Come tutelarsi dai debiti del marito in separazione dei beni?
Anastasio Carbone
2025-10-15 14:49:35
Numero di risposte
: 17
I creditori che si trovano costretti ad avviare la procedura esecutiva a seguito del mancato pagamento da parte del coniuge del proprio debito non possono scegliere liberamente quali beni vendere, soprattutto se il debitore ha scelto il regime di comunione legale con il proprio coniuge.
I creditori dovranno prima di tutto aggredire i beni personali del singolo coniuge che ha contratto il debito personale.
Nel caso in cui i beni personali del singolo coniuge non dovessero bastare a coprire il debito, i creditori potranno aggredire i beni facenti parte della comunione nella sola misura della metà del valore.
Se anche aggredendo i beni della comunione i creditori non dovessero ottenere l’intera somma di denaro, in nessun caso potranno aggredire i beni personali dell’altro coniuge.
Nel caso in cui i creditori aggrediscano i beni della comunione, anche se il bene appartiene ad entrambi i coniugi, il tribunale venderà l’intero bene e i creditori terranno per sé solo la metà del ricavo.
Il coniuge non debitore avrà dunque diritto a tenersi la restante metà del ricavo della vendita.
Ursula Rizzi
2025-10-08 04:14:25
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: 24
Se si opta per un regime di separazione di beni il discorso è molto più semplice, sia gli acquisti sia i debiti rimangono sempre separati.
In tal caso, infatti, per lo stesso principio per cui i beni rimangono di proprietà esclusiva del coniuge che li ha acquistati sia durante sia dopo il matrimonio, i debiti vengono contratti in origine “separatamente”, ovvero solo a nome di uno dei due coniugi e dunque ne risponderà solo ed esclusivamente il soggetto interessato sia durante il matrimonio, sia a maggior ragione in caso di separazione o divorzio.
Questo discorso vale non solo per i debiti personali (contratti per proprie esigenze), ma anche per quelli contratti nell’interesse della famiglia come ad esempio l’acquisto di un PC o un’automobile.
In caso di insolvenza, di tali debiti ne risponderà solo l’intestatario e i creditori non potranno pretendere nulla dall’altro coniuge.
Nonostante la separazione dei beni, se i coniugi hanno sottoscritto entrambi un contratto in qualità di cointestatari oppure l’uno in qualità di garante dell’altro, varranno di nuovo le regole sulla responsabilità solidale.
Quella firma farà sì che il marito debba rispondere per intero del debito della moglie e viceversa anche dopo la separazione o il divorzio.
Questo discorso vale solo per i debiti contratti durante il matrimonio, per quelli contratti da uno dei due coniugi dopo la separazione o il divorzio l’ex è esonerato da qualsiasi responsabilità.
Artes Bianco
2025-09-25 16:52:23
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: 20
La separazione dei beni è il regime patrimoniale della famiglia secondo il quale ciascun coniuge conserva la titolarità esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio.
La scelta del regime di separazione dei beni presenta diversi vantaggi.
Innanzi tutto consente di tutelare i beni di un coniuge nel caso in cui l’altro possa subire una crisi finanziaria.
Ma non solo: conserva anche la proprietà esclusiva dei beni acquistati prima del matrimonio, risponde dei propri debiti personali e di quelli che ha acquistato.
Esistono due tipologie di debiti contratti da un solo coniuge nel regime di separazione dei beni: personali e relativi alla famiglia.
Si definiscono personali i debiti contratti da un coniuge, senza il consenso dell’altro.
Questi comprendono: i debiti contratti prima del matrimonio da un coniuge; quelli contratti in seguito al matrimonio; i debiti per i quali un coniuge ha fatto un acquisto che non presenta alcuna utilità per la famiglia; quelli per i quali ha compiuto una straordinaria amministrazione senza il consenso dell’altro.
Furio Bernardi
2025-09-25 13:56:12
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: 28
In linea generale le regole civilistiche indicano che, in caso di opzione per la separazione dei beni, i creditori potranno aggredire esclusivamente il patrimonio personale del coniuge debitore.
Invece, i beni dell'altro coniuge resteranno protetti proprio per la scelta del regime di separazione dei beni.
La responsabilità - in questi casi - è individuale: scegliendo tale organizzazione dei rapporti economici nella coppia, ogni coniuge risponderà soltanto dei debiti contratti personalmente, senza coinvolgere il patrimonio dell'altro.
Tuttavia c'è un distinguo da fare.
La dottrina civilistiche considera che dei debiti contratti per il bene della famiglia - anche solo da uno dei due coniugi - siano chiamati a rispondere entrambi, al di là del regime patrimoniale prescelto.
Al momento, il punto di incontro tra giurisprudenza e dottrina sulla questione è quello di considerare che i coniugi in separazione dei beni rispondano solidalmente delle spese fatte nell'interesse della famiglia, ma solo quando queste siano indispensabili e non rinviabili o riguardino un bisogno primario della famiglia.
Mantenere una chiara documentazione dei beni e dei debiti sarà una buona regola per proteggere il proprio patrimonio, in caso di debiti del coniuge.
Ecco perché può rivelarsi essenziale consultare un avvocato, per gestire i debiti non saldati e fissare un preciso piano di pagamento.
Timoteo Moretti
2025-09-25 13:15:00
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: 24
La scelta del regime patrimoniale non investe solo l’organizzazione familiare ma comporta una diversa regolamentazione in merito alla posizione dei terzi sul patrimonio dei coniugi. Nello specifico, qualora uno dei due coniugi ponga in essere dei debiti, il regime patrimoniale della separazione dei beni, al contrario di quanto previsto in caso di comunione dei beni, fa sì che rimanga intatto il patrimonio del coniuge non debitore, che risulterà non attaccabile dai terzi creditori. Infatti, i terzi creditori non potranno disporre che dei beni del coniuge debitore per soddisfare i loro crediti. La separazione dei beni funge quindi da garanzia per il patrimonio familiare, altrimenti interamente coinvolto senza riserve nei debiti dell’uno o dell’altro coniuge. È per tali ragioni che alle volte, in caso di debiti posti in essere da un coniuge, moglie e marito possono ricorrere ad una separazione simulata, così da poter dividere i patrimoni e preservarli dinnanzi alle azioni dei creditori.
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