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Successione Legittima: Come Funziona?

Diamante Ferrara
Diamante Ferrara
2025-06-20 12:20:59
Numero di risposte: 3
La successione legittima si fonda sulla presunzione che, se il defunto avesse lasciato un testamento, egli avrebbe molto probabilmente disposto dei suoi beni in favore dei suoi familiari più vicini. Il codice civile, presumendo di interpretare quella che è, nella maggior parte dei casi, la volontà del defunto, stabilisce, in sostanza, che qualora taluno deceda senza lasciare testamento, a lui succedono i suoi più stretti congiunti: il coniuge superstite e i figli, anzitutto; in mancanza di figli, succedono i fratelli, le sorelle e gli ascendenti; e, infine, qualora manchino tutti questi soggetti, succedono i parenti del defunto, con la regola che la sussistenza di un parente di grado più stretto esclude la successione del parente di grado più remoto. La presunzione che il defunto avrebbe disposto in favore dei suoi familiari se avesse scritto un testamento non può operare però fino a limiti eccessivi, e cioè quando il rapporto di parentela sia talmente labile da far ritenere che nessun contatto vi fosse tra il defunto e i parenti tanto lontani. Si ha dunque successione legittima o intestata quando il defunto non lascia alcun testamento oppure lascia un testamento che non contempla tutti i beni a lui appartenuti al momento della morte. I beneficiari di queste regole, in mancanza di una indicazione testamentaria, sono i più stretti congiunti del defunto, che sono il coniuge superstite e i figli, seguiti dai fratelli, dalle sorelle e dagli ascendenti. Le norme del codice che disciplinano questa materia, e cioè la devoluzione ereditaria nel caso in cui il de cuius non lasci un testamento, sono definite nel loro insieme come “successione legittima”, espressione nella quale l’aggettivo “legittima” indica che è la legge a provvedere all’individuazione degli eredi e alla determinazione di quanto spetta a ciascuno di essi.
Caterina Galli
Caterina Galli
2025-06-20 10:47:07
Numero di risposte: 7
La successione legittima si apre in due ipotesi alternative, cioè se non esiste un testamento valido ed efficace o se il testamento contiene disposizioni solo parziali, che non considerano tutti beni che appartenevano al de cuius. In queste due ipotesi la devoluzione dei beni avverrà in base alla successione legittima o necessaria, disciplinata dall’articolo 565 c.c., il quale contiene l’elenco dei soggetti chiamati a succedere, c.d. “eredi legittimi”, indicati in sequenza in base a un criterio "di preferenza" che deve essere rispettato. Gli eredi legittimi - i quali, come detto, succedono al de cuius in assenza del testamento - sono, nell’ordine "di preferenza": il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali, gli altri parenti, lo Stato. L’eredità si devolve ai singoli eredi legittimi sulla base delle quote di successione previste dal legislatore. È possibile che siano chiamati a succedere contemporaneamente molteplici soggetti di pari grado, cioè appartenenti alla stessa categoria. L’esistenza di un chiamato di grado superiore, invece, esclude il concorso con un chiamato a succedere di grado inferiore.
Andrea Longo
Andrea Longo
2025-06-20 09:35:57
Numero di risposte: 6
La successione legittima funziona seguendo un preciso ordine di successione stabilito dalla legge. Possono essere eredi legittimi: coniuge, figli, ascendenti, fratelli e sorelle, altri parenti. Le quote ereditarie della successione legittima variano in base al numero e alla relazione degli eredi con il defunto. La quota di legittima si determina effettuando una serie di operazioni: valutazione dei beni, sottrazione dei debiti, riunione fittizia. La successione legittima è l’operazione mediante la quale i beni di una persona defunta vengono trasferiti agli eredi secondo un ordine ben preciso stabilito dalla Legge. Gli eredi della successione legittima sono in ordine: coniuge, i figli, e in alcune leggi, i genitori e altri parenti stretti.
Gabriella Lombardo
Gabriella Lombardo
2025-06-20 08:08:27
Numero di risposte: 6
La successione, che si apre alla morte del de cuius, può essere di tre tipi. Ereditaria o legittima avviene quando manca un testamento. In questo caso diventano eredi tutti coloro che la legge individua come legittimi successori della persona defunta, ovvero coniuge, figli e – in generale – parenti fino al sesto grado di parentela. Il Codice Civile stabilisce a chi spetta l’eredità alla morte di una persona. Quando su un’eredità non si può applicare la successione testamentaria, si deve ricorrere alla successione legittima, secondo quanto disciplinato dall’art. 457 del Codice Civile. In mancanza di un testamento, l’eredità spetta al coniuge e ai figli del defunto nelle seguenti modalità: Se il defunto ha un solo figlio, l’eredità è divisa a metà tra lui e il coniuge. Se invece i figli sono due o più, a questi spettano i due terzi del patrimonio ereditario, da dividere, e al coniuge resta un terzo. Se il defunto non aveva figli, oltre al coniuge hanno diritto a una quota di eredità anche i fratelli e i genitori (se ancora in vita). In ogni caso, al coniuge vanno i due terzi del patrimonio ereditario. Se invece, insieme al coniuge, sopravvivono al defunto sia i genitori che i fratelli, questi si dividono la quota di eredità a loro spettante (un terzo), ma ai genitori va almeno un quarto dell’eredità. In mancanza di figli e coniuge, l’eredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto. La divisione si fa sempre per ognuno, anche se ai genitori è riservata almeno la metà dell’eredità. Si ricordi anche che quando i figli o i fratelli del defunto sono premorti oppure rinunziano all’eredità, subentrano nei loro diritti i rispettivi discendenti, in virtù della cosiddetta rappresentazione. In questo caso l’eredità si divide per stirpi, cioè si attribuiscono le quote che spetterebbero ai soggetti premorti o rinunzianti, e queste vengono a loro volta divise tra i rispettivi discendenti. In mancanza di coniuge, discendenti, ascendenti e fratelli o loro discendenti, l’intera eredità spetta ai più prossimi tra gli altri parenti entro il sesto grado. In assenza anche di questi, l’eredità è devoluta allo Stato.