Successione: legge o testamento? Qual è la differenza?

Barbara Marini
2025-06-19 20:22:16
Numero di risposte: 7
Si parla di successione legittima quando, in mancanza di un testamento redatto dal defunto che identifica chiaramente gli eredi, l’eredità si devolve secondo regole indicate dalla legge nel codice civile, sulla base del rapporto di parentela tra il defunto e gli eredi. La successione legittima si applica anche nel caso in cui il testamento sia stato redatto, ma non vi sia stato compreso tutto il patrimonio.
In presenza di un testamento redatto dal defunto, in grado di intendere e di volere, si parla di successione testamentaria, ma anche in questo caso, il patrimonio comprende una quota disponibile, destinabile a chiunque, e una quota di riserva destinata per legge ai soggetti legittimari chiamata successione necessaria.
La successione necessaria è quindi la disposizione, obbligatoria per legge, di una quota, detta quota di legittima, ai soggetti legati al defunto da stretti rapporti di parentela o da un rapporto di coniugio.
Anche i destinatari della successione necessaria sono identificati dalla legge, in questo caso però, i soggetti legittimari sono solamente i figli, il coniuge e gli ascendenti, ossia i genitori del defunto.
Al coniuge del defunto spetta, come successione necessaria, anche il diritto di abitazione.

Vincenzo Fiore
2025-06-19 19:31:26
Numero di risposte: 2
La successione testamentaria si apre se in seguito alla morte del de cuius emerge l’esistenza di un testamento, che potrà essere consegnato al notaio affinché si occupi della sua pubblicazione. L’eredità sarà devoluta in base alle disposizioni testamentarie e, quindi, in conformità alle regole descritte dal de cuius nel testamento. Se il testamento contiene disposizioni parziali, cioè che non riguardano tutti i beni che appartenevano al de cuius, si aprirà anche la successione legittima, che riguarderà solo i beni di cui il de cuius non aveva disposto. Ci sarà, quindi, un concorso tra gli eredi legittimi e legittimari. La quota disponibile rappresenta la quota di cui il testatore può disporre liberamente. Il de cuius potrebbe scegliere di beneficiare un soggetto estraneo alla propria famiglia oppure di privilegiare un erede legittimario destinando a costui la quota disponibile oltre alla quota riservata. Solo all’apertura della successione il legittimario può conoscere le volontà del de cuius contenute nel testamento e verificare se esse ledano le quote riservate. Nell’ipotesi di lesione della legittima, può aprirsi la successione necessaria in conseguenza della dichiarazione di inefficacia delle disposizioni testamentarie lesive dei diritti riservati ai legittimari.

Shaira Gentile
2025-06-19 18:41:19
Numero di risposte: 3
La successione legittima od intestata ha titolo nella legge, consistendo nell'attribuzione dei diritti successori da parte dell'ordinamento, e si contrappone alla successione testamentaria, che ha titolo invece nel testamento.
Il nostro ordinamento consente all'individuo di disporre, a mezzo testamento, dei propri beni per il periodo successivo alla morte.
Ove tuttavia ciò non avvenga, in tutto od in parte, sarà la legge a predisporre criteri e soggetti cui tali beni verranno devoluti, facendo luogo alla successione legittima od intestata che è suppletiva rispetto a quella testamentaria, poiché si attua quando manchi quest'ultima.
La successione legittima od intestata si attua quando manchi la successione testamentaria.

