Che cos'è la disciplina della filiazione?

Manuela Pellegrino
2025-06-03 05:17:31
Numero di risposte: 5
Il leit motiv, o più semplicemente, il filo rosso della recente riforma della filiazione è il principio di unicità dello stato di figlio, principio enunciato nel nuovo testo dell'art. 315 del codice civile introdotto dalla legge delega n. 219 del 2012, quale espressione del principio costituzionale di uguaglianza e sintetizzato dalla dottrina nella formula efficace: la legge conosce solo figli.
Tale principio, in quella sede espresso in formula esplicita e solenne, costituisce la struttura portante su cui si regge tutta la riforma, comprensiva delle varie modifiche al codice civile e alle leggi speciali che sono state introdotte con il successivo decreto attuativo n. 154 del 2013 che ha concluso l'iter normativo.
Le novità più importanti e significative riguardano: la creazione di un unico capo dedicato alla filiazione, la soppressione delle qualifiche di figli legittimi e naturali, l'introduzione dell'istituto della responsabilità genitoriale, le nuove regole di accertamento della filiazione, i nuovi termini di prescrizione delle azioni, le nuove norme in materia di successioni e donazioni, le modifiche in tema di diritto processuale e di competenza del tribunale ordinario e per i minorenni.
Il volume è un commento sistematico delle innovazioni contenute nel dlgs 28 dicembre 2013, n. 154 che ha concluso l'iter della riforma sulla filiazione (ex legge delega n. 219/2012).

Loretta Amato
2025-06-03 04:26:51
Numero di risposte: 4
La filiazione legittima è un istituto giuridico che appartiene a diversi ordinamenti statali.
La filiazione legittima attribuisce un particolare status, quello di figlio legittimo, al soggetto che nasce in costanza di matrimonio.
Essa fa sorgere, in capo a colui che dichiara la nascita di un figlio, in costanza di matrimonio, uno status parentale generatore di diritti e doveri reciproci fra genitori e figlio.
La filiazione legittima è legata a doppio filo all'istituto matrimoniale.
Essa muta i propri caratteri nel tempo e nello spazio proprio in ragione della differente concezione culturale dell'istituto matrimoniale.
I differenti legislatori hanno utilizzato questo istituto al fine di subordinare l'instaurazione del rapporto di parentela con il figlio, alla celebrazione del matrimonio, sul presupposto che la nascita in costanza di matrimonio sia necessaria per costituire il rapporto di parentela (legale) tra figlio legittimo e genitori e, di conseguenza, con i parenti dei genitori.
L'istituto in oggetto presenta differenze da un ordinamento all'altro.
Nell'ordinamento italiano la legge n. 219/2012 ha modificato il codice civile, abrogando così le espressioni “figlio legittimo” e “figlio naturale”.
Ciò ha introdotto un unico status giuridico di figlio escludendo che il rapporto che lega i genitori possa in qualunque modo influire sullo stato giuridico della prole che da tale legame è generata.

Oretta Pellegrini
2025-06-03 01:50:31
Numero di risposte: 7
È così chiamato il rapporto che lega genitori e figli: ai primi è attribuito il diritto-dovere di istruire ed educare la prole. Per decenni, fino alle recenti riforme del codice civile, veniva definita "legittima" la filiazione in caso di procreazione avvenuta in costanza di matrimonio, fra marito e moglie. Oggi questi termini sono stati abrogati da tutte le norme che li prevedevano, equiparando così i diritti dei figli nati nel matrimonio a quelli nati fuori da esso. Se la procreazione avviene tra parenti o affini, i figli saranno qualificati incestuosi. Infine, è prevista dal nostro ordinamento una forma di filiazione non fondata sulla procreazione, quella adottiva.
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