Successione ereditaria: cosa succede alla morte di un genitore?

Gabriele Montanari
2025-06-20 07:18:45
Numero di risposte: 5
L’eredità alla morte di un genitore è regolata diversamente a seconda dell’esistenza o meno di un testamento.
In linea generale, ogni successione ereditaria è disciplinata dalla legge o dal testamento.
In quest’ultimo caso la successione si definisce “testamentaria” e prevale sulle norme della successione previste dalla legge, fatti salvi i diritti riservati ai legittimari dalle norme della successione c.d. necessaria.
Pertanto, in presenza di un testamento l’eredità alla morte di un genitore sarà devoluta secondo la volontà espressa dal testatore.
In mancanza di testamento, invece, l’eredità sarà regolata interamente dalle norme della successione legittima e quindi secondo quanto sancito dal Codice civile.
Nel caso in cui manchi il coniuge superstite, l’eredità alla morte del genitore sarà attribuita interamente ai figli in parti uguali.
La dichiarazione di successione è un obbligo, con finalità prevalentemente fiscale, posto a carico non solo degli eredi ma anche dei legatari o semplici chiamati all’eredità.
Sono invece esentati coloro che abbiano effettuato la rinuncia all’eredità.
Attraverso la dichiarazione di successione si versano le tasse e imposte derivanti dal trasferimento patrimoniale in favore degli eredi e legatari e si effettuano le volture catastali.

Maddalena Lombardi
2025-06-20 05:32:25
Numero di risposte: 2
La morte di un genitore è un fatto che sconvolge le giornate di chi rimane. Nulla di strano quindi se nelle ore immediatamente successive alla scomparsa non ci si soffermi su cosa fare, materialmente, in caso di morte di un genitore.
Per prima cosa, il decesso dovrà essere comunicato all’INPS – istituto di previdenza sociale – cosi da bloccare l’erogazione della pensione ed evitare, più avanti, di essere chiamati a restituire le prestazioni pensionistiche non dovute.
La comunicazione all’INPS è anche un atto fondamentale nel caso di debba valutare la richiesta della pensione di reversibilità.
Dopo aver comunicato all’INPS il decesso si dovrà procedere anche, nel caso si sia a conoscenza, a informare banche e istituti di credito dell’avvenuta morte del genitore.
Successivamente si dovrà fare richiesta di “sblocco” e avviare cosi le procedure di sistemazione dei pregressi o di liquidazione delle attività.
Allo stesso modo si dovrà comunicare il decesso anche a tutti gli enti fornitori di utenze domestiche.
Similmente si dovrà procedere anche per quanto riguarda l’abbonamento RAI.
Il principali adempimento burocratico a cui dobbiamo far fronte nel caso di decesso di un genitore è la presentazione, nel caso di possesso di beni immobiliari, della dichiarazione di successione.
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi all’Agenzia delle Entrate da un chiamato all’eredità.
La successione legittima è normata dalla Legge all’interno del Titolo II del Libro II del Codice Civile e regola i fatti successivi alla morte di un genitore nel caso non esista un testamento.
In questo caso, come abbiamo già accennato, la Legge dispone che l’eredità sia devoluta, in termini generici, in favore del coniuge, dei figli e dei parenti fino al sesto grado e, in mancanza di questi, in favore dello Stato.
L’elenco è espressamente indicato in ordine e secondo le regole stabilite nel Titolo II del Libro II del Codice Civile.
I figli entrano nell’asse ereditario con una posizione di ben precisa.
Al figlio spetta l’intero patrimonio se non vi sono altri soggetti successibili; metà del patrimonio se concorre con il coniuge; 1/3 del patrimonio se concorre con il coniuge e un altro figlio; se vi sono più di due figli che concorrono con il coniuge, a loro spetta 2/3 del patrimonio da dividersi in parti uguali.
Per succedere nell’asse ereditario è richiesto il pagamento di una tassa calcolato su aliquote e franchigie ben precise.

