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Chi è escluso dal taglio del cuneo fiscale?

Nadia Ferrara
Nadia Ferrara
2025-07-31 17:21:24
Numero di risposte : 17
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Gli unici che sono certi di guadagnarci sono quelli con redditi tra i 35 e i 40mila euro annui. Tutti gli altri, cioè quelli che dichiarano meno di 35mila euro, saranno costretti a fare complessi calcoli per confrontare le buste paga del 2025 con quelle del 2024 e capire come cambia la loro situazione. Fino a quest’anno erano stati esclusi dal taglio del cuneo contributivo, a partire dal 2025 potranno avere un bonus di circa mille euro all’anno. La platea dei beneficiari si allarga dai 13 milioni coinvolti finora a oltre 14 milioni. Chi è sotto gli 8.500 euro annui prenderà un bonus pari al 7,1% del suo reddito, che scende al 5,3% per chi è tra 8.500 e 15mila euro e poi va al 4,8% nello scaglione tra 15mila e 20mila euro. Tra i 20 e i 32mila euro non è più calcolato in percentuale di reddito ma diventa una cifra fissa pari a mille euro tondi. Tra i 32mila e i 40mila euro si calcola attraverso una complessa equazione, ma in ogni caso si aggira sopra i mille euro. In realtà non sembra così scontato, perché per alcuni la situazione resterà sostanzialmente uguale e non è escluso che qualcuno possa addirittura perderci qualcosa. Infatti i redditi a ridosso dei 30mila euro guadagnavano circa 100 euro al mese dal taglio contributivo mentre ora avranno la cifra piatta di mille euro annui. I motivi sono due. Intanto, il taglio del cuneo alla voce contributi si traduceva in minori entrate per l’Inps. Inoltre, la soglia a 35mila euro creava uno scalone per chi arrivava a guadagnare poco più di quella cifra. Tra l’altro, lo sconto contributivo aveva l’effetto di aumentare il reddito imponibile ai fini Irpef, quindi una parte di quel beneficio era comunque tassata. Ora i nuovi bonus non concorrono alla formazione del reddito, quindi parliamo subito di cifre nette.
Isira Riva
Isira Riva
2025-07-18 19:42:51
Numero di risposte : 19
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Il Personale Volontario VFI e VFP1/4 rientra, invece, ampiamente nella fascia reddituale di cui all’art.1 comma 4 (redditi imponibili fino a 20.000€), beneficiando - potenzialmente -della “Indennità aggiuntiva”. Tuttavia, è importante sottolineare che, rapportato a 12 mesi di attività lavorativa, tale personale risulta escluso dal cosiddetto “Bonus ex Renzi” (art. 1, comma 1, DL n. 3/2020) – “Trattamento integrativo” riservato ai percettori di redditi fino a 15.000€. Dall'analisi della Tabella 2 emerge chiaramente come la totalità del personale contrattualizzato (da Aviere Capo a Capitano) si collochi già al di sopra della soglia dei 20.000€ annui di imponibile IRPEF risultando, pertanto, beneficiario unicamente del “Cuneo Fiscale” previsto dall’art.1 comma 6 lettera a) e lettera b) “Ulteriore detrazione”.
Ivonne Russo
Ivonne Russo
2025-07-10 19:25:02
Numero di risposte : 23
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Nel nuovo decreto Lavoro raddoppiano gli sgravi per i datori di lavoro domestico. Oggi i contributi previdenziali e assistenziali versati per colf e badanti, per la parte a carico del datore di lavoro, sono deducibili dal reddito complessivo ai fini Irpef del contribuente nel limite massimo di circa 1.500 euro. Nella bozza del decreto, articolo 39, si legge che l’asticella verrà portata a quota tremila euro e che la disposizione verrà applicata a partire dal periodo di imposta 2023. In questo modo l’esecutivo conta anche di contrastare il fenomeno del lavoro nero. Il settore il tasso di irregolarità raggiunge il 52,3% per gli occupati, il 52,4% per le unità di lavoro.
Sirio Valentini
Sirio Valentini
2025-07-10 18:05:55
Numero di risposte : 15
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Chi guadagna fino a 8.500 euro all'anno prima era escluso dal taglio del cuneo, mentre ora potrà approfittarne. Il motivo per cui alcuni sono penalizzati e altri avvantaggiati è che il taglio del cuneo è cambiato. Fino all'anno scorso, il dipendente versava meno contributi previdenziali. Il nuovo taglio del cuneo non si basa solo sulle entrate da stipendio, ma sul reddito complessivo. Per chi supera i 40mila euro di reddito complessivo non ci sarà alcun beneficio dal nuovo taglio del cuneo.
Emidio Bruno
Emidio Bruno
2025-07-10 15:01:14
Numero di risposte : 14
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Chi è escluso dal taglio del cuneo fiscale è chi ha un reddito complessivo superiore ai 40.000 euro. La rinuncia al taglio del cuneo fiscale serve a evitare che lo sconto di natura fiscale applicato in busta paga con riferimento al solo reddito da stipendio, debba essere restituito in fase di conguaglio, quando il calcolo delle imposte dovute si fa sul reddito complessivamente percepito. Il beneficio oscillava dagli 80 ai 100 euro netti mensili, a seconda del reddito individuale, cui ha diritto chiunque rimanga entro la soglia dei 40.000 euro. Chi, avendo un reddito complessivo superiore ai 40.000 euro, dimenticasse di presentare la rinuncia alla riduzione del cuneo fiscale: non si esporrebbe infatti ad alcun “danno”. Non potendosi certamente considerare come tale la restituzione di somme percepite senza averne titolo. Non sarebbe corretto considerare un “beneficio” l’accreditamento di importi spettanti e non liquidati in precedenza.