Felicia Fabbri
2025-06-19 17:25:49
Numero di risposte: 6
L’art. 457 del codice civile prevede che la successione possa avvenire per legge o per testamento.
La successione legittima è residuale rispetto al testamento del de cuius.
Il nostro ordinamento prevede una preferenza per la successione testamentaria ossia quella che si realizza a seguito di precise disposizioni volontarie del soggetto.
Con il testamento il soggetto decide volontariamente a chi devolvere la propria eredità, potendo individuare come beneficiari anche soggetti non appartenenti alle categorie dei successibili, a cui comunque la legge riserva alcune quote c.d. di riserva che non possono essere lese dalle disposizioni testamentarie.
In sostanza si può disporre solo della c.d. quota disponibile del patrimonio ereditario, che è quella che residua dopo aver “accantonato” quelle previste dalla legge.
La successione testamentaria e la successione legittima operano in base a regole e categorie di chiamati all’eredità che solo parzialmente coincidono.
Le categorie cui la legge riserva le quote ereditarie nel caso di successione testamentaria coincidono solo parzialmente con quelle dei chiamati all’eredità per successione legittima.
Il codice infatti garantisce esclusivamente i soggetti più “vicini” al defunto: figli, coniuge e ascendenti.
Costituiscono la parte di patrimonio ereditario che, indipendentemente dal testamento, deve essere devoluta ai legittimari.
Se il soggetto disponendo con il testamento non abbia rispettato le quote di cui si è detto, i legittimari possono agire a tutela dei propri diritti ereditari esperendo la c.d. azione di riduzione volta alla dichiarazione di inefficacia delle disposizioni testamentarie che abbiano leso le quote di riserva.
Tale azione va intrapresa anche per le ipotesi in cui il soggetto defunto abbia disposto in vita di donazioni che hanno leso le quote di legittima al momento della successione.
Pertanto, è particolarmente importante per i soggetti legittimari operare un’analitica ricostruzione del patrimonio del soggetto defunto tenendo conto anche delle eventuali donazioni effettuate in vita al fine di determinare l’esatto ammontare del patrimonio ereditario e di conseguenza le relative quote.

Nicoletta De rosa
2025-06-19 17:16:43
Numero di risposte: 3
La disciplina in merito al passaggio generazionale del patrimonio potrebbe sembrare confusa a chi non se n'è mai occupato.
Innanzitutto, il testamento e la legittima sono i due tipi di successione disponibili per chi sta per trasmettere agli eredi il proprio patrimonio.
La successione testamentaria prevede la presenza di un testamento che sia valido.
Invece la successione legittima non prevede un testamento.
Il patrimonio passa direttamente dal de cuius (la persona che lascia il patrimonio) agli eredi.
È purtroppo molto diffusa la buona fede secondo la quale “non serve un testamento, i miei figli tanto non litigherebbero mai per l’eredità”.
L’esperienza di chi si occupa di queste questioni dice purtroppo il contrario.
Non è così semplice far valere le proprie volontà testamentarie.
Quante volte capita che di fronte a un testamento olografo, gli eredi legittimi impugnino il testamento per far valere la propria quota legittima.
Il nostro consiglio per chi sta decidendo come gestire il lascito del proprio patrimonio è di affidarsi a un testamento pubblico redatto da un notaio, nei casi in cui:
Abbiate dei dubbi sul concetto di “parenti vicini”
Abbiate un coniuge e più figli in vita e non abbiate chiare le quote spettanti a ciascuno di loro
Abbiate fatto delle donazioni pregresse a un erede
Vogliate assicurarvi che le vostre volontà testamentarie vengano rispettate e siano a prova di ricorsi futuri.

Folco Morelli
2025-06-19 15:19:33
Numero di risposte: 3
La successione ereditaria ha inizio nel momento del decesso di una persona e comporta il trasferimento dei diritti patrimoniali del de cuius ai successori. A prescindere che si tratti di situazioni giuridiche attive o passive.
La successione può essere distinta in due tipologie: a titolo universale – il successore, detto erede, subentra nella posizione giuridica patrimoniale del cuius, in parte o per intero, acquisendone diritti e obblighi;
a titolo particolare – il successore, detto legatario, subentra solo in determinati rapporti patrimoniali decisi dal defunto.
La successione legittima ha titolo nella legge, ovvero, spetta al legislatore individuare i criteri in base ai quali dovrà essere suddiviso il patrimonio del de cuius.
La successione testamentaria ha luogo quando il defunto ha provveduto, appunto, alla redazione di un testamento.
La legge tutela la posizione dei parenti più stretti del defunto, detti legittimari: coniuge, discendenti e ascendenti.
A questi riserva una parte del patrimonio, definita quota di legittima o di riserva.
Ne consegue che non puoi disporre del tuo patrimonio nella sua totalità in fase di successione testamentaria.
Bensì, solo di una parte, detta quota disponibile, che puoi lasciare a chiunque, compresi gli eredi che già beneficiano della quota di legittima.
La pianificazione successoria efficace ti consente di programmare in anticipo le modalità di tutela e trasferimento del patrimonio.
In poche parole, puoi agire con strumenti diversi dal testamento per ottimizzare la fiscalità successoria, scongiurare eventuali liti ereditarie, superare i vincoli civilistici in termini di beneficiari designati, evitare problemi legati al passaggio generazionale.
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