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Quante tasse si pagano su un affitto di 400 euro?

Rosalba Sanna
Rosalba Sanna
2025-08-04 20:35:04
Numero di risposte : 19
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Per calcolare quante tasse sull’affitto si pagano in questo caso, facciamo due esempi, ipotizzando un reddito fino a 15.000 euro. Tassazione ordinaria: Canone mensile 400 euro, totale anno 4.800 € base imponibile 95% = 4.560 su quest’importo, con un reddito fino a 28.000 euro, l’aliquota è del 23%; 4.560 x 23%= 1.049 euro. Se si sceglie il contratto concordato, con tassazione ordinaria, reddito 4.800 euro, base imponibile 95% 4.650 – 30% = 3.255 x 23%= 749 euro. Cedolare secca al 21%: Canone mensile 400 euro totale anno 4.800 euro, base imponibile 100%, 4.800 x 21% = 1.008 euro. Se si sceglie il contratto concordato in cedolare secca al 10%, reddito 4.800 euro, base imponibile 100%, 4.800 x 10% = 480 euro. Se il reddito del locatore supera i 28.000 euro, per la parte eccedente si paga un’aliquota del 35%, in questo caso scegliere la cedolare secca è ancora più conveniente, salvo che non si abbia la necessità di portare in detrazione crediti d’imposta.
Egidio Serra
Egidio Serra
2025-07-27 20:45:13
Numero di risposte : 24
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Il canone d’affitto è considerato un reddito. Per questo motivo è dovere del proprietario di casa dichiararlo all'agenzia delle entrate. Se si intende affittare a terzi il proprio immobile, le tasse da pagare sull’affitto al Fisco sono imposte sul ricavato proveniente dall’affitto stesso. Il proprietario di casa, nel contratto di locazione, può scegliere tra due opzioni, che determinano che tipo di tassazione sarà da versare: la tassazione ordinaria o la cedolare secca.
Clara Mariani
Clara Mariani
2025-07-27 17:08:09
Numero di risposte : 24
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La registrazione è obbligatoria e deve avvenire entro 30 giorni dalla firma. Sul contratto saranno applicate delle tasse da versare all’Agenzia delle Entrate calcolate sulla base del reddito derivante dall’affitto. Il proprietario che dà in affitto la casa può scegliere tra due tipi di tassazione: ordinaria e cedolare secca. Se si sceglie la tassazione ordinaria, oltre alla registrazione ci sono altre due spese da considerare. La prima è l’imposta di registro che in caso di immobili ad uso abitativo sarà del 2% del valore del canone annuo, moltiplicato per il numero di anni previsti. Se il proprietario opta per la tassazione ordinaria e l’affitto è l’unica fonte di reddito, l’aliquota sarà del 23% con un importo che varia in base all' affitto annuo. Invece, se sceglie la cedolare secca non dovrà pagare né l’imposta di registro né l’imposta di bollo. In sostituzione delle imposte dovute il proprietario dovrà comunque pagare una imposta sostitutiva del 21% sul canone percepito per i contratti a canone libero o del 10% per i contratti di affitto a canone concordato.