiornamento professionale costante, come previsto dall’art. 15 della L. n. 247/2012. La violazione di tali doveri può dar luogo, oltre che a responsabilità civile, anche a responsabilità disciplinare. La responsabilità contrattuale comporta che il danneggiato debba provare il contratto e l’inadempimento, mentre è onere dell’avvocato dimostrare che l’inadempimento è dipeso da causa a lui non imputabile. L’avvocato risponde quindi ai sensi dell’art. 1218 c.c., per inadempimento degli obblighi derivanti dal contratto. Secondo l’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità, il rapporto tra avvocato e cliente è di natura contrattuale, e si perfeziona con il conferimento del mandato professionale, anche verbalmente o tacitamente, qualora l’avvocato inizi a svolgere attività in favore del cliente.