Quando il proprietario può mandare via l'inquilino?

Ciro Morelli
2025-07-27 15:36:31
Numero di risposte
: 12
Il proprietario può disdettare l’affitto in anticipo solo in occasione della prima scadenza del contratto.
Il locatore potrà quindi dare disdetta del contratto di affitto, ma solamente se sussiste uno dei seguenti casi:
la necessità da parte del locatore – oppure di altri membri della sua famiglia come il coniuge, i genitori, i figli o i parenti entro il secondo grado in linea retta – di abitare l’immobile oppure di adibirlo ad attività commerciale, artigianale o professionale;
la disponibilità del conduttore di un altro immobile situato nello stesso Comune dove poter andare ad abitare, indipendentemente dal fatto che sia a titolo di proprietà, di diritto di abitazione o di usufrutto;
il mancato utilizzo dell’immobile da parte del conduttore;
la necessità di effettuare lavori di ricostruzione, demolizione e trasformazione dell’edificio in cui l’immobile locato si trova, qualora l’edificio risulti gravemente danneggiato e occorra ricostruirlo o assicurarne la stabilità, oppure lo stabile debba essere ristrutturato o demolito per realizzare nuove costruzioni, oppure, nel caso in cui l’appartamento locato si trovi all’ultimo piano, l’edificio debba subire sopraelevazioni che necessitino lo sgombero;
la vendita dell’appartamento se il locatore non è proprietario di altri immobili a uso abitativo oltre a quello adibito a propria abitazione, e in questo caso al conduttore è riconosciuto il diritto di prelazione.
Il locatore deve comunicare all’inquilino la disdetta e quindi il proprio diniego alla rinnovazione del contratto tramite una lettera inoltrata a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, Pec o fax, almeno 6 mesi prima della scadenza contrattuale.
Tale lettera deve spiegare esplicitamente, a pena di nullità, quale delle motivazioni sussiste, in modo tale da dare la possibilità al conduttore di verificare, e deve indicare la data entro la quale il conduttore deve lasciare l’immobile.

Prisca Pellegrino
2025-07-27 13:51:08
Numero di risposte
: 10
Il proprietario può sfrattare l’inquilino se la casa serve al proprietario seguendo le regole previste dalla normativa italiana.
La legge stabilisce che il proprietario può agire alla prima scadenza contrattuale, solo per specifiche esigenze.
Nei contratti a canone libero, questo avviene dopo i primi quattro anni, mentre nei contratti a canone concordato, la scadenza è dopo i primi tre anni.
Tra le motivazioni valide troviamo: Uso abitativo o professionale personale o familiare.
Il proprietario può necessitare dell’immobile per sé, per il coniuge, i genitori, i figli o parenti entro il secondo grado.
In tutti questi casi si può sfrattare l’inquilino se la casa serve al proprietario, a condizione che vengano seguite procedure precise e ben definite.
Per avviare la procedura, è necessario inviare una comunicazione scritta, la disdetta deve essere notificata all’inquilino almeno sei mesi prima della scadenza del contratto.
La lettera deve spiegare la necessità del proprietario e fornire eventuali prove documentali.
Il rilascio dell’immobile deve avvenire nei termini previsti dal contratto, salvo diversa disposizione giudiziaria.
Se l’inquilino si rifiuta di lasciare l’abitazione, il locatore può rivolgersi al tribunale per ottenere un’ordinanza di sfratto.