Quanto tempo ci vuole per risarcimento dopo la sentenza?

Diamante Ferri
2025-08-10 01:17:54
Numero di risposte
: 12
Il pagamento non deve essere effettuato il giorno immediatamente successivo al deposito della sentenza di condanna.
Ci sono infatti alcuni step che hanno la funzione di dare al debitore il tempo per prepararsi a versare quanto dovuto.
Dopo che la sentenza è stata emessa, la Cancelleria del tribunale ne dà relativa comunicazione agli avvocati difensori, tramite PEC.
A quel punto la sentenza viene notificata all’avvocato del debitore – parte quindi il termine per fare ricorso contro la sentenza – e al soggetto debitore, che viene così informato direttamente sui costi da sostenere.
Se ciò non dovesse verificarsi, il creditore può intervenire notificando l’atto di precetto, inviato tramite posta o recapitato dall’ufficiale giudiziario.
Questo atto rappresenta, di fatto, una sorta di ultimatum: si danno al debitore altri 10 giorni di tempo per pagare.
In caso di mancato pagamento, il creditore potrà procedere con il pignoramento dei beni del debitore.
Dovrà farlo entro 90 giorni dalla sua emissione.
Non esiste un tempo prefissato dalla legge entro il quale pagare il costo di una causa.
Questo tempo dipende infatti dai vari atti e dal momento in cui vengono notificati al debitore.
Un’eventuale lettera di diffida o la notifica dell’atto di precetto interrompono la prescrizione e la fanno ricominciare direttamente da capo.
I tempi del precetto, per esempio, potrebbero essere lunghi.
Prima di agire in tal senso, il creditore potrebbe voler interrogare l’Anagrafe Tributaria per conoscere quali siano i beni del debitore da poter pignorare – per farlo, dovrebbe però prima richiedere l’autorizzazione del Presidente del Tribunale.

Rosalino Giordano
2025-07-27 05:22:20
Numero di risposte
: 17
In caso di rifiuto dell’offerta di risarcimento formulata dalla Compagnia, si introduce incertezza sul quando l'assicurazione liquiderà definitivamente il sinistro, poiché occorrerà attenersi ai tempi della giustizia.
In termini di tempi per ottenere il risarcimento, occorre attendere che siano decorsi i termini dal momento in cui il danneggiato ha chiesto il risarcimento del danno a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento o PEC: 60 giorni in caso di danno al mezzo; 90 giorni in caso di danno fisico.
In caso di vittoria dell'assicurato, la somma offerta che la Compagnia assicurativa è comunque tenuta ad erogare entro 15 giorni dalla comunicazione della proposta, fungerà da acconto dell'importo totale dovuto.
I tempi sono gli stessi della procedura di risarcimento ordinaria RCA, ma l'eventuale mancanza di uno o più dati fondamentali per formulare l'offerta di risarcimento sospende e non interrompe i 30, 60 o 90 giorni che la Compagnia ha per formulare l'offerta.
La Compagnia è tenuta a indicare quali informazioni mancano o spiegare i motivi della mancata offerta.
La somma offerta dalla propria Compagnia può essere accettata o rifiutata.
L'assicurato ha anche diritto a non rispondere.
Ma la Compagnia dovrà comunque liquidare l'importo entro 15 giorni.

Simona Bruno
2025-07-27 04:57:56
Numero di risposte
: 19
Affinché il danneggiato possa agire nei confronti del condannato per ottenere il risarcimento dei danni anche con esecuzione forzata, è fondamentale che la sentenza penale sia esecutiva.
È esecutiva la sentenza pronunciata all’esito del giudizio di secondo grado, non anche la sentenza emessa dal Tribunale.
Pertanto, a meno che il giudice di primo grado non abbia disposto espressamente in sentenza che la condanna al risarcimento sia provvisoriamente esecutiva, per poter agire contro l’imputato condannato al risarcimento, bisognerà attendere il completamento del giudizio di secondo grado o che la sentenza di primo grado sia divenuta irrevocabile.
La provvisionale ha la caratteristica di essere immediatamente esecutiva; ciò consente al danneggiato di agire direttamente contro l’imputato senza attendere che la sentenza penale diventi irrevocabile.
A questo punto, per la parte di danno appurata in sede penale, potrà notificare la sentenza ed il precetto ed intraprendere, eventualmente, l’esecuzione forzata come nella prima ipotesi.
Ma, laddove la vittima ritenesse che la somma liquidata a titolo di provvisionale sia insufficiente a compensare l’intero danno patito, potrà promuovere una causa civile per l’accertamento e la condanna del danno ulteriore.

Violante Guerra
2025-07-27 04:28:42
Numero di risposte
: 16
Se c’è una sentenza di condanna, nei confronti del Comune, la Pubblica Amministrazione avrà tempo un massimo di 120 giorni per adempiere all’obbligo di pagamento delle somme, periodo che inizia al decorrere della notifica della sentenza.
Scaduto questo periodo, si potrà procedere con l’atto di precetto, che può portare alla fase di esecuzione forzata, ovvero il pignoramento delle somme del Comune presso la banca.
Come ultimo step, il cittadino può rivolgersi al Tar e richiedere la nomina di un commissario ad acta, che richiederà al Comune di stanziare i soldi per il risarcimento.
Operazione che, però, allungherà ulteriormente i tempi, arrivando ad un periodo minimo di tre anni.
Le tempistiche, per un risarcimento danni, sono piuttosto lunghe e variano a seconda di diversi fattori, come la tipologia di danno e il tempo utilizzato dal comune per gli accertamenti.
Maggiore è il danno e più lunghi saranno gli accertamenti da parte del Comune.
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