Quanto si spende per l'eredità?

Antonietta De Angelis
2025-06-16 03:47:41
Numero di risposte: 9
Le imposte di successione sono una parte significativa dei costi e dipendono dal valore dell’eredità e dal grado di parentela tra il defunto e gli eredi.
Le aliquote attuali in Italia sono:
Coniuge e parenti in linea retta (figli, genitori): 4% sul valore eccedente i 1.000.000 euro per ciascun erede.
Fratelli e sorelle: 6% sul valore eccedente i 100.000 euro per ciascun erede.
Altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta e affini in linea collaterale fino al terzo grado: 6% senza alcuna franchigia.
Altri soggetti: 8% senza alcuna franchigia.
Se nell’eredità sono presenti beni immobili, sono dovute anche le imposte ipotecarie e catastali.
Imposta ipotecaria: 2% del valore degli immobili ereditati.
Imposta catastale: 1% del valore degli immobili ereditati.
Le tariffe notarili variano e possono essere influenzate dal valore dell’eredità e dalla complessità della successione.
Le spese notarili possono includere:
Parcella notarile: di solito una percentuale del valore dell’eredità, spesso intorno al 1-2%.
Spese di bollo e altre imposte minori: costi amministrativi e di bollo per l’elaborazione e la registrazione dei documenti.
Supponiamo di avere un’eredità composta da un immobile del valore di 500.000 euro, ereditato da un figlio unico del defunto.
Ecco una stima dei costi:
Imposte ipotecarie e catastali: 15.000 euro.
Spese notarili: 8.000 euro.
Totale: 23.000 euro.

Damiana Martini
2025-06-16 02:48:51
Numero di risposte: 6
Per poter entrare in pieno possesso di un’eredità è previsto il pagamento di una tassa di successione la quale prevede una serie di franchigie a seconda del grado di parentela.
4% per i trasferimenti in favore del coniuge o di parenti in linea retta applicata sul valore complessivo netto che eccede per ogni beneficiario la quota di 1 milione di euro.
6% per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, i 100 mila euro.
6% per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di franchigia.
8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di franchigia.
Prima di presentare la Dichiarazione di successione occorre pagare altre imposte nel caso in cui nella successione rientrino anche beni immobili.
In questo caso oltre all’imposta di successione devono essere pagate l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale.
L’imposta ipotecaria è del 2% sul valore lordo degli immobili.
L’imposta catastale è del 1% sul valore lordo degli immobili.
Peraltro, qualora per il beneficiario si tratti di “prima casa”, tali imposte sono pari a € 200 euro ciascuna.
Devono essere pagate l’imposta di bollo, la tassa ipotecaria ed i tributi speciali.
L’imposta di bollo è di € 58,48 per ogni formalità di trascrizione richiesta.
La tassa ipotecaria è di € 35 per ogni ufficio del Territorio territorialmente competente.
I tributi speciali sono di € 18,59 per ogni Conservatoria.
Il pagamento dell’imposta di successione deve avvenire entro 60 giorni dalla data di notifica dell’avviso di liquidazione.
La tassa di successione può anche essere pagata a rate.
Almeno il 20% dell’importo deve essere versato entro sessanta giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione.
Il resto può essere versato in otto rate trimestrali applicando gli interessi.

Ida Cattaneo
2025-06-16 02:16:02
Numero di risposte: 4
Per le successioni aperte a partire dal 01/01/2025 è il contribuente a dover autoliquidare l’imposta in sede di compilazione della dichiarazione di successione.
L’imposta, autoliquidata dal contribuente, deve essere corrisposta entro 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione.
Il contribuente può scegliere di pagare l’imposta contestualmente alla presentazione del modello dichiarativo, assieme alle altre somme autoliquidate.
Sia nel caso di pagamento contestuale alla presentazione della dichiarazione, sia in caso di pagamento successivo, si può optare per il versamento rateizzato, se l’importo da rateizzare non è inferiore a 1.000 euro.
In questo caso è dovuto un acconto almeno pari al 20% dell’imposta da versare, mentre la restante parte può essere rateizzata.
Per importi fino a 20.000 euro, è possibile optare per un massimo di 8 rate trimestrali di pari importo.
Per importi superiori a 20.000 euro è possibile optare per un massimo di 12 rate trimestrali di pari importo.
Se la dichiarazione è presentata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, il pagamento può essere effettuato in banca, all’ufficio postale o all’agente della riscossione anche tramite modello F24, indicando i relativi codici tributo.
Dopo aver ricevuto la dichiarazione di successione, l’ufficio territoriale competente dell’Agenzia delle Entrate invia all’erede un avviso di liquidazione con l’indicazione dell’imposta di successione.
Per le successioni aperte prima del 01/01/2025 l’imposta continua ad essere liquidata dagli uffici competenti per la lavorazione ed il suo pagamento deve essere effettuato, tramite F24 entro 60 giorni dalla data in cui è stato notificato l’avviso di liquidazione.
Anche per tali successioni è possibile fruire della rateazione dell’imposta dovuta, laddove l’importo da rateizzare non sia inferiore a 1.000 euro.
Almeno il 20% dell’imposta dovuta deve essere versato, a titolo d’acconto, entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione.
La parte restante viene versata in 8 rate trimestrali, sulle quali sono dovuti gli interessi calcolati dal primo giorno successivo al pagamento della rata iniziale.
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