Cos'è l'azione negatoria servitù di passaggio?

Simona Bruno
2025-07-09 12:29:16
Numero di risposte
: 11
L’azione negatoria è quella che può essere esercitata da chi vuol far valere il suo diritto sul bene altrui, per far accertare l’esistenza e il contenuto del diritto di servitù.
Vengono chiamate così, il tipo di cause che possono essere promosse esclusivamente nei confronti del proprietario del fondo servente, ossia di quello gravato dalla servitù, che ne contesti o impedisca l’esercizio.
La legge consente di agire in giudizio tutte le volte che, più in generale, si abbia interesse a far riconoscere l’esistenza del proprio diritto contro chi ne contesta l’esercizio.
Si pensi, ad esempio, ad un vicino che vi voglia impedire il passaggio attraverso il suo terreno, sul quale ritenete invece di avere una servitù, perché nel contratto di acquisto della vostra proprietà viene menzionato tale diritto di passaggio in vostro favore.
Oppure, si pensi anche al caso in cui stiate subendo impedimenti, turbative di qualunque tipo o comportamenti che pongano in dubbio o in pericolo l’esercizio della servitù di passaggio; in questo caso, la legge vi consente, infatti, di chiedere la cessazione di questi ostacoli al legittimo godimento del vostro diritto.
La legge consente anche di esperire una causa tesa ad ottenere la rimessione delle cose in pristino, oltre al risarcimento dei danni: ossia, che venga ripristinata la situazione che vi era prima dell’impedimento e di ottenerne anche un risarcimento.

Pericle Coppola
2025-07-09 11:37:51
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: 5
L'azione negatoria è l'azione promossa dal proprietario di un bene per negare l'esistenza di diritti reali che altri affermano esistere sul suo bene.
L'azione più nota è quella negatoria servitù con la quale il proprietario chiede venga negata l'esistenza di una servitù che altri assume esistere ovvero esercita.
Tale azione è l'esatto opposto dell’azione confessoria.
L'azione negatoria servitù è utilizzata per negare l'esistenza di una servitù di passaggio che altri assume esistere.

Carmelo Esposito
2025-07-09 10:46:11
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: 11
L’art. 949 del codice civile – che disciplina la c.d. actio negatoria servitutis – consente al proprietario di poter agire a difesa della proprietà per far dichiarare l’inesistenza di diritti affermati da terzi sulla cosa e far cessare eventuali molestie o turbative che manifestino l’esercizio di tali diritti. Il diritto di servitù deve sempre corrispondere ad una utilitas del fondo dominante, e in mancanza di tale requisito essenziale non è possibile ipotizzare la sussistenza del diritto reale in esame. Spetta dunque al giudice accertare, in primo luogo, la sussistenza dell’utilitas per il fondo dominante. L’accertamento dell’esistenza, o meno, dei presupposti per la configurabilità di un diritto reale di servitù costituito per usucapione deve essere condotto unitariamente, con riferimento alla sussistenza dei requisiti del possesso utile ad usucapionem, dei presupposti dell’apparenza e dell’utilitas. Non è infatti possibile riconoscere, in via di eccezione, la sussistenza dei presupposti per la configurabilità di un diritto reale che sia stata esclusa, mercè il rigetto della corrispettiva azione di accertamento della sua esistenza. In definitiva, nel caso in cui venga esclusa la sussistenza dell’utilitas non può ritenersi esistente alcuna servitù, posto che l’accertamento deve essere necessariamente unitario e riguardante l’esistenza del diritto, sia sotto il profilo dell’azione che sotto il profilo dell’eccezione.

Shaira Mariani
2025-07-09 09:13:40
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: 4
L'azione negatoria è un'azione giudiziaria, prevista dall'ordinamento giuridico italiano.
Viene esercitata dal proprietario contro chi affermi l'esistenza di un diritto reale sulla cosa, come un usufrutto o una servitù prediale.
L'azione negatoria è volta ad accertare che il diritto di proprietà non sia gravato dai vincoli e dalle limitazioni da altri affermate.
L'azione negatoria può anche assolvere ad una funzione inibitoria, per cui il proprietario potrà ottenere l'ordine di cessazione delle turbative arrecate sulla base del diritto vantato, nonché ad una funzione risarcitoria.
Incombe all'altra parte l'onere di provare l'esistenza del diritto che pretende di avere su quel bene altrui.
L'azione negatoria è imprescrittibile.

Claudio Caruso
2025-07-09 07:56:38
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: 10
L’azione negatoria è un’azione legale a difesa della proprietà privata. L’azione negatoria serve a far dichiarare inesistente il diritto e a cessare l’illegittimo esercizio dello stesso. Ad esempio, il vicino di casa che vuole far passare le tubazioni sul fondo altrui ritenendo di vantare una servitù può essere “bloccato” attraverso l’azione negatoria. Si tratta di un’azione legale che serve a tutelare la proprietà privata dalle illegittime pretese altrui. L’azione negatoria si configura quindi come un rimedio generale a tutela del proprietario contro terzi che pretendono di vantare diritti sulla sua proprietà privata. L’azione negatoria ha carattere preventivo, in quanto serve a sventare una concreta minaccia all’integrità della proprietà privata.

Annalisa De luca
2025-07-09 07:36:31
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: 8
L'azione negatoria, disciplinata dalla norma in commento, è un'azione di accertamento negativo, che è concessa al proprietario o per far cessare eventuali molestie o turbative di fatto provocate da altri sul suo bene salvo il risarcimento dei danni oppure per far cessare eventuali molestie di diritto, cioè al fine di far dichiarare inesistenti diritti di godimento che altri vantino sulla cosa. Per soddisfare l'onere probatorio dell'actio negatoria servitutis, a differenza della rivendicazione, è sufficiente che il proprietario provi il suo diritto di proprietà. Il diritto di proprietà non incontra limiti che non siano stabiliti dalla legge o dalla volontà dello stesso proprietario, sicché, presumendosi la proprietà libera da pesi, spetterà a chi sostiene l'esistenza di limitazioni, l'onere di fornirne la dimostrazione. L'actio negatoria servitutis non è esercitabile dal proprietario quando, pur verificandosi una molestia o turbamento del possesso o godimento del bene, la turbativa non si sostanzi in una pretesa di diritto. Il proprietario può agire per far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, quando ha motivo di temerne pregiudizio. Se sussistono anche turbative o molestie, il proprietario può chiedere che se ne ordini la cessazione, oltre la condanna al risarcimento del danno.
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