Testamento: posso diseredare i legittimari?

Giacinta Ferri
2025-06-21 08:57:15
Numero di risposte: 6
La diseredazione è quella clausola che il testatore inserisce nel testamento con lo scopo di escludere espressamente alcuni soggetti dalla successione.
Le disposizioni testamentarie non possono pregiudicare i diritti che la legge riserva ai legittimari.
Possono essere diseredati coloro che non hanno la qualità di legittimari.
I legittimari non possono essere diseredati, anche se parte della dottrina ammette questa possibilità.
La giurisprudenza, inoltre, ha più volte affermato la regola dell’efficacia meramente personale della diseredazione.
Puo' essere escluso l’erede legittimo quando lo si ritenga opportuno, inserendo nel testamento la clausola di diseredazione.
Il legittimario, al contrario, è tutelato dalla legge, per questo motivo non può essere escluso dalla successione, a meno che non ci si trovi in una delle ipotesi previste all’art. 463 c.c., norma relativa all’esclusione dalla successione per indegnità.
Se un testamento esclude un legittimario, è possibile impugnare il testamento.

Sara Pellegrini
2025-06-21 06:49:03
Numero di risposte: 5
La persona che decide di fare testamento può lasciare i propri beni a chi desidera, ha piena libertà di farlo.
Ma nel nostro ordinamento vengono tutelate determinate categorie di persone: il coniuge e figli, che si chiamano eredi legittimi.
Se vengono esclusi dal testamento possono opporsi.
Puoi provare a prendere contatti con gli altri eredi e verificare se la loro volontà sia quella di dar seguito al testamento, oppure di riconoscerti la quota che ti aspetta in qualità di erede.
Se non te la senti prendi contatto con un avvocato.
L’avvocato potrà verificare presso gli altri eredi se vi sia la volontà di giungere ad un accordo.
L’avvocato potrà anche invitare gli altri eredi a negoziazione assistita al fine di verificare se sia possibile trovare un accordo prima di introdurre un giudizio.

Erminia Bruno
2025-06-21 04:20:03
Numero di risposte: 5
Per escludere un erede legittimo dal proprio patrimonio, chi redige il testamento è tenuto a sottolinearlo – all’interno del testamento stesso – con una clausola che specifichi la chiara volontà di escludere il soggetto dalla successione.
Nel caso di diseredazione, invece, il soggetto si trova semplicemente escluso dall’eredità per volere del testamentario.
Pur con consistenti limitazioni.
Ci ricorda infatti la Cassazione come non sia possibile escludere dalla successione “quei soggetti ai quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti” (articolo 536, primo comma, Codice Civile).
Questi soggetti sono definiti eredi legittimari: ovvero coniuge, figli e ascendenti.
Questo significa che, se uno dei soggetti appena elencati dovesse trovarsi escluso dal testamento, potrebbe impugnare il documento stesso e rivolgersi al tribunale, richiedendo la quota di successione che gli spetta per legge (articoli 553 e seguenti del Codice Civile).
La questione, però, è complessa.
Il testamentario è infatti libero di cedere il suo intero patrimonio a un soggetto diverso dai legittimari, escludendo di fatto questi ultimi dalla successione.
I legittimari, però, potrebbero però rivolgersi al tribunale e reclamare la loro parte di eredità.
Si tratta, come appare evidente, di una situazione delicata che, considerata l’importanza dell’argomento, merita di essere approfondita e gestita vis-à-vis con professionisti del settore.

Deborah Orlando
2025-06-21 03:53:38
Numero di risposte: 5
Dunque se un cittadino italiano vuole evitare, per qualche suo motivo, di lasciare la legittima ai suoi familiari più stretti, può trasferire la sua residenza abituale in un paese che non prevede la legittima. In questo caso sarà libero di disporre del suo intero patrimonio. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ribadito che pur riconoscendo il posto assegnato alla quota di riserva di un’eredità nell’ordinamento interno della maggior parte degli Stati contraenti, non esiste un diritto generale e incondizionato dei figli a ereditare una parte dei beni dei genitori. La CEDU sostanzialmente conferma quanto già detto nel 1979 con sentenza analoga: il diritto alla quota di legittima non è un diritto internazionalmente tutelato. E l’erede, che vede allontanare per sempre i beni mobili o immobili che pensava sarebbero stati suoi, non può invocare, a tutela dei suoi diritti successori, la Convenzione europea sui diritti dell’uomo e, nello specifico, l’articolo 8 che disciplina il diritto al rispetto della vita privata e familiare.
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