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Quali sono le novità per gli scaglioni IRPEF nel 2025?

Caterina Grasso
Caterina Grasso
2025-07-10 06:30:16
Numero di risposte : 12
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Acconti IRPEF 2025 calcolati con tre aliquote e non più con quattro. È quanto prevede il D.L. n. 55/2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile 2025, che risolve il “pasticcio” legislativo derivante dal mancato coordinamento tra il D.Lgs. n. 216/2023 e la legge n. 207/2024, in relazione alla riduzione delle aliquote IRPEF da quattro a tre. La riduzione, prevista inizialmente, solo in via temporanea per il 2024 è stata poi stabilizzata a regime dal 2025. Il decreto evita così che i contribuenti effettuino un versamento di fatto non dovuto, in considerazione della riduzione degli scaglioni IRPEF. Viene così sterilizzata la clausola di salvaguardia contenuta nell’art. 1, comma 4, D.Lgs. n. 216/2023 che dispone che nella determinazione degli acconti dovuti ai fini dell’IRPEF per i periodi d’imposta 2024 e 2025 si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata non applicando le disposizioni che prevedevano la riduzione da 4 a 3 delle aliquote IPREF per scaglioni di reddito. Di conseguenza, per la determinazione degli acconti in questione per il 2025, si sarebbe dovuta tenere in considerazione la disciplina in vigore per l’anno 2023.
Santo Giordano
Santo Giordano
2025-07-10 06:18:04
Numero di risposte : 11
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Il cuore della riforma IRPEF 2025 è la riduzione degli scaglioni da quattro a tre, con nuove aliquote fiscali applicabili al reddito complessivo: 23% per redditi fino a 28.000 euro 35% per redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro 43% per redditi oltre i 50.000 euro Questo accorpamento semplifica il calcolo dell’imposta e ridistribuisce il carico fiscale. I redditi medio-bassi ne traggono beneficio grazie all'aliquota più bassa estesa fino a 28.000 euro. I redditi intermedi godono di una maggiore stabilità. Nessun vantaggio per chi supera i 50.000 euro, dove l’aliquota massima resta invariata.
Luna Leone
Luna Leone
2025-07-10 03:24:24
Numero di risposte : 12
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L’IRPEF a tre marce diventa permanente. Dopo il “rodaggio” del 2024, che subentrava alla prima modifica introdotta già nel 2023, in cui l’imposta era passata da cinque a quattro scaglioni, la legge di Bilancio 2025 ha adesso confermato e, appunto, reso strutturale l’identico assetto “tripartito” dello scorso anno. Ecco dunque l’assetto IRPEF che ci porteremo avanti fino a un’eventuale nuova riforma: Redditi Aliquota Fino a 28.000 euro 23% Oltre 28.000 euro fino a 50.000 euro 35% Oltre 50.000 euro 43% Questo è l’assetto IRPEF che conferma quello già in vigore nel 2024. In precedenza, nel 2023, le aliquote erano leggermente differenti, con quattro scaglioni: Redditi Aliquota Fino a 15.000 euro 23% Oltre 15.000 fino a 28.000 euro 25% Oltre 28.000 fino a 50.000 euro 35% Oltre 50.000 euro 43% Il nuovo assetto tripartito conferma le tre aliquote già in vigore nel 2024, senza apportare modifiche agli scaglioni. Se aliquote e scaglioni non cambiano, ci sono invece delle novità da segnalare sul fronte delle detrazioni. Tre novità per l’esattezza… Detrazione lavoro dipendente: cresce sui redditi bassi Prima cosa è l’innalzamento della detrazione sui redditi da lavoro dipendente, che fino alla soglia di 15.000 euro viene elevata dalla Legge di Bilancio 2025 da 1.880 a 1.955 euro. Lavoro dipendente: somma extra per i redditi fino 20.000 euro Viene poi riconosciuta ai titolari di reddito da lavoro dipendente non percettori di pensione, e che abbiano un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, l’erogazione in via automatica da parte sostituti d’imposta di una somma non soggetta a tassazione IRPEF che verrà determinata applicando al reddito da lavoro le seguenti percentuali: 7,1 per cento, se il reddito annuo di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro; 5,3 per cento, se è superiore a 8.500 euro ma non a 15.000 euro; 4,8 per cento, se è superiore a 15.000 euro. Redditi over 20.000: nuova detrazione dall'imposta lorda Sempre per i titolari di redditi da lavoro dipendente non percettori di pensione, ma stavolta con redditi complessivi superiori a 20.000 euro, al posto della somma di cui abbiamo detto sopra viene invece riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda di importo variabile a seconda dell’ammontare del reddito complessivo.