Cosa succede se un avvocato perde una causa?

Riccardo Fontana
2025-07-27 06:10:34
Numero di risposte
: 8
Se un avvocato perde una causa a causa di errori grossolani o di abuso di fiducia, il cliente può contestare il compenso.
Il cliente può contestare il compenso, se l’avvocato non rispetta le scadenze processuali, o non informa adeguatamente il cliente sulle azioni intraprese o sulle scelte strategiche, o mostra una negligenza evidente nella gestione del caso.
Il cliente ha il diritto di contestare il pagamento del compenso, poiché l’inadempimento è direttamente riconducibile all’avvocato.
Il cliente può anche contestare il pagamento se l’avvocato non svolge il proprio lavoro con la diligenza necessaria o viola i doveri professionali.
Il cliente può richiedere una conciliazione, prima di procedere con una causa, considera la possibilità di avviare una mediazione, in molti casi, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati può intervenire per risolvere la questione.
Il cliente può anche inviare una lettera formale, in cui esponi chiaramente i motivi della contestazione, questa deve essere inviata per iscritto tramite raccomandata o PEC.

Morgana Gatti
2025-07-27 05:56:56
Numero di risposte
: 8
Se faccio una causa e la perdo, sarò io a dover pagare alla controparte le spese legali che ha sostenuto per difendersi.
Il Giudice porrà a carico della parte soccombente le spese legali della parte vincitrice.
Per evitare che ciò accada, la legge prevede che, salvi alcuni casi particolari, la parte vincitrice abbia diritto anche al rimborso delle spese legali.
Prima di avviare una causa, quindi, tra le tante cose che occorre valutare, c’è anche l’ammontare delle eventuali spese di soccombenza, in modo da evitare che, alla fine del giudizio, ci si trovi a dover gestire un’amara sorpresa.

Massimiliano Carbone
2025-07-27 04:36:59
Numero di risposte
: 12
L’avvocato che ha perso una causa ha comunque il diritto di essere pagato.
Chi perde una causa dovrà sostenere tutte le spese legali del processo, in primis il proprio avvocato e a seguire le spese effettuate dalla controparte.
Il pagamento non deve essere effettuato il giorno immediatamente successivo al deposito della sentenza di condanna, come alcuni credono.
Ci sono infatti alcuni step che hanno la funzione di dare al debitore il tempo per prepararsi a versare quanto dovuto.
Una domanda che in molti si pongono è se esista la possibilità di effettuare il pagamento del costo della causa a rate.
La risposta è affermativa, ma bisognerà trovare un accordo con la parte vincitrice – ed è molto meglio se ciò avvenga per iscritto.
Se si pagano entro il termine indicato, si potrà risparmiare su questo costo.
In caso di mancato pagamento, il creditore potrà procedere con il pignoramento dei beni del debitore.
Dovrà farlo entro 90 giorni dalla sua emissione.
Trascorso il novantesimo giorno, infatti, sarà necessario notificare un nuovo atto di precetto.
Il creditore sarà libero di scegliere se avviare: un pignoramento mobiliare; un pignoramento immobiliare; un pignoramento presso terzi, quindi della pensione, dello stipendio, del conto corrente, ecc.

Elisabetta Bianco
2025-07-27 03:05:12
Numero di risposte
: 16
L’avvocato va pagato anche se la causa è stata persa.
Quando assume il mandato, l’avvocato non si obbliga a far vincere il processo ma solo a profondere il massimo impegno affinché le ragioni del proprio assistito siano tutelate.
Detto in altri termini, l’avvocato garantisce la massima diligenza nell’espletamento dell’incarico, senza però assicurare l’esito finale della controversia, il quale è rimesso a circostanze che sfuggono al controllo del difensore.
La parcella dell’avvocato è dunque dovuta anche se la causa è stata persa.
L’avvocato non va pagato se la causa è stata persa per colpa sua; anzi, in questa ipotesi, essendo venuto meno all’obbligo di garantire un’assistenza adeguata e professionale, il difensore deve risarcire i danni al proprio cliente.
L’avvocato è civilmente responsabile solo se i suoi errori sono stati determinanti per il cattivo esito della controversia; ciò significa che nessun risarcimento è dovuto se la causa sarebbe terminata allo stesso modo anche se il difensore fosse stato massimamente scrupoloso.
Dunque, l’avvocato deve risarcire i danni soltanto se il suo inadempimento è stato decisivo.
Quando invece la sua condotta negligente non ha influenzato l’esito del processo, il quale quindi sarebbe andato male comunque, l’avvocato non deve pagare alcun risarcimento; allo stesso, tempo, non potrà pretendere il pagamento dell’onorario, atteso che non ha eseguito la prestazione promessa.
Leggi anche
- Quali sono i presupposti per parlare di responsabilità professionale?
- Qual è il termine di prescrizione per il risarcimento danni per responsabilità professionale?
- Come prendersi le responsabilità?
- Cosa deve dimostrare il danneggiato nei casi di responsabilità civile contrattuale?
- Chi deve pagare le spese legali in caso di perdita della causa?
- Quanto tempo ci vuole per risarcimento dopo la sentenza?