Chi viene licenziato per primo in un'azienda in crisi?
Sibilla Leone
2025-10-29 17:51:28
Numero di risposte
: 20
L’azienda in crisi deve licenziare per primo il lavoratore che a parità di rendimento è più giovane e non ha familiari a carico.
I lavoratori con più anni di servizio con carichi familiari potranno subire il licenziamento soltanto in extremis.
Il datore di lavoro deve tenere conto dei classici criteri di scelta, privilegiando il lavoratore con maggiore anzianità di servizio e carichi di famiglia.
La legge impone la considerazione di: Anzianità di servizio; carichi di famiglia; esigenze produttive e organizzazione aziendale.
Il licenziamento collettivo si ha con il licenziamento di almeno 5 dipendenti nell’arco di 120 giorni ed è pertanto facilmente il risultato della riduzione di personale adottata dall’azienda in crisi.
I licenziamenti collettivi sono regolati in maniera piuttosto specifica dalla legge, che impone al datore di lavoro la previa trattativa con i sindacati.
Donato Marini
2025-10-29 16:33:03
Numero di risposte
: 30
L’azienda, quindi, dovrà licenziare prima chi è più giovane e non ha famiglia a carico.
I medesimi criteri devono essere rispettati anche quando non si provvede al licenziamento collettivo ma a quello individuale.
Non rispettarli comporta l’illegittimità del licenziamento, che può quindi essere impugnato dal lavoratore al quale spetta anche il risarcimento.
Licenziare erroneamente un lavoratore, può comportare l’obbligo di reintegro nel posto di lavoro, risarcimenti, sanzioni e tante altre conseguenze.
Egidio Lombardi
2025-10-29 13:13:52
Numero di risposte
: 18
L'azienda in crisi deve licenziare per primo il lavoratore che a parità di rendimento è più giovane e non ha familiari a carico.
Al contrario, i lavoratori con più anni di servizio con carichi familiari potranno subire il licenziamento soltanto in extremis.
Anche se il ridimensionamento è limitato a un determinato reparto o comparto produttivo, infatti, non si esprime mai nell’esigenza di licenziare un dipendente piuttosto che un altro.
Ai fini aziendali quello che conta è la riduzione del personale, che tuttavia non è regolata espressamente dalla legge.
Il datore di lavoro deve tenere conto dei classici criteri di scelta, privilegiando il lavoratore con maggiore anzianità di servizio e carichi di famiglia.
Non rispettare questi criteri comporta l’illegittimità del licenziamento, che può quindi essere impugnato dal lavoratore per un risarcimento.