Moreno Colombo
2025-06-20 04:49:32
Numero di risposte: 6
Il Codice Civile stabilisce a chi spetta l’eredità alla morte di una persona. Quando su un’eredità non si può applicare la successione testamentaria, si deve ricorrere alla successione legittima, secondo quanto disciplinato dall’art. 457 del Codice Civile. In mancanza di un testamento, l’eredità spetta al coniuge e ai figli del defunto nelle seguenti modalità: Se il defunto ha un solo figlio, l’eredità è divisa a metà tra lui e il coniuge. Se invece i figli sono due o più, a questi spettano i due terzi del patrimonio ereditario, da dividere, e al coniuge resta un terzo. Se il defunto non aveva figli, oltre al coniuge hanno diritto a una quota di eredità anche i fratelli e i genitori (se ancora in vita). In ogni caso, al coniuge vanno i due terzi del patrimonio ereditario. Se invece, insieme al coniuge, sopravvivono al defunto sia i genitori che i fratelli, questi si dividono la quota di eredità a loro spettante (un terzo), ma ai genitori va almeno un quarto dell’eredità. In mancanza di figli e coniuge, l’eredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto. La divisione si fa sempre per ognuno, anche se ai genitori è riservata almeno la metà dell’eredità. Si ricordi anche che quando i figli o i fratelli del defunto sono premorti oppure rinunziano all’eredità, subentrano nei loro diritti i rispettivi discendenti, in virtù della cosiddetta rappresentazione. In mancanza di coniuge, discendenti, ascendenti e fratelli o loro discendenti, l’intera eredità spetta ai più prossimi tra gli altri parenti entro il sesto grado. In assenza anche di questi, l’eredità è devoluta allo Stato.

Folco Morelli
2025-06-20 02:13:42
Numero di risposte: 3
Per la successione in caso di morte di un genitore relativa a beni immobiliari, la procedura è esattamente quella indicata precedentemente.
Sarà necessario presentare la dichiarazione di successione presso l’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso e dichiarare l’accettazione di eredità.
Si metterà in moto il processo burocratico che porterà gli eredi della successione a diventare proprietari dell’immobile.
Si diventa ufficialmente proprietari di un immobile ereditato quando viene regolarmente presentata la dichiarazione di successione presso l'Agenzia delle Entrate.
Questo deve avvenire, come abbiamo detto in precedenza, entro e non oltre 12 mesi dal decesso del genitore.
Una volta divenuti proprietari si potrà disporre dell’immobile come più si desidera, ad esempio vendendolo o affittandolo, sempre in accordo con altri eventuali proprietari dello stesso immobile nel caso di più beneficiari dell'eredità immobiliare nella successione.
In caso di mancato testamento da parte del defunto, l’eredità sarà divisa tra gli eredi legittimi secondo i seguenti parametri:
Se il defunto ha dei discendenti, questi concorrono solo con il coniuge, escludendo gli ascendenti.
In assenza di discendenti, il coniuge concorrerà con gli ascendenti.
Se uno degli eredi rifiuta di accettare l’eredità, allora l’eredità sarà reindirizzata ai suoi discendenti in caso di rappresentazione.
In assenza di quest’ultima la sua quota verrà ripartita tra gli altri beneficiari.

Genziana Ferrari
2025-06-20 02:07:44
Numero di risposte: 3
Alla morte di un genitore, si apre la successione ereditaria, ovvero il passaggio dei suoi beni e diritti ai suoi eredi legittimi.
E’ il Codice Civile che regola il procedimento successorio e distingue due tipologie di successione:
per testamento: in presenza di testamento valido ed in tal caso la ripartizione dell’asse ereditario seguirà le volontà espresse in tale documento dal de cuius, in favore di qualsiasi persona, anche se non erede legittimo.
legittima: senza testamento valido o se il testamento non dovesse disporre di tutti i beni ereditari, la successione avverrà secondo quanto stabilito dalla legge, in favore degli eredi legittimi, in base a quote predefinite.
Sono eredi legittimi i figli del defunto; il coniuge superstite, che ha diritto a una quota variabile dell’eredità.
In assenza di figli, il solo coniuge.
In mancanza di coniuge e figli, la successione si apre a favore dei genitori del defunto e, in loro assenza, ai fratelli e alle sorelle.
Se anche questi mancano, la successione si estende ad altri parenti fino al sesto grado.
Al decesso, l’apertura della successione è automatica e coincide con quella data.
Diversa è la dichiarazione di successione, entro 12 mesi dalla morte.
Aperta la successione gli eredi che non vi abbiano rinunciato, potranno entrare in possesso dei beni e disporne liberamente, procedendo, in caso di accordo, anche alla divisione, se necessaria.
In caso di disaccordo tra gli eredi sulla divisione dei beni, dapprima è consigliabile un approccio stragiudiziale con di un professionista legale; se ciò non dovesse bastare si dovrà ricorrere all’intervento di un giudice.
La successione è soggetta al pagamento di alcune imposte, come l’imposta sulle successioni e l’imposta di registro.
L’ammontare delle imposte varia in base al valore dei beni ereditati, alla loro natura e al regime fiscale degli eredi.
È consigliabile consultare un professionista per calcolare le imposte dovute e per adempiere correttamente agli obblighi fiscali.